Come correggere gli errori fiscali? La guida al ravvedimento dell’Agenzia delle Entrate.
Nell’era dei social network anche le comunicazioni degli enti istituzionali viaggiano con velocità sul web. Se solo ultimamente l’Agenzia delle Entrate è sbarcata su Twitter, il canale YouTube, «Entrate in video», rappresenta già da un po’ un aiuto per i contribuenti in difficoltà con gli adempimenti fiscali e le notizie legate al Fisco grazie alle video guide dell’Agenzia delle Entrate.
Oggi parliamo di Ravvedimento operoso, lo strumento che consente di regolarizzare, spontaneamente, errori o omissioni nel pagamento delle tasse, godendo della riduzione delle sanzioni.
Chi può ricorrere al ravvedimento? Possono usufruire del ravvedimento tutti i contribuenti, nel rispetto di determinati limiti di tempo. Infatti, come spiga la guida delle Entrate, non è possibile riccorrervi:
- se la violazione è stata già contestata o notificata al contribuente;
- se sono iniziate verifiche e ispezioni o altre attività di accertamento.
Cosa versare e quando usare il ravvedimento?
Il contribuente che decide di usufruire del ravvedimento deve versare contemporaneamente:
- la somma dovuta a titolo d’imposta;
- la sanzione ridotta. Invece che al 30%, come previsto di solito, la sanzione dipende dal momento in cui viene eseguito il ravvedimento:
- è pari allo 0,2% per ogni giorno di ritardo se il pagamento della tassa avviene entro 14 giorni dalla scadenza originaria e se si pagano entro 30 giorni da detta scadenza gli interessi e la sanzione;
- è pari al 3% se il pagamento della tassa, degli interessi e della sanzione avviene dal quindicesimo giorno, ma entro 30 giorni dalla scadenza prescritta;
- è pari al 3,75% se si paga l’imposta con un ritardo superiore ai 30 giorni, ma entro il termine della presentazione della dichiarazione relativa all’anno d’imposta in cui è stata commessa l’irregolarità;
- è pari al 3,75% se il pagamento è eseguito entro 1 anno dalla violazione per le imposte che non scaturiscono da dichiarazione. - gli interessi, calcolati al tasso legale annuo dal giorno della scadenza al giorno in cui viene eseguito il pagamento.
Come abbiamo visto precedentemente è possibile usare il ravvedimento sia per le imposte che derivano dalla dichiarazione dei redditi, sia per altre violazioni, ad esempio:
- il ritardo nella presentazione della dichiarazione, purché non sia superiore ai 90 giorni, versando 25 euro a titolo di sanzione sempre entro il termine di 90 giorni.
Non è possibile pagare a rate le somme, ma è consentita la compensazione (tranne per imposte versate con modello F23) con eventuali crediti d’imposta per i tributi previsti(esempio IVA o IRPEF).
Come eseguire il pagamento?
Il pagamento deve essere eseguito tramite il modello F24 per:
- le imposte sui redditi;
- le relative imposte sostitutive;
- le ritenute;
- l’IVA;
- l’IRAP.
E il modello F23 per:
- l’imposta di registro e gli altri tributi indiretti.
Per per imposta di registro dovuta per i contratti di affitto è possibile usare anche il modello 24 Elementi Identificativi.
Dove trovare i codici tributo? Consultando la pagina apposita dell’Agenzia delle Entrate.
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