La crescita dei dividendi a livello globale ha segnato nuovi record nel 2017 registrando un +7,7% rispetto al 2016. Le previsioni sono rosee anche per l’anno in corso. Ecco le società che hanno distribuito di più.
Il mondo si riprende dalla crisi economica e la distribuzione dei dividendi spicca il volo.
Secondo l’indice Janus Henderson Global Dividend, l’anno scorso alle 1.200 società a maggior capitalizzazione nel mondo sono stati erogati - con un balzo del 7,7% rispetto al 2016 - complessivamente 1.252 miliardi di dollari, un terzo dei quali distribuiti negli Usa, nonostante oltreoceano la crescita sia stata inferiore alla media.
La crescita dei dividendi a livello globale
Il trend di crescita dei dividendi non ha avuto un andamento omogeneo a livello mondiale, con aree che hanno più che raddoppiato la media globale - come l’Asia con +18,8% e le zone emergenti con +16,5 – e aree che invece si attestando al di sotto del valore medio, come Stati Uniti con +5,9% ed Europa con appena l’1,9% in più.
Come detto, negli Usa, nonostante la crescita poco sostenuta, si è distribuito quasi un terzo dell’intero monte dividendi mondiale, circa 438 miliardi di dollari.
Gli Stati Uniti, inoltre, si collocano tra i 10 paesi che nel 2017 hanno toccato i massimi storici.
Nel vecchio continente, invece, a frenare la crescita dei dividendi sono stati sia l’Euro che si è mostrato debole sui mercati soprattutto nel terzo trimestre, sia la diminuzione dei dividendi straordinari.
Sul piano globale, Ben Lofthouse, Director of Global Equity Income di Janus Henderson prevede nuovi massimi storici anche per l’anno in corso:
“Considerato lo scenario economico molto positivo ci aspettiamo che nel 2018 i dividendi globali registrino nuovi record, con una crescita sottostante per il 2018 del 6,1% e una costante espansione in ogni regione del mondo”.
La classifica delle società con dividdendo più alto
Ma quali sono le società che nel 2017 hanno distribuito di più? A dominare la classifica Janus Handerson troviamo Royal Dutch Sell con ben 16,2 miliardi di dollari. Sul podio anche China Mobile ed Exon Mobile, rispettivamente con con 15,9 miliardi e 12,9 miliardi di dollari. A metà classifica si posizionano Apple con 12,8 miliardi, Microsoft con 12,3 miliardi e AT&T con 12 miliardi di dollari tondi.
Chiude la Top Ten Johnson&Johnson con 8,9 miliardi di dollari. Meglio di lei hanno fatto Verizon Communications (9,5), China Construction Bank (9,8) e Hsbc (10,2).
E le società italiane? La prima a comparire è l’Eni che con 3,33 miliardi di dollari di dividendi occupa il 62esimo posto mentre a qualche gradino più in basso (68esima posizione) si colloca Intesa Sanpaolo con 3,16 miliardi. A distanza seguono Enel (2,05 miliardi), Generali (1,40), Atlantia (1,04), Snam (0,82), Luxottica (0,50), Terna (0,48) e Exor (0,09).
Il caso Italia
Secondo i dati elaborati dalla ricerca, in Italia i dividendi delle società quotate sono cresciuti ma in maniera inferiore rispetto ad altri Paesi, e in Europa la crescita è stata trainata da Germania, Austria, Portogallo, Belgio, Paesi Bassi e Svizzera.
L’ammontare complessivo dei dividendi nel 2017 nel Belpaese si è fermato a 12,9 miliardi registrando un +3,2%.
La spiegazione della cattiva performance italiana è nelle parole Lofthouse:
“I grandi gruppi non hanno avuto buoni risultati negli ultimi cinque anni, società come Eni e Telecom Italia hanno tagliato le cedole, alla pari della gran parte delle banche. Dopo i recenti aumenti di capitale e con una maggior chiarezza sulla regolamentazione bancaria c’è qualche speranza che il settore finanziario possa ricominciare ad aumentare i dividendi”.
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