Il Reddito di Cittadinanza non può essere tolto a chi ha debiti, lo prevede il DL Sostegni

Simone Micocci

10 Maggio 2021 - 17:30

Il Reddito di Cittadinanza diventa un bene impignorabile. Lo stabilisce un emendamento al Decreto Sostegni, nel quale sono compresi anche bonus e ristori.

Il Reddito di Cittadinanza non può essere tolto a chi ha debiti, lo prevede il DL Sostegni

Il Reddito di Cittadinanza è pignorabile, anzi no.

Da tempo si discute della possibilità per i creditori di “aggredire” quanto riconosciuto mensilmente a titolo di Reddito di Cittadinanza ai fini dell’estinzione del debito. Pochi giorni fa abbiamo già affrontato questo argomento, in quanto un giudice del Tribunale di Trani ha interpretato l’articolo 545 del Codice di procedura civile, nel quale vengono elencati i crediti non pignorabili per legge, in maniera tale da escludere il sostegno mensile erogato a titolo di Reddito di Cittadinanza da questo elenco. E non è stato il solo: secondo un orientamento della giurisprudenza, quindi, il Reddito di Cittadinanza può essere soggetto a pignoramento e senza alcun limite.

Ma attenzione, perché è in arrivo un freno per quei giudici che ritengono che il Reddito di Cittadinanza si possa pignorare. È il legislatore ad intervenire a riguardo, mettendo chiaramente questa misura di sostegno tra quei beni che non possono essere aggrediti dai creditori.

Reddito di Cittadinanza: stop al pignoramento con il Decreto Sostegni

La scorsa settimana le commissioni Bilancio e Finanze del Senato ha approvato una serie di emendamenti al Decreto Sostegni. Tra questi, c’è anche quello che rende impignorabile il Reddito di Cittadinanza.

È stato Iunio Valerio Romano, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Lavoro, a presentare una modifica normativa che di fatto blocca tutti quei giudici che nei mesi scorsi hanno ritenuto il Reddito di Cittadinanza come una misura soggetta a pignoramento. Una modifica “a costo zero” ma che va a togliere il sostegno da quella platea di beni aggredibili dai creditori.

Chi ha debiti, quindi, non rischierà di perdere il Reddito di Cittadinanza.

Questo perché il Reddito di Cittadinanza nasce proprio per dare un sostegno economico per l’acquisto di beni essenziali (anche se poi in realtà l’elenco di quello che si può comprare è molto più ampio) a chi si trova in una condizione di povertà. Persone che proprio a causa di questa situazione potrebbero avere dei debiti, per i quali però non è giusto “annullare” l’importo del Reddito di Cittadinanza per metterlo appunto a disposizione dei creditori.

Romano ritiene che il Reddito di Cittadinanza debba essere un bene impignorabile, al pari di quelli indicati dall’articolo 545 del Codice di procedura civile. E vista la possibilità che alcuni giudici la pensino diversamente, è stato scelto di intervenire in fase di conversione del Decreto Sostegni per colmare questa “vacatio normativa”, in ragione “della natura giuridica e della funzione sociale svolta da questo importantissimo aiuto economico di contrasto alla povertà”.

Non solo Reddito di Cittadinanza: anche i bonus Covid sono impignorabili

Per lo stesso motivo con la conversione in legge del Decreto Sostegni (ricordiamo che l’iter non è ancora concluso) vengono resi impignorabili anche i ristori riconosciuti in tempo di pandemia.

Questi - come appunto il Reddito di Cittadinanza - sono stati erogati proprio per dare un supporto economico a chi vive in una situazione di difficoltà economica. Non ha senso, quindi, permettere che quanto riconosciuto a titolo emergenziale possa essere aggredito dai creditori.

Una novità che diventerà operativa con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione del Decreto Sostegni, quando Reddito di Cittadinanza, bonus e ristori verranno tolti dalla disponibilità dei creditori.

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