Da febbraio 2021 cambia l’importo del Reddito di Cittadinanza per la maggior parte dei percettori. Come avviene il calcolo e cosa fare se è troppo sfavorevole.
Reddito di Cittadinanza: da febbraio cambia l’importo del beneficio per la maggior parte delle famiglie che lo percepiscono. Solamente coloro che hanno un ISEE 2021 invariato rispetto allo scorso anno non subiranno il ricalcolo del Reddito di Cittadinanza, mentre per gli altri l’assegno potrebbe aumentare o diminuire a seconda della situazione reddituale o patrimoniale aggiornata.
Il ricalcolo del Reddito di Cittadinanza verrà effettuato contestualmente alle lavorazioni di febbraio, quando l’INPS terrà in considerazione il nuovo ISEE per effettuare le dovute considerazioni in vista del pagamento (atteso intorno al 27 del mese).
A tal proposito, in attesa che coloro che prendono il Reddito di Cittadinanza possano scoprire qual è il nuovo importo che verrà percepito nel 2021, è bene ricordare come questo viene calcolato ed eventualmente cosa fare per richiedere un ricalcolo che sia più favorevole.
Reddito di Cittadinanza: come viene calcolato nel 2021
Nel 2021 non sono cambiati i criteri per il calcolo del Reddito di Cittadinanza. Come prima cosa, quindi, l’INPS valuterà che l’ISEE 2021 è ancora sotto la soglia indicata dalla normativa, pari a 9.360,00€. Nel caso in cui l’Indicatore dovesse risultare superiore, allora il Reddito di Cittadinanza decade per perdita dei requisiti.
Accertato che l’ISEE sia ancora inferiore alle soglie previste, l’INPS procede alla valutazione delle singole voci, andando così a determinare il reddito familiare del nucleo nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2019 (ricordiamo, infatti, che nell’ISEE ordinario si prendono in considerazione redditi e patrimoni riferiti a due anni prima).
A questo punto, il reddito familiare viene sottratto dalla soglia massima prevista per ogni nucleo familiare: questa è pari a 6.000,00€ per il singolo individuo, mentre per le famiglie numerose bisogna procedere a moltiplicazione con il parametro di scala di equivalenza (1 per il singolo individuo, mentre per ogni componente maggiorenne si aggiunge uno 0,4 e per ogni minorenne 0,2 per un massimo di 2,1).
Un nucleo familiare composto da due adulti e due minorenni, quindi, non deve avere un reddito familiare superiore ai 10.800,00€.
Per capire quanto spetta di Reddito di Cittadinanza, quindi, si prende il reddito familiare indicato nell’ISEE 2021 - ad esempio 5.000,00€ - e viene sottratto dalla soglia dei 10.800,00€: il risultato è pari a 5.800,00€, per un importo mensile di circa 483,00€.
A questo punto bisogna valutare la quota B del Reddito di Cittadinanza, ossia quella che prevede il rimborso delle spese di affitto o della rata del mutuo. Nel dettaglio, per l’affitto - il quale va indicato nell’ISEE - viene riconosciuto un rimborso massimo di 280,00€, mentre per il mutuo di 150,00€.
In fase di lavorazione del Reddito di Cittadinanza di febbraio, quindi, l’INPS prenderà in considerazioni redditi e patrimoni riferiti al 2019 (qui le indicazioni per il calcolo del reddito familiare) ed effettuerà il ricalcolo dell’importo.
Detto questo, è ovvio che il valore dell’assegno aumenterà per coloro che hanno una situazione economica peggiore nel 2019 rispetto al 2018 (periodo di riferimento per il calcolo del Reddito di Cittadinanza erogato nel 2020); viceversa, il taglio del Reddito di Cittadinanza è previsto per coloro che nel 2019 hanno beneficiato di un aumento del reddito familiare, con una condizione economica migliore rispetto all’anno prima.
Reddito di Cittadinanza molto basso: come chiedere il ricalcolo
Tuttavia, se con il pagamento di febbraio vi rendete conto che il Reddito di Cittadinanza è molto inferiore alle vostre attese e che - soprattutto - non rispecchia la vostra attuale condizione economica, ne potete chiedere un nuovo ricalcolo che verrà effettuato con il cedolino di marzo.
Per richiedere il ricalcolo è necessario presentare un nuovo ISEE, ma in questo caso che tenga conto della situazione economica più recente, ossia quella riferita al 2020. Questa possibilità è offerta dal cosiddetto ISEE corrente, lo strumento che in determinate circostanze - quando c’è una variazione della situazione lavorativa ovvero un’interruzione dei trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari non rientranti nel reddito complessivo per uno o più componenti il nucleo familiare, o anche una variazione della situazione reddituale complessiva del nucleo familiare superiore al 25% rispetto alla situazione reddituale individuata nell’ISEE calcolato ordinariamente - consente di avere un indicatore calcolato sui redditi e patrimoni riferiti all’ultimo anno.
Nel caso in cui la situazione economica del 2019 sia migliore di quella del 2018 e del 2020, quindi, conviene fare richiesta immediata dell’ISEE corrente, in modo da poter beneficiare di un ricalcolo più favorevole a partire dal prossimo mese.
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