Reddito di Cittadinanza, più importanza a SMS e Whatsapp. Per chi non risponde al Centro per l’Impiego può scattare la decadenza della misura.
Il Reddito di Cittadinanza si perderà a causa di una mancata risposta a un SMS, o anche solo a un messaggio Whatsapp. È questa la notizia di oggi che si colloca nel più ampio dibattito che porta alla riforma della misura.
Niente di ufficiale, ma se ne sta parlando, con le regioni che hanno presentato proposta ufficiale al Ministero del Lavoro.
Come abbiamo già avuto modo di spiegare, non necessariamente il cambio del Reddito di Cittadinanza è una cattiva notizia: aprendo alla possibilità di alcune modifiche, infatti, il Governo Draghi conferma di voler puntare su questa misura anche per il futuro.
Perché il Reddito di Cittadinanza verrà “corretto”
Una modifica però è necessaria, anche solo per spegnere tutte le polemiche di quella parte di politica che ritiene che il Reddito di Cittadinanza non abbia funzionato come si sperava, specialmente per la parte riferita alla politica attiva.
C’è chi ha difficoltà, o forse manca di volontà, nel contestualizzare i dati forniti dall’Anpal riguardo alla ricollocazione dei beneficiari: bisogna pensare, infatti, che questi riferiscono a un periodo di pandemia, dove è stato difficile chiedere alle aziende di non licenziare, figuriamoci pretendere che queste potessero assumere.
Resta il fatto, comunque, che il Governo vuole mettere mano a questa parte di misura, puntando nel complesso a una più ampia riforma delle politiche attive. Se il destino dei navigator non appare ancora chiaro - recentemente il Ministro Orlando ha dichiarato che la loro esperienza si interromperà alla fine dell’anno, come da contratto - per quel che riguarda il Reddito di Cittadinanza emergono delle anticipazioni importanti.
Come perdere il Reddito di Cittadinanza a causa di un SMS
Diciamocelo: oggi non è chiaro il modo in cui i Centri per l’Impiego propongono le offerte di lavoro congrue ai beneficiari del Reddito di Cittadinanza. Eppure questo è uno dei passaggi fondamentali della misura, visto che è proprio dall’offerta di lavoro congrua che dipende il futuro del beneficiario.
Ricordiamo, infatti, che il Reddito di Cittadinanza si perde:
- al rifiuto della terza offerta di lavoro congrua nei primi 18 mesi di fruizione della misura;
- al rifiuto della prima offerta di lavoro congrua nei successivi 18 mesi di fruizione.
Considerando che molte famiglie hanno già rinnovato il RdC dopo i primi 18 mesi, ci sono beneficiari che si trovano nella condizione di dover accettare anche solo la prima offerta di lavoro congrua. Offerta che tra l’altro, salvo il caso specifico di quelle famiglie con minori o disabili gravi a carico, può arrivare da ogni parte d’Italia.
Qual è la novità su cui si sta lavorando? Semplicemente si vuole semplificare l’iter - non chiaro - con cui il Centro per l’Impiego va a proporre al beneficiario un’offerta di lavoro congrua. Dovrebbero essere autorizzati anche SMS, come pure messaggi inviati con metodi meno convenzionali, come ad esempio per mezzo di Whatsapp.
Nel dettaglio, si punta a dare valore legale a tutte le comunicazioni di messaggistica informale. Ignorare un SMS, dunque, potrebbe risultare fatale: in quel caso, infatti, il Centro per l’Impiego lo potrebbe considerare come un rifiuto e come tale far scattare la sanzione prevista per il mancato rispetto della condizionalità.
Nel caso in cui si tratti del terzo rifiuto allora scatta la decadenza della misura, come pure se è il primo rifiuto ma nel frattempo sia avvenuto il rinnovo della misura. E non solo il Reddito di Cittadinanza si perde: è prevista anche l’impossibilità di presentare una nuova domanda per i successivi 18 mesi dall’applicazione della sanzione, 6 mesi per quei nuclei familiari con minori o disabili gravi a carico.
Reddito di Cittadinanza, più importanza agli SMS: la richiesta delle regioni
Questa idea è stata presentata dalle regioni, coloro che - da Costituzione - hanno il compito di attuare le politiche attive sul territorio. Una proposta che nasce proprio dalle difficoltà riscontrate dagli operatori dei CpI, nonché dai navigator stessi, di tracciare le proposte di lavoro che vengono di fatto presentate ai beneficiari della misura.
Al momento, prima di capire se esiste la volontà politica di attuare una tale novità, i tecnici del Ministero del Lavoro e di Anpal ne stanno studiando la fattibilità. Anche perché c’è il rischio ricorsi da scongiurare.
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