Reddito di cittadinanza: non arriverà per tutti a febbraio

Teresa Maddonni

21/02/2020

Il reddito di cittadinanza non arriverà per tutti a febbraio. La ricarica del sussidio viene rimandata per alcune categorie di beneficiari. Vediamo perché.

Reddito di cittadinanza: non arriverà per tutti a febbraio

Il reddito di cittadinanza verrà pagato a breve, ma non arriverà per tutti a febbraio.

Chi ha fatto la domanda per ottenere il sussidio nel mese corrente o non ha aggiornato l’ISEE dovrà ancora attendere per ottenere il pagamento o la carta da Poste Italiane sulla quale viene accreditata mensilmente la somma spettante.

Il reddito di cittadinanza è da sempre al centro del dibattito pubblico dal momento che sono moltissimi i cittadini italiani che ne beneficiano, come anche sono molti i casi di frode laddove a ottenerlo sono coloro che non ne avrebbero diritto.

Da poco è iniziata la fase 2 del reddito di cittadinanza quella che concerne le politiche attive del lavoro e Anpal ha da poco comunicato gli ultimi dati in merito sui beneficiari che hanno trovato a oggi un impiego.

A un anno dall’introduzione della misura sono 39mila le persone che lavorano a fronte degli oltre 800mila nuclei familiari che prendono il reddito di cittadinanza con oltre 2 milioni di persone coinvolte.

Solo qualche giorno fa Renzi ha lanciato la sfida al governo che dovrebbe a suo avviso cancellare il reddito di cittadinanza.

Per il momento non c’è alcun pericolo perché il reddito di cittadinanza rimane, ma non tutti lo prenderanno a febbraio.

Reddito di cittadinanza: a febbraio non arriverà per tutti

Il reddito di cittadinanza a febbraio non arriverà per tutti e il motivo è chiaro. Non c’è molto da preoccuparsi anche se toccherà attendere il pagamento presto o tardi arriverà.

Il reddito di cittadinanza viene pagato sempre a partire dal 27 del mese e sempre e non oltre l’ultimo giorno.

L’INPS invia le disposizioni di pagamento a Poste Italiane che si occupa di procedere con l’accredito. La ricarica della carta del reddito di cittadinanza però questo mese non verrà effettuata per due tipologie di beneficiari:

  • per chi ha fatto domanda per il reddito di cittadinanza a febbraio;
  • per chi non ha aggiornato l’ISEE.

I primi riceveranno però il pagamento del reddito di cittadinanza a marzo avendo inoltrato la domanda nel mese corrente. L’INPS infatti deve verificare che sia tutto in regola e che ci siano gli estremi per averne diritto. La ricarica per questi beneficiari arriverà entro il 15 del prossimo mese.

Per quanto riguarda la seconda categoria, vale a dire coloro che non hanno aggiornato l’ISEE entro il 31 gennaio 2020, il sussidio arriverà sempre e comunque a marzo, anche se il pagamento è sospeso a febbraio.

L’INPS ricordiamo aveva comunicato che i beneficiari del reddito di cittadinanza avrebbero dovuto presentare il nuovo ISEE entro e non oltre il 31 gennaio per evitare la sospensione a febbraio. Questo spiega perché chi non ha provveduto non riceverà la ricarica.

Questi beneficiari devono comunicare all’INPS l’ISEE entro questo mese per ottenere il pagamento il mese prossimo.

Reddito di cittadinanza: i controlli dell’INPS

Intanto, dal momento che deve corrispondere il reddito di cittadinanza, che gli ISEE sono stati aggiornati e che nuove domande sono arrivate all’Istituto, l’INPS sta facendo nuovi controlli con l’aiuto dei Comuni.

La procedura prevede di incrociare i dati della residenza dei beneficiari con le dichiarazioni contenute nella domanda e nel modello ISEE presentato.

Nuovi controlli li sta effettuando anche la Guardia di Finanza che da gennaio ha avviato una procedura più sistematica per controllare beneficiari individuati come ad alto rischio e le aziende a questi legati perché da queste licenziati e dunque evidentemente sospetti.

Solo qualche giorno fa in Sicilia è stato scoperto un lavoratore in nero con il reddito di cittadinanza e a Rimini un grande evasore con il sussidio.

L’obiettivo per INPS e Guardia di Finanza è far sì che possa ottenere il reddito di cittadinanza solo chi ne abbia effettivamente necessità scovando eventuali furbetti che ricorrono a stratagemmi e false dichiarazioni per ottenere il sussidio.

A tal proposito è bene non rilasciare dichiarazioni mendaci pena la decadenza del reddito di cittadinanza e per i casi più gravi anche il carcere.

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