Reddito di cittadinanza, novità: la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo apre alla possibilità del lavoro nei campi per i beneficiari e spiega come dovrebbe funzionare. Il sussidio non verrebbe perso.
Reddito di cittadinanza, novità: la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo apre al lavoro nei campi per i beneficiari che percepiscono il sussidio, ma come?
È da settimane che si parla della possibilità che chi percepisce il reddito di cittadinanza possa contribuire alla crisi che le campagne italiane stanno vivendo con la mancanza di braccianti.
La proposta è arrivata da più parti in ultimo dalla stessa ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova, insieme alla richiesta di regolarizzare al più presto i braccianti irregolari vittime troppo spesso dell’annoso e penoso problema del caporalato.
In ultimo arriva l’apertura della ministra Catalfo che ha parlato di un meccanismo per far sì che chi percepisce il reddito di cittadinanza, e al momento è fermo per la sospensione degli obblighi a causa del lockdown, possa diventare bracciante e andare a lavorare nei campi anche senza perderlo.
Reddito di cittadinanza, novità: beneficiari nei campi senza perderlo
Reddito di cittadinanza, novità: i beneficiari potrebbero andare a lavorare nei campi senza perdere il sussidio.
Questo è il meccanismo che avrebbe in mente la ministra del Lavoro Catalfo. La titolare del dicastero ne ha parlato in un’intervista al Corriere della Sera nella quale ha confermato gli ammortizzatori sociali del decreto di aprile, che a quanto pare diventerà di maggio dal momento che è slittato il Consiglio dei Ministri previsto per oggi. La Catalfo ha dichiarato:
“Se l’offerta di lavoro diventa stabile o per un tempo congruo i beneficiari possono lasciare la misura e poi rientrarvi. Invece se si tratta di uno o due giorni la nostra proposta è che accettarla non comporterebbe la perdita del sostegno.”
La ministra quindi fornisce maggiori indicazioni sulla questione del lavoro nei campi per i beneficiari del reddito di cittadinanza. Ha poi sottolineato che ci sono stati incontri con le parti sociali e l’idea è quella di far incontrare domanda e offerta di lavoro tra le aziende e beneficiari attraverso una App, che nella regione Lazio già sta funzionando:
“Stiamo pensando insieme all’Anpal di poterla riutilizzare per l’intero sistema agricolo e sul territorio nazionale. Cerchiamo in tempi brevi di andare incontro alle esigenze.”
Cassa integrazione fino a fine anno
La ministra Catalfo ha anche parlato della cassa integrazione che sarà presente per altre nove settimane anche nel decreto di aprile, che ormai potrebbe diventare decreto di maggio.
Sarebbero altre nove settimane, che si aggiungono alle nove del Cura Italia, da sfruttare fino a dicembre 2020. Pur non avendo accennato ai ritardi nei pagamenti della cassa integrazione, specie in deroga, che molti lavoratori stanno riscontrando, la Catalfo ha parlato anche del divieto di licenziamento ancora almeno fino a luglio. E poi ha concluso con una considerazione sul sistema degli ammortizzatori sociali nel nostro Paese:
“Questa crisi mi ha fatto ancor di più rendere conto di quanto sia frammentato il sistema degli ammortizzatori sociali: è una delle riforme che dovrebbe essere fatta immediatamente dopo. Non abbiamo potuto farla prima perché toccare e cambiare il sistema in un momento di crisi profonda avrebbe rischiato di farci avere dei ritardi importanti.”
Torna così a parlare di strumenti di politica attiva:
“più legati alla formazione e non portando il lavoratore a casa ma mantenendolo nel posto di lavoro. Un nuovo strumento che unisca il sostegno al reddito alla formazione e al lavoro in azienda.”
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