Per il reddito di cittadinanza nuovo meccanismo anti-fronde dal 2022 con tagli nell’importo e il certificato di residenza e DID con la domanda. Vediamo chi rischia, quando e quanto si risparmia.
Reddito di cittadinanza: tagli del sussidio e certificato di residenza da accompagnare alla domanda dal 2022.
Si tratta del nuovo meccanismo anti-frode cui il governo starebbe pensando per la modifica del reddito di cittadinanza con la Legge di Bilancio 2022. Ma chi rischia di perdere i soldi sull’assegno e quando? E quanto si risparmia?
Il nuovo reddito di cittadinanza dal 2022 sarà uno strumento, almeno questo traspare dalle prime anticipazioni, che punterà a contrastare le frodi di cui la cronaca è piena e a incentivare al lavoro uscendo dal mero assistenzialismo e legando la misura alla riforma delle politiche attive.
Vediamo allora chi rischia il taglio dell’assegno del reddito di cittadinanza dal 2022 e le novità sulla dichiarazione di residenza e DID.
Reddito di cittadinanza: chi rischia i tagli dal 2022, certificato di residenza e DID
Il reddito di cittadinanza dal 2022 dovrebbe prevedere dei tagli insieme certificato di residenza, e non solo, da presentare al momento della domanda.
Con il nuovo meccanismo anti-frode arriverà pertanto il controllo prima di concedere il reddito di cittadinanza e non dopo. Come anticipa il Corriere della Sera la Legge di Bilancio punterà proprio in prima istanza a definire i controlli sui beneficiari del reddito di cittadinanza ex ante e quindi alla domanda per accedere al beneficio andrà allegato il certificato di residenza.
Non solo, occorrerà anche firmare la “Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro” del richiedente e dei suoi familiari, ma prima che la domanda venga presa in esame dall’INPS.
Oggi la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, la cosiddetta DID, va resa entro 30 giorni dal riconoscimento del beneficio dai componenti maggiorenni del nucleo familiare beneficiario del sussidio.
Altro intervento sul reddito di cittadinanza, come anticipato, riguarda il taglio dell’assegno anche se al momento la modifica del meccanismo che determina la perdita del sussidio è ancora poco chiara.
Sicuramente il governo sta pensando in modo concreto a introdurre alcune limitazioni come per esempio il taglio dell’importo del reddito di cittadinanza al primo rifiuto di un’offerta di lavoro o al massimo al secondo rifiuto.
Oggi il reddito di cittadinanza decade al terzo rifiuto di un’offerta di lavoro congrua, ma questo come spiega l’INPS non avviene quasi mai perché le offerte non vengono notificate secondo la legge e perché spesso dai CpI difficilmente arrivano 3 offerte per lo stesso beneficiario del reddito di cittadinanza.
Reddito di cittadinanza: quanto si risparmia dal 2022
Il nuovo meccanismo anti-fronde per il reddito di cittadinanza dal 2022 permetterebbe un risparmio, ma di quanto?
Il taglio dell’importo del reddito di cittadinanza in caso di rifiuto del lavoro permetterebbe un risparmio di 700 milioni di euro rispetto agli 1,5 miliardi stanziati nel 2022.
Nuove risorse in arrivo quindi per il reddito di cittadinanza che portano per il 2022 la somma complessiva a 9 miliardi di euro dal momento che i beneficiari del sussidio, complice la pandemia, sono aumentati nel corso del 2021.
Come conferma sempre il Corriere i nuclei familiari beneficiari del reddito di cittadinanza erano il 5,7 per cento in più rispetto allo scorso anno ad agosto.
Nel totale si tratta di 1,67 milioni di nuclei familiari per un totale di 3,8 milioni di persone. Parliamo di un milione in più rispetto all’anno di introduzione del reddito di cittadinanza, il 2019. I 700 milioni di risparmio che arriverebbero dal meccanismo di taglio del reddito di cittadinanza dal 2022 scongiurerebbero l’aumento di 1,5 miliardi di euro per il nuovo anno, ma per le conferme occorre attendere.
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