Torna a salire il rendimento di questo buono fruttifero postale, che a scadenza può rendere fino al 5%
Rispetto al capitale di rischio i prodotti del reddito fisso hanno trend e dinamiche tutte proprie. Potremmo anche definirli “più lenti” dei primi nei loro movimenti, ma non vuol che essi siano immobili e/o eterni. Sono invece fissi nel senso che una volta sottoscritti si sa a priori quale sarà l’interesse periodico e il rendimento effettivo annuo a scadenza.
A tali conclusioni non sfuggono i prodotti del risparmio postale, ossia libretti e buoni fruttiferi postali (BFP) emessi da Cassa Depositi e Prestiti (CDP). Periodicamente l’emittente rivede il ventaglio dei prodotti offerti e/o le relative condizioni economiche, come avvenuto di recente al buono dedicato ai minori.
Nello specifico, è tornato a salire il rendimento di questo buono fruttifero postale che a scadenza può rendere fino al 5%.
I buoni fruttiferi postali nel panorama del reddito fisso
Nel perimetro dei prodotti di investimento del reddito fisso, i BFP sono tra quelli più apprezzati dagli investitori decisamente restii al rischio. Cioè a prediligerli più di tutti sono in genere coloro i quali vogliono avere certezza del nominale investito durante l’intera vita di maturazione dei buoni.
CDP, infatti, ne ammette il rimborso anche prima del termine (sempre entro i termini di prescrizione) riconoscendo il nominale versato. Quanto agli interessi, vengono accreditati solo quelli degli eventuali step previsti dal buono in possesso ed effettivamente completati.
Inoltre si tratta di prodotti che vantano una notevole storicità e sono di agevole e immediata comprensione, un tratto molto gradito dai piccoli risparmiatori. Infine godono della garanzia dello Stato Italiano e presentano una struttura dei costi alquanto snella:
- le spese di gestione sono nulle, dalla sottoscrizione al rimborso, finale o intermedio che sia;
- la ritenuta fiscale sugli interessi è agevolata al 12,50% (così come avviene per i titoli di Stato), mentre altrove è del 26%;
- sono esenti dall’imposta di successione, mentre l’imposta di bollo del 2x1.000 si applica nei soli casi, tempi e modi previsti dalla Legge.
Torna a salire il rendimento di questo buono fruttifero postale che a scadenza può rendere fino al 5%
Ora, ritornando allo specifico del buono dedicato ai minori c’è una novità a partire dal 26 novembre. La nuova serie a disposizione per la sottoscrizione prevede un rendimento annuo lordo a scadenza fino al 5%. Quello massimo lordo a scadenza della serie immediatamente precedente all’attuale (dal 19/09/2024 al 25/11/2024) era infatti pari al 4,00%.
Più in generale, il rendimento effettivo finale di questo titolo dipende dal numero di anni utili per i quali lo si detiene. Questo perché la massima vita utile del buono è di 18 anni, cioè quando diventa maggiorenne l’intestatario, e che il titolo può essere sottoscritto fino ai 16 anni e mezzo del minore. Al compimento dei 18 anni il buono diventa infruttifero.
Dal 26 del mese scorso la serie disponibile, la TF118A241126, riconosce i seguenti rendimenti effettivi annui lordi:
- 2,50% al termine dei primi 18 mesi (dalla data di sottoscrizione), poi al termine dei primi 2, 3, 4 e 5 anni di possesso del buono;
- 2,75% (sempre annuo lordo effettivo) al termine dei primi 6 e 7 anni di possesso del titolo;
- 3,00% al compimento degli 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14 e 15 anni di possesso e di maturazione del buono;
- 4,00% annuo lordo effettivo al termine dei 16 anni di vita utile;
- 5,00% annuo lordo effettivo (4,56% netto) al termine dei 17 e 18 anni di possesso del buono. In tal caso, i coefficienti utili per calcolare il montante lordo e netto finale di un buono dell’attuale serie dopo 18 anni pieni pieni sarebbero del 2,38712870 e 2,21373761.
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