Il quotidiano Domani pubblica nuovi dettagli nel rapporto tra Renzi e Mohammed bin Salman: il leader di Italia Viva sarebbe coinvolto in diverse iniziative di promozione del Governo saudita.
Sembrano emergere nuovi dettagli nel rapporto tra Matteo Renzi e il principe ereditario dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman.
Come viene riportato dal quotidiano Domani, il senatore di Rignano sarebbe coinvolto in diversi progetti promossi dalla famiglia reale saudita, con l’obiettivo di ripulire l’immagine della nazione e sganciarla dalla rappresentazione che l’associa principalmente al regime autoritario e alla ricchezza fondata principalmente sul business del petrolio.
In questo scenario, quindi, si starebbero sviluppando una serie di iniziative per mostrare un nuovo volto più appetibile per gli investimenti internazionali, fondato maggiormente sui temi della sostenibilità ambientale e della modernità.
Lo stesso Mohammed bin Salman ha dato vita alla Royal Commission for AlUla, con lo scopo di rendere la città il simbolo di tale trasformazione, assoldando all’interno dell’advisory board diverse personalità di livello internazionale, tra cui sarebbe presente come è stato rivelato da Arab News anche Renzi.
Qual è il vero incarico di Renzi per Mohammed bin Salman?
Il leader di Italia Viva, sempre secondo Domani, sarebbe stato tra i pochi presenti al concerto del tenore italiano Andrea Bocelli che ha avuto luogo nella città di Alula lo scorso 8 aprile.
L’evento si è tenuto nella cornice di Hegra, il primo sito in Arabia Saudita riconosciuto dall’Unesco, ed è stato trasmesso in diretta mondiale su YouTube.
La presenza di Renzi tra i 300 invitati appare quindi significativa in quello che è il suo lavoro da consulente per bin Salman, così come l’intervento, questa volta sulla piattaforma Zoom, al panel sulla sostenibilità dal titolo “Al bivio, persone e pianeta: Alula può dare vita a un futuro sostenibile?”.
Nuovi dettagli nel rapporto tra Renzi e l’Arabia Saudita
Come già accaduto per la sua appartenenza al Future Investment Institute, a Matteo Renzi viene contestato un potenziale conflitto di interessi nel suo doppio ruolo di senatore e di consigliere personale di un leader di uno Stato straniero, oltre alle polemiche sull’opportunità di celebrare in questo modo quello che viene ritenuto dall’ONU e dalla CIA come uno dei responsabili dell’omicidio Kashoggi.
In questo caso, inoltre, potrebbe esserci un ulteriore elemento che andrebbe a gettare qualche ombra sull’attività di conferenziere più volte rivendicata come lecita dall’ex presidente del Consiglio, poiché i dati citati da Domani non sarebbero ancora stati resi pubblici dalle parti in causa.
Di conseguenza, se questi venissero confermati sarebbero poco chiari sia il suo ruolo nell’organizzazione che il reddito percepito a riguardo.
Al momento non si è registrata alcuna reazione ufficiale da parte di Renzi o del suo entourage rispetto a questa vicenda, uscita a poche ore dalla notizia sull’apertura della sua nuova società di consulenza la Ma.Re Consulting Srl.
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