Revoca assegno ordinario di invalidità, quando si rischia?

Lorenzo Rubini

4 Gennaio 2022 - 19:11

L’assegno ordinario di invalidità, anche se permanente, in alcuni casi specifici può essere revocato; scopriamo quando.

Revoca assegno ordinario di invalidità, quando si rischia?

L’assegno ordinario di invalidità è una prestazione previdenziale riconosciuta al lavoratore cui è stata riconosciuta una perdita della capacità lavorativa superiore a due terzi . Ha una durata triennale che può essere rinnovata a domanda; dopo il terzo rinnovo, poi, il beneficio è confermato automaticamente. Resta però la facoltà, da parte dell’INPS di procedere a ulteriore revisione.

Rispondiamo ad un lettore di Money.it che ci scrive:

“Buonasera, sono titolare di un assegno ordinario di ivalidita’ permanente da più di dieci anni, e’ in questo mese di gennaio 2022 l’INPS mi ha revocato l’assegno senza nessun motivo. Ho chiamato il patronato che mi segue e’ sul terminale mi hanno confermato la revoca dell’assegno. So che non si potrebbe fare e non mi spiego il motivo, nemmeno tramite posta niente di niente. Potete darmi spiegazioni? Vi ringrazio”

Revoca assegno ordinario di invalidità

La revoca dell’assegno ordinario viene disposta dall’INPS ogni qual volta vengano meno i requisiti per averne diritto. Di fatto, quindi, se il titolare di assegno ordinario recupera la capacità lavorativa, il beneficio viene revocato.

L’assegno, inoltre, può essere sospeso anche qualora l’INPS convochi il titolare ad una visita di revisione senza giustificare l’assenza. Chi non si presenta alla visita di revisione, infatti, vede sospendere l’erogazione dell’assegno dal primo giorno del mese successivo a quello della mancata visita.

In ogni caso, però, per sospendere i pagamenti dell’assegno l’INPS deve provvedere a richiedere una visita di revisione. Se lei non ha ricevuto convocazione per la visita di revisione che abbia trovato migliorate le sue condizioni di salute o alla quale non si sia presentata, può procedere a presentare ricorso amministrativo che obbliga, di fatto, l’INPS a sottoporla ad una verifica medico/legale per provare la sussistenza o meno del requisito sanitario necessario per il diritto.

Se entro 90 giorni dalla presentazione del ricorso non si dovesse ricevere risposta dall’Istituto il ricorso va inteso come rigettato ed a quel punto il titolare di AOI revocato potrà agire davanti al Tribunale per farsi ripristinare il beneficio. Se il giudizio dovesse andare in favore all’invalido, il ripristino dell’assegno ordinario di invalidità avrebbe decorrenza dalla data della revoca ed il titolare, di fatto, avrebbe diritto a tutti gli arretrati non percepiti.

Attenzione però: se il Tribunale dovesse rigettare il ricorso confermando la revoca dell’INPS, il ricorrente potrebbe essere condannato a sostenere le spese legali. Si consiglia, quindi, prima di agire legalmente, di verificare la sussistenza del requisito medico.

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