Nell’ultimo Consiglio dei Ministri la maggioranza si è divisa sulla modifica della riforma del Fisco e dei Decreti Sicurezza. La situazione.
La maggioranza si spacca sulla riforma del Fisco e la modifica dei Decreti Sicurezza discussi ieri nel Consiglio dei Ministri. La prima incontra la maggiore opposizione da parte di Italia Viva, mentre la seconda non convince soprattutto il Movimento 5 Stelle.
Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri aveva annunciato già ad agosto che il nuovo sistema fiscale avrebbe ricalcato il modello tedesco, con un costo compessivo di 10 miliardi di euro per le casse statali.
Si tratta di uno schema caratterizzato dalla presenza di quattro scaglioni di reddito, di cui uno esentasse (sotto i 9.000 euro), mentre per i restanti 3 è prevista un’aliquota personalizzata.
La riforma dovrebbe essere integrata dall’introduzione di un assegno universale per i figli da attivare dal 7° mese di gravidanza fino ai 21 anni. In questo scenario sparirebbe però il bonus Renzi, il quale verrebbe integrato dalle altre misure.
Riforma del Fisco, la maggioranza è spaccata
La proposta del ministro Gualtieri vede però una divisione nella coalizione di governo. A sostegno delle riforma troviamo il PD e LeU. Il Movimento 5 Stelle vorrebbe invece inserire dei correttivi per le aliquote, mentre Italia Viva si dichiara completamente contraria.
Il responsabile economico dei renziani, Luigi Marattin, afferma infatti come il sistema tedesco sia molto più progressivo rispetto a quanto si pensi e, funzionando con un algoritmo, non permetta ai singoli cittadini di avere una visione chiara sulle proprie tasse.
Marattin, inoltre, denuncia l’atteggiamento di alcuni esponenti di governo, i quali hanno reso la discussione pubblica, mentre bisognerebbe parlarne nelle riunioni interne.
La proposta di Italia Viva, quindi, è quella di fissare a 8.000 euro di reddito la no tax area, eliminare tutte le tax expenditures, come detrazioni e deduzioni d’imposta, mettere in campo tre scaglioni di aliquote fisse e, infine, potenziare l’assegno unico alle famiglie.
Decreti sicurezza, M5S contrario alle modifiche
Sulla modifica dei decreti sicurezza, il Partito Democratico si trova a dover fare i conti con il Movimento 5 Stelle, il quale giudica la proposta troppo pesante, a partire dalla reintroduzione della protezione umanitaria.
Il timore espresso da Luigi Di Maio è quello di prestare il fianco ad una sicura protesta di Salvini e Meloni sul tema dell’immigrazione. I pentastellati vorrebbero dunque, come espresso in più di un’occasione, introdurre esclusivamente i correttivi rilevati da Mattarella.
Il PD può però contare sull’annuncio di Giuseppe Conte di firmare un progetto di legge con una visione più ampia sul tema e che si concentri in particolar modo sull’aspetto dell’integrazione più che sulla visione di “sicurezza” dei decreti dell’epoca giallo-verde.
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