I Cobas, come forma di protesta contro la riforma della scuola, hanno annunciato il blocco degli scrutini. Divisi gli altri sindacati mentre il Garante annuncia: «E’ illegale».
I Cobas hanno annunciato l’intenzione di bloccare gli scrutini come forma di protesta contro la riforma della scuola: si fermeranno per due giorni dopo la fine delle lezioni e scenderanno in piazza il 7 giugno.
La decisione di bloccare gli scrutini ha però diviso l’opinione pubblica e non solo; il Garante ha annunciato che il blocco degli scrutini è illegale e che danneggia gli studenti e anche gli altri sindacati, in attesa di consultazioni, appaiono divisi in merito.
Governo e maggioranza intanto insistono per andare avanti con la riforma che, secondo loro, restituisce dignità agli insegnanti.
Blocco degli scrutini, Renzi difende la riforma della scuola
Il premier Matteo Renzi non si fa intimidire dall’ultima forma di protesta lanciata dai Cobas e prosegue dritto sulla strada della riforma della scuola. E, con un tweet, è tornato sul tema:
«Sto leggendo le risposte dei prof. Faremo tesoro di suggerimenti e critiche. La scuola è LA sfida per riportare l’Italia a fare...l’Italia».
Blocco degli scrutini, i Cobas chiedono di essere seguiti
Le due giornate di blocco indette dai Cobas in forma di protesta contro la riforma del lavoro del governo Renzi variano da regione a regione a seconda del termine delle lezioni: l’8 e 9 giugno in Emilia – Romagna e Molise; il 9 e il 10 in Lazio e in Lombardia; il 10 e l’11 in Puglia, Sicilia e Trentino; l’11 e 12 in Liguria, Marche, Sardegna, Toscana, Umbria, Campania e Veneto; il 12 e13 in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Val d’Aosta; il 17 e il 18 in Alto Adige.
Il portavoce dei Cobas Piero Bernocchi ha così precisato a riguardo: «Avremmo preferito una convocazione unitaria ma riteniamo che vadano rotti gli indugi per dare con urgenza un forte segnale che tranquillizzi i docenti e che dimostri la legittimità della forma di lotta proposta».
Bernocchi spera inoltre in una convocazione da parte del premier Matteo Renzi e ha ricordato le due giornate di mobilitazione unitaria tra il 18 e il 20 maggio in occasione del voto finale sul ddl alla Camera.
Blocco degli scrutini, il Garante «Blocco illegale»
Sul blocco degli scrutini annunciato dai Cobas si è espresso anche il Garante per gli scioperi. A pronunciarsi è stato Roberto Alesse, presidente dell’Autorità di garanzia per gli scioperi: «Premesso che chi si muove fuori dalle regole danneggia solo e soltanto studenti e famiglie, e a loro dovrà spiegare le ragioni di un eventuale blocco illegale degli scrutini, l’Autorità, come annunciato nei giorni scorsi, valuterà la legittimità dell’atto di proclamazione nelle prossime ore e lo farà con rigore a tutela degli utenti. Detto questo il Garante fa rispettare la legge dell’accordo sulla scuola, non fa polemica con sindacati più o meno rappresentativi».
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