La proroga di Opzione donna al 2019 è ufficiale, ma resta da risolvere il problema delle escluse: ecco tutte le novità.
Finalmente è ufficiale: la proroga di Opzione donna al 2019 è diventata infatti realtà.
Le lavoratrici donne che hanno maturato i requisiti richiesti entro il 31 dicembre 2018 potranno quindi usufruire della misura di pensione anticipata grazie alla conversione in legge avvenuta al Senato del decreto pensioni.
Non tutte le donne possono però tirare un sospiro di sollievo: ad essere, per il momento, escluse dalla possibilità di usufruire della misura sono le nate nel 1961, che non raggiungono il requisito anagrafico richiesto.
Per loro dunque la partita resta aperta, in vista di una nuova proroga che consenta la prosecuzione del regime sperimentale oltre il 2019.
Ecco tutte le novità in proposito.
Opzione donna, proroga al 2019
Opzione donna non è una novità dell’ultima riforma delle pensioni ma è una misura di natura sperimentale che, già in passato, ha consentito l’accesso alla pensione anticipata di molte lavoratrici donne.
Nonostante per molto tempo si sia parlato della possibilità di farla diventare una misura strutturale, Opzione donna è stata una di quelle misure che ha pagato il prezzo dei tagli fatti sul fronte previdenziali e quindi, a causa delle mancate proroghe nelle precedenti Legge di Bilancio, le ultime donne ad aver potuto usufruire della misura erano state coloro che avevano maturato i requisiti richiesti entro il 31 dicembre 2015.
Con la nuova proroga diventata finalmente ufficiale i requisiti rimangono gli stessi, ma la finestra temporale richiesta per raggiungerli viene spostata in avanti.
Nello specifico potranno beneficiare della proroga tutte quelle donne che matureranno 58 e 59 anni di età se, rispettivamente, lavoratrici dipendenti o autonome e almeno 35 anni di contributi al 31 dicembre 2018.
Resta inoltre la penalizzazione dal punto di vista economico. La scelta di andare in pensione anticipata usufruendo di Opzione donna ha infatti un costo, in quanto l’assegno pensionistico viene calcolato esclusivamente con il metodo contributivo, portando a una penalizzazione del 30%.
Opzione donna, le escluse
Non tutte le donne possono però cantare vittoria.
La proroga al 2019, infatti, nonostante abbia accontentato molte lavoratrici ha continuato ad escludere dalla possibilità di usufruire della misura una fetta importante delle stesse, in particolare le nate nel 1961.
Sono proprio le escluse, quindi, a portare ora avanti la battaglia affinché la proroga al 2019 non sia un punto di arrivo ma di partenza, e si possa pensare anche per i prossimi anni di far proseguire la misura.
Ad aprire alla possibilità di una nuova proroga è stato il Sottosegretario al Ministero del Lavoro Claudio Durigon che, a tal proposito, ha ribadito:
«C’è ordine del giorno che impegna il governo a farlo».
Non resta, dunque, che attendere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA