In vista della prossima Legge di Bilancio si torna a parlare di Opzione Donna. Ci sarà una proroga (e per quanto tempo) o si punterà su una Quota 100 al femminile?
Nonostante il momento non propizio per ipotizzare nuovi investimenti da parte del Governo nel settore previdenziale, in questi giorni si torna a parlare di Opzione donna in vista della possibile proroga che potrebbe essere inserita nella prossima Legge di Bilancio.
Ricordiamo infatti che Opzione donna è, al momento, l’unica misura di pensione anticipata destinata esclusivamente alle lavoratrici donne.
La misura, di natura sperimentale la cui validità viene prorogata di anno in anno, consente alle lavoratrici dipendenti di andare in pensione al raggiungimento dei 58 anni (59 anni per le autonome) di età e dei 35 anni di contributi versati. Di contro, le lavoratrici che decidono di usufruire della misura, accettano che la pensione venga calcolata interamente con il metodo contributivo, accettando in questo modo, di fatto, una decurtazione della stessa.
Opzione donna: proroga fino a quando?
Il futuro di Opzione donna è, dunque, al momento incerto.
L’unica cosa sicura è che per il momento possono usufruire della misura solo quelle lavoratrici che hanno maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2019, mentre su un’eventuale proroga e se si continuerà a navigare a vista di anno in anno ancora non si sa nulla.
Le lavoratrici, per il momento, spingono sulla possibilità di ottenere una prosecuzione della misura almeno per un altro anno, come successo fino ad ora: questo consentirebbe anche a chi matura i requisiti quest’anno di poter accedere alla pensione anticipata e di mantenere in vita Opzione donna in modo da poter spingere sul Governo anche per gli anni successivi.
Di diverso avviso è invece Orietta Armiliato alla guida del Comitato Opzione donna social (CODS). Secondo la Armiliato, infatti, continuare a spingere per una proroga annuale significa accontentarsi delle briciole: già la misura, di per sè, non è un vero e proprio regalo prevedendo, attraverso il calcolo con metodo contributivo della pensione, una forte decurtazione dell’assegno pensionistico.
Accontentarsi nuovamente di una proroga annuale significherebbe rinunciare a qualsiasi potere di contrattazione. Ecco perché la Armiliato propone di alzare l’asticella delle richieste, chiedendo la proroga di Opzione donna fino al 2023.
Opzione donna o Quota 100 rosa?
Ma il CODS non si ferma solo alla richiesta di una proroga più consistente di Opzione donna, ma sta valutando anche la possibilità di chiedere una nuova misura di pensione anticipata dedicata alle lavoratrici donne che tenga conto dei lavori di cura svolti dalle stesse.
Il riconoscimento dei lavori d cura, infatti, è da sempre punto centrale delle richieste avanzate dal CODS: in particolare il riconoscimento delle difficoltà incontrate nell’arco della carriera lavorativa da parte di una donna nel conciliare vita professionale e vita privata.
Ecco perché l’alternativa a Opzione donna potrebbe essere una Quota 100 declinata al femminile, anche ribattezzata quota 100 rosa.
Non resta che attendere i prossimi aggiornamenti.
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