Ti stai chiedendo quando arriva il rimborso Irpef? Ecco il calendario con tutte le date e le regole nel caso in cui dal conguaglio ne risulti un debito.
È tempo di fare richiesta del rimborso Irpef approfittando di detrazioni e deduzioni previste per il periodo d’imposta 2023.
Con la dichiarazione dei redditi, da presentare con modello 730/2024 (con la possibilità di ricorrere anche a quello precompilato disponibile online) o con il modello Redditi PF, il contribuente può indicare una serie di spese che contribuiscono a ridurre l’imposta dovuta per l’ultimo anno.
Il risultato finale di questo ricalcolo può essere diverso:
- laddove risulti che l’Irpef versata in acconto sia stata superiore a quella dovuta, allora ne risulta un rimborso;
- in caso contrario, in presenza di più redditi, potrebbe risultare un imposta dovuta maggiore rispetto a quella versata, nonostante detrazioni e deduzioni. In tal caso si parla di dichiarazione dei redditi “a debito”, con l’obbligo per il contribuente di versare la parte mancante entro novembre dello stesso anno.
A tal proposito, è lecito chiedersi quando arriva il rimborso Irpef risultante dalla dichiarazione dei redditi, nonché quando viene effettuata la trattenuta in caso di debito.
Rispondere alla domanda sulle tempistiche del conguaglio della dichiarazione dei redditi non è complicato, ma ci sono diversi fattori da considerare: ad esempio se la dichiarazione dei redditi è stata presentata con o senza sostituto d’imposta. Nel primo caso infatti è il datore di lavoro, o l’Inps nel caso dei pensionati, a effettuare il conguaglio, mentre nel secondo (che richiede dei tempi solitamente più lunghi) se ne occupa direttamente l’Agenzia delle Entrate.
C’è poi il modello utilizzato: più veloce il rimborso per chi utilizza il 730/2024, mentre con il modello Redditi PF si rischia di dover attendere più di un anno.
Ma ci sono altri fattori che incidono sulla risposta alla suddetta domanda: ad esempio, prima viene inviata la dichiarazione dei redditi e prima arriva il rimborso. A tal proposito, è bene sapere che è possibile farsi un’idea su quando viene effettuato il pagamento del credito Irpef dalla data di invio della dichiarazione; ecco tutto quello che serve sapere a riguardo.
Modello 730/2024: quando arriva il rimborso Irpef
Sebbene non siano cambiate le regole generali che regolano i rimborsi fiscali, da qualche anno ormai è stata introdotta la nuova tempistica per i conguagli Irpef. Anche per il rimborso del 730/2024 non c’è una data unica per tutti, ma un termine mobile legato alla data di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Nel dettaglio, ci sono sei slot temporali, e sei diverse periodicità per l’accredito dei rimborsi Irpef.
I primi a ricevere la somma riconosciuta - calcolata in base all’imposta dovuta, detrazioni e deduzioni fiscali - sono coloro che hanno presentato il modello 730 entro il 20 giugno 2024. Per questi il rimborso Irpef arriverà nel mese di luglio e, per i lavoratori dipendenti, direttamente in busta paga.
Infatti, entro il 15 giugno 2024 i datori di lavoro riceveranno i prospetti di liquidazione relativi ai modelli 730 presentati entro la suddetta data, consentendo così di pagare il rimborso direttamente a luglio.
I tempi per l’arrivo dei rimborsi Irpef si legano quindi ai nuovi termini entro i quali il risultato finale della dichiarazione dei redditi trasmessa viene comunicato all’Agenzia delle Entrate. A tal proposito, il calendario da prendere come riferimento è il seguente:
- entro il 15 giugno dovranno essere comunicati i risultati finali delle dichiarazioni presentate entro il 31 maggio;
- il 29 giugno, per quelle presentate dal 1° al 20 giugno;
- il 23 luglio, per quelle presentate dal 21 giugno al 15 luglio;
- il 15 settembre, per quelle presentate dal 16 luglio al 31 agosto;
- il 2 ottobre, per quelle presentate dal 1° settembre al 2 ottobre.
I rimborsi emersi dal modello 730 saranno erogati sul primo stipendio utile, a partire dal mese successivo a quello in cui il datore di lavoro ha ricevuto il prospetto di liquidazione. Le stesse regole si applicheranno anche nel caso di invio del modello 730 precompilato. Potrebbe quindi capitare di ricevere il rimborso del 730 nel mese di ottobre o anche a novembre; tutto dipenderà da quando viene inviata la dichiarazione.
Il termine mobile si applica anche ai pensionati: l’Inps e tutti gli enti pensionistici effettueranno le operazioni di addebito o accredito a partire dal secondo mese successivo a quello di ricezione del prospetto di liquidazione. Ciò significa che per i pensionati il rimborso non arriverà prima di agosto 2024 (a patto di inviare la dichiarazione entro il termine del 20 giugno).
Quando viene trattenuto il debito
Stesse tempistiche anche per i conguagli a debito, con il contribuente che in sede di dichiarazione può decidere di versare tutto in un’unica soluzione oppure se beneficiare della possibilità di rateizzare il debito. A seconda della decisione presa, quindi, sul primo stipendio utile viene trattenuta l’intera somma, oppure la prima rata del piano (che in ogni caso deve concludersi entro novembre). Nel migliore dei casi, quindi, il debito nel caso dei lavoratori può essere restituito in 5 rate (da luglio a novembre), mentre per i pensionati in 4 (da agosto a novembre).
C’è però un’eccezione a tutto questo: nel caso di rimborsi Irpef che superano i 4.000 euro, infatti, l’Agenzia delle Entrate potrebbe effettuare dei controlli preventivi e di conseguenza i tempi per il rimborso Irpef potrebbero essere più lunghi.
Chi invece presenta il modello 730 senza sostituto deve provvedere autonomamente al pagamento della quota necessaria per il conguaglio Irpef a debito. Le opzioni riservate per ripianare i conti con il fisco sono i seguenti: addebito su conto corrente mediante indicazione del proprio Iban o versamento mediante modello F24 dell’Agenzia delle Entrate.
Per i contribuenti senza sostituto d’imposta che hanno utilizzato un intermediario (Caf, commercialista) per presentare il 730 possono operare il conguaglio anche versando l’importo mediante F24 ricevuto dall’intermediario abilitato.
Rimborso 730/2024: conguaglio Irpef senza sostituto d’imposta
Regole specifiche sono inoltre previste per i rimborsi Irpef di chi presenta il modello 730 senza sostituto d’imposta.
Il rimborso del 730, fermo restando le nuove regole sui tempi di accredito, verrà riconosciuto mediante accredito diretto su conto corrente. In questo caso il conguaglio andrà a buon fine solo se l’intestatario (o uno degli intestatari) del conto è la stessa persona che è titolare del rimborso.
Contrariamente, l’Agenzia delle Entrate provvederà (per importi per un massimo di 1.000 euro) a inviare una comunicazione al titolare del rimborso per 730 invitandolo a presentarsi presso un ufficio postale per la riscossione dell’importo a conguaglio Irpef in contanti.
Per importi superiori a 1.000 euro comprensivi di interessi sarà emesso invece un assegno emesso da Poste Italiane.
Quando arriva il rimborso in questo caso? L’Agenzia delle Entrate fa in modo che l’accredito avvenga entro il 31 dicembre dell’anno in cui è stata presentata la dichiarazione dei redditi, con la possibilità che questo termine slitti di qualche mese in caso di importi elevati. Il termine ultimo è marzo 2024.
Rimborso Irpef per chi presenta il modello Redditi Pf
Più lunghi i tempi per coloro che presentano dichiarazione dei redditi senza sostituto d’imposta con il modello Redditi Pf.
Per questo modello, infatti, i tempi di liquidazione sono successivi a quelli del modello 730/2024 e il rischio è che bisognerà aspettare fino all’anno dopo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione dei redditi, persino oltre il 30 marzo 2025 (data ultima per il rimborso del 730/2024 senza sostituto d’imposta).
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