Rimborso Irpef sulla pensione: entro quando fare dichiarazione dei redditi per essere tra i primi a riceverlo? Facciamo chiarezza.
Come ufficializzato dalla guida dell’Agenzia delle Entrate per l’invio della dichiarazione dei redditi con modello 730/2024, neppure quest’anno cambiano le tempistiche per l’erogazione di un eventuale rimborso Irpef in busta paga e sulla pensione.
Il che rappresenta una cattiva notizia per i pensionati, in quanto svantaggiati rispetto ai lavoratori dipendenti poiché per loro il rimborso arriva in estate inoltrata anche nel caso in cui la dichiarazione dei redditi risulti inviata nei primi giorni utili.
Come succede ormai da qualche anno, infatti, le tempistiche di pagamento del rimborso 730 variano in base alla data di invio del modello, nonché da quando il sostituto d’imposta riceve il prospetto di liquidazione dall’Agenzia delle Entrate.
Solitamente, infatti, un eventuale rimborso - come pure la trattenuta nel caso in cui dalla dichiarazione ne risulti un debito Irpef - viene pagato il mese successivo a quello in cui il datore di lavoro ha ricevuto il prospetto di liquidazione, ma nel caso dei pensionati l’arrivo dei soldi viene rimandato di un mese.
Quando arriva il rimborso Irpef per i pensionati
Le tempistiche di arrivo di un eventuale rimborso Irpef risultante da dichiarazione dei redditi per chi invia il modello 730/2024 indicando il sostituto d’imposta - il datore di lavoro per i dipendenti, l’Inps per i pensionati - sono dettate dall’articolo 16-bis del decreto Fiscale n. 124 del 2019.
Qui viene specificato che nel caso dei pensionati l’arrivo delle somme, come pure la trattenuta (che può essere rateizzata), è previsto 2 mesi dopo da quando l’Inps riceve il prospetto di liquidazione.
A tal proposito, la prima data utile per i conguagli della dichiarazione dei redditi sulla pensione è quella di agosto 2024. In ogni caso eventuali rimborsi, come pure le operazioni di recupero Irpef, si concluderanno con il pagamento di novembre.
La domanda da porsi è: entro quando bisogna fare la dichiarazione dei redditi per essere tra i primi a ricevere i soldi? Come visto sopra ciò dipende da quando il sostituto d’imposta riceve i prospetti di liquidazione relativi ai modelli 730.
Nel dettaglio, il suddetto decreto precisa che ciò avviene:
- entro il 15 giugno per le dichiarazioni presentate entro il 31 maggio;
- entro il 29 giugno per quelle presentate tra l’1 e il 20 giugno;
- entro il 23 luglio in caso di invio tra il 21 giugno e il 15 luglio;
- entro il 15 settembre per l’invio tra il 16 luglio e il 31 agosto;
- entro il 30 settembre per quelle presentate dall’1 al 30 settembre.
Quindi, per essere certi di ricevere il rimborso Irpef ad agosto bisogna essere tra i primi a inviare il modello 730 (ricordiamo che il precompilato sarà disponibile dal 30 aprile, con invio possibile dall’11 maggio), possibilmente entro il 31 maggio (per quanto anche chi lo fa entro il 20 giugno ha buone possibilità di riceverlo in tempo).
Dopodiché riceve il rimborso a settembre chi presenta dichiarazione dei redditi tra il 21 giugno e il 15 luglio, a ottobre chi lo fa tra il 16 luglio e il 31 agosto e infine a novembre chi aspetta gli ultimi giorni utili (30 settembre quest’anno).
L’eccezione del rimborso con controllo dell’Agenzia delle Entrate
In alcuni casi però l’Agenzia delle Entrate potrebbe effettuare controlli preventivi sul modello 730/2024 presentato e ciò potrebbe comportare uno slittamento del pagamento del rimborso.
Infatti, il controllo può avvenire entro 4 mesi dal termine previsto per la trasmissione della dichiarazione, mentre l’eventuale rimborso - accreditato direttamente dall’Agenzia delle Entrate - viene effettuato entro i 6 mesi successivi.
Sono perlopiù due i casi in cui possono verificarsi i controlli:
- se la dichiarazione presenta elementi di incoerenza. In tal caso l’Agenzia delle Entrate potrebbe richiedere ulteriore documentazione per effettuare il controllo, informando direttamente il contribuente o il Caf che ha fatto da intermediario;
- se il rimborso ha un importo superiore a 4.000 euro.
Due circostanze che quindi potrebbero far slittare il pagamento del rimborso, fino a marzo dell’anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione dei redditi.
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