Visite mediche: rimborso se l’attesa è troppo lunga. Come richiederlo

Camilla Carè

5 Novembre 2019 - 09:52

Il cittadino che richiede prestazioni mediche e visite ha diritto al rimborso se le liste d’attesa sono troppo lunghe. Ecco quando e dove richiederlo.

Visite mediche: rimborso se l’attesa è troppo lunga. Come richiederlo

Per liste d’attesa troppo lunghe il cittadino ha diritto al rimborso del costo delle prestazioni mediche effettuate privatamente, qualora le scadenze di legge non vengano rispettate.

Questa è una delle novità introdotte in seguito al PRGLA (Piano regionale delle liste d’attesa), promosso dal Governo per efficientare il sistema sanitario pubblico e a cui stanno aderendo in modalità diverse varie Regioni italiane. Ecco cosa prevede e quando è possibile richiedere il rimborso per liste d’attesa troppo lunghe.

Sanità: piano regionale delle liste d’attesa

Il Piano Regionale per il Governo delle Liste d’Attesa 2019-2021 introduce nel sistema della gestione della sanità pubblica diverse novità che mirano ad “avvicinare ulteriormente la sanità pubblica ai cittadini, individuando elementi di tutela e di garanzia volti ad agire come leve per incrementare il grado di efficienza e di appropriatezza di utilizzo delle risorse disponibili”.

Il PRGLA ha infatti l’obiettivo di migliorare le modalità di accesso alle visite mediche attraverso l’introduzione di un sistema che permetta di monitorare le prenotazioni per visite mediche sia nella sanità pubblica che privata, integrando i due sistemi.

Ecco alcune delle novità apportate dal Piano Regionale per il Governo delle Liste d’Attesa 2019-2021:

  • distinzione tra “primo accesso” e “altro accesso”. La prima definizione indica la prima prestazione ricevuta, mentre il secondo le prestazioni che saranno erogate direttamente dalla struttura che si è già fatta carico del primo accesso.
  • ridefinizione delle classi di priorità di accesso, che diventano in base all’urgenza:
    • classe U (Urgente), prestazioni da eseguire nel più breve tempo possibile e, comunque, entro 72 ore;
    • classe B (Breve), prestazioni da eseguire entro 10 giorni;
    • classe D (Differibile), prestazioni da eseguire entro 30 giorni per le visite / entro 60 giorni per gli accertamenti diagnostici;
    • classe P (Programmata), prestazioni da eseguire entro 120 giorni. Fino al 31/12/2019 la classe P è considerata da eseguirsi entro 180 giorni.

In base a questi cambiamenti apportati, le Aziende Sanitarie e gli IRCCS avranno due mesi di tempo per adattarsi al nuovo PRGLA.

Rimborso liste d’attesa: quando e come richiederlo

Alcune Regioni, per rendere più efficiente il nuovo sistema delle liste d’attesa, hanno provveduto a formalizzare il diritto di richiedere un rimborso qualora:

  • gli istituti della Sanità Pubblica non siano in grado di garantire al paziente la copertura della richiesta nei tempi previsti dalla propria classe di urgenza;
  • il paziente procede per effettuare la prestazione presso una struttura privata, di cui vengono in caso rimborsate le spese sostenute.

In caso di liste d’attesa troppo lunghe è quindi possibile chiedere e ottenere il rimborso. Il vice governatore del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi ha così commentato: “una nuova stagione, nella quale non sarà più il cittadino a doversi adeguare al Servizio sanitario ma, al contrario, toccherà al sistema pubblico rispondere in modo sempre più puntuale alle esigenze del territorio”.

Come chiedere il rimborso per liste d’attesa troppo lunghe

Dove è possibile richiedere il rimborso per le spese mediche sostenute a causa di liste d’attesa troppo lunghe? Il piano del rimborso al momento è stato approvato solo nel Friuli Venezia Giulia, creando non pochi malumori. Secondo Cristiano Shaurli, esponente del Pd del Friuli Venezia Giulia infatti, sarebbe “una riforma centralista, che favorisce la sanità privata”.

Staremo a vedere se anche altre Regioni decideranno di seguire l’esempio del FVG.

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