Nel programma del (possibile) Governo Movimento 5 Stelle-Partito Democratico non vi è alcuna menzione al rinnovo del contratto della Pubblica Amministrazione. C’è da preoccuparsi?
Rinnovo del contratto 2019-2021: neppure nella prossima Legge di Bilancio dovrebbe esserci l’aumento di risorse necessario per provvedere ad un incremento di stipendio a cifre più alte rispetto a quelle previste dall’ultima manovra finanziaria.
Utilizziamo il condizionale perché ovviamente in queste situazioni sono molti i fattori di cui tenere in considerazione che potrebbero variare nel tempo; fatto sta che nel programma del Governo Giallo-Rosso (per il quale si attende l’esito della consultazione sulla piattaforma Rousseau) non vi è alcun accenno al futuro contrattuale dei dipendenti della Pubblica Amministrazione che da gennaio 2019 hanno il contratto scaduto (il precedente accordo, arrivato anch’esso con largo ritardo rispetto alle tempistiche previste, era valevole per il triennio 2016-2018).
Tra i punti del programma appena resi noti dal Movimento 5 Stelle (al momento sono 26 ma non è escluso che ce ne siano altri che verranno ufficializzati in un secondo momento) non vi è quindi alcuna menzione ad un rinnovo del contratto per la Pubblica Amministrazione né tantomeno - ed è questo l’aspetto a preoccupare maggiormente gli addetti ai lavori - ad un aumento di risorse per l’aumento di stipendio.
Ciò significa che nella Legge di Bilancio 2020 - nella quale saranno stanziate le risorse, come si legge nel programma nato dall’intesa Movimento 5 Stelle-Partito Democratico, per lo stop all’aumento dell’IVA e per il taglio del cuneo fiscale - non verrà messo mano a quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2019, dove le risorse a disposizione erano, a detta dei dipendenti pubblici, totalmente insufficienti per garantire un aumento di stipendio soddisfacente.
Potrebbe essere che di rinnovo del contratto della PA se ne parlerà in un secondo momento (sempre che l’intesa di questi giorni dovesse portare concretamente alla formazione di un nuovo Esecutivo); fatto sta che per il momento i dipendenti pubblici, compresi gli insegnanti che mesi fa avevano avuto importanti garanzie riguardo ad un aumento di stipendio, non sembrano figurare tra le priorità del prossimo Governo.
Rinnovo del contratto, aumento di stipendio: a quanto ammonta con le risorse a disposizione
Come accennato, le risorse per un rinnovo del contratto per il triennio 2019-2021 sono state già stanziate con l’ultima manovra finanziaria. Un tavolo della contrattazione però, non è stato ancora aperto anche perché con le risorse attualmente a disposizione sarebbe stato molto difficile per il Ministero della PA raggiungere un accordo con i sindacati.
Con quanto a disposizione, infatti, il rinnovo di contratto porterebbe ad un incremento dello stipendio tabellare così strutturato:
- +1,3% nel 2019;
- +1,65% nel 2020;
- +1,95% nel 2021.
Complessivamente, una volta a regime, il rinnovo porterebbe ad un aumento complessivo dell’1,95% dello stipendio tabellare, una percentuale persino inferiore a quella riconosciuta nell’ultima stagione contrattuale quando ci fu un aumento complessivo del 3,48% (per un incremento medio di 85€ lordi).
Attualmente, quindi, per i dipendenti pubblici si parla di aumenti che, in base all’importo della retribuzione percepita, può variare da un minimo di 30,00€ ad un massimo di 80,00€ lordi mensili.
Nell’ultimo DEF si parla espressamente di rinnovo del contratto: a pagina 31 si prevede infatti che il CCNL per il triennio 2019-2021 verrà sottoscritto nel 2020. Affinché questo obiettivo si concretizzi, però, è necessario rimettere mano alle risorse perché con quelle a disposizione difficilmente si arriverà ad un risultato condiviso.
Programma di Governo: più attenzione alle Forze Armate e valorizzazione docenti
Tra i più interessati alle dinamiche di Governo ci sono gli insegnanti che dall’amministrazione uscente avevano ottenuto la promessa di un aumento di stipendio a tre cifre. Promessa di cui il Movimento 5 Stelle - in caso di governo con il Partito Democratico - si farà garante, ma che non è detto si concretizzerà già nel prossimo anno.
Una valorizzazione del corpo docente e della scuola tutta, comunque, è già stata anticipata da tutte le parti; parimenti è stato fatto per le Forze Armate, di Polizia e Vigili del Fuoco, per le quali nel programma si legge chiaramente che obiettivo del prossimo Esecutivo sarà quello di “offrire maggiore tutela e valorizzare il personale della difesa”.
Se questa valorizzazione sarà anche economica lo scopriremo strada facendo; nel frattempo - e fino a quando non potranno contare sul rinnovo del contratto - gli statali dovranno accontentarsi dell’indennità di vacanza contrattuale loro riconosciuta.
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