Qual è la data di accensione e spegnimento del riscaldamento condominiale in base alla Regione di residenza? Eccole fasce orarie e calendario aggiornato.
A causa dell’ondata di freddo improvviso, molti sindaci hanno deciso di prorogare la data di spegnimento del riscaldamento condominiale e nelle scuole. Infatti, anche se date e fasce orarie sono stabiliti da una legge nazionale (il D.P.R. 412/1993), gli enti locali hanno la capacità decisionale su quando accendere e spegnere i riscaldamenti.
Generalmente il riscaldamento in condominio e a scuola si accende tra ottobre e novembre e si interrompe tra il 31 marzo e il 14 aprile di ogni anno.
Esistono, però, delle località così fredde in cui non si applicano limiti di alcun genere.
QUANDO SI ACCENDE/SPEGNE RISCALDAMENTO CONDOMINIALE 2021
Riscaldamento in condominio dal 15 ottobre al 14 aprile
La prima data individuata per l’accensione del riscaldamento è il 15 ottobre 2020 quando entreranno in funzione i termosifoni nei Comuni che fanno parte della Zona E individuata dal decreto. Giovedì 15 ottobre 2020 parte il riscaldamento condominiale nelle città seguenti (da Nord a Sud):
Alessandria, Asti, Aosta, Biella, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Novara, Padova, Pavia, Sondrio, Torino, Varese, Verbania, Vercelli, Bolzano, Gorizia, Pordenone, Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo,Treviso, Trieste, Udine, Verona, Vicenza, Venezia, Arezzo, Perugia, Rieti, Frosinone, L’Aquila, Campobasso, Potenza ed Enna.
Nei Comuni sopra indicati il riscaldamento resterà in funzione dal 15 ottobre fino al 14 aprile 2021 e potrà essere acceso fino ad un totale di 14 ore al giorno.
Riscaldamento dal 1° novembre al 14 aprile
Domenica 1° novembre 2020 è la volta dei Comuni compresi nelle Zona D che sono:
Genova, La Spezia, Savona, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia, Prato, Massa Carrara, Siena, Forlì, Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, Pesaro, Roma, Viterbo, Terni, Avellino, Chieti, Pescara, Foggia, Isernia, Matera, Caltanissetta, Nuoro, Teramo e Vibo Valentia.
Il riscaldamento condominiale sarà in funzione dal 1°novembre 2020 fino al 14 aprile 2021 per un totale al massimo di 12 ore al giorno.
Riscaldamento condominiale dal 15 novembre al 31 marzo
I termosifoni torneranno in funzione domenica 15 novembre 2020 nei Comuni della Zona C:
Imperia, Latina, Benevento, Caserta, Napoli, Salerno, Bari, Lecce, Taranto, Brindisi, Catanzaro, Cosenza, Cagliari, Oristano, Sassari e Ragusa.
Qui il riscaldamento resterà in funzione da metà novembre fino al 31 marzo 2021 per 10 ore al giorno al massimo.
Dove il riscaldamento si accende il 1° dicembre e spegne il 31 marzo
Bisognerà aspettare l’inizio di dicembre 2020 nelle zone più calde dello Stivale, ovvero nei Comuni compresi nelle Zone A e B (zona tirrenica e isole). A Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle i termosifoni saranno accesi dal 1° dicembre 2020 al 31 marzo 2021 per 6 ore al giorno.
Stesse date per il riscaldamento condominiale anche a Reggio Calabria, Crotone, Trapani, Siracusa, Palermo, Messina, Catania e Agrigento, ma qui le ore giornaliere di accensione salgono ad 8.
Nessuna data per la zona F: come funziona il riscaldamento condominiale
Nei Comuni di Cuneo, Belluno e Trento (zona F) non vige alcuna data obbligatoria: in considerazione delle temperature rigide tipiche di questi luoghi il riscaldamento condominiale può entrare in funzione senza limiti di date e orari.
Orari di accensione dei termosifoni: tabella riassuntiva
Ecco una tabella riepilogativa con date e orari del riscaldamento a seconda della zona di residenza.
ZONA | PROVINCE E COMUNI | DATE | ORARI |
A | (Sud e Isole) Comuni di Lampedusa e Linosa, Porto Empedocle | Dal 1° dicembre al 15 marzo | 6 ore al giorno |
B | (Sude e Isole) Province di Agrigento, Catania, Messina, Palermo, Siracusa, Trapani, Reggio Calabria e Crotone | Dal 1° dicembre al 31 marzo | 8 ore al giorno |
C | Province di Imperia, Latina, Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e Taranto | Dal 15 novembre al 31 marzo | 10 ore al giorno |
D | Province di Genova, La Spezia, Savona; Forlì, Ancona, Ascoli Piceno, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Pesaro, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Siena, Terni, Viterbo, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Foggia, Isernia, Matera, Nuoro, Pescara, Teramo e Vibo Valentia | Dal 1° novembre al 14 aprile | 12 ore al giorno |
E | Province di Alessandria, Aosta, Asti; Bergamo, Biella, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Novara, Padova, Pavia, Sondrio, Torino, Varese, Verbania, Vercelli, Bologna, Bolzano, Ferrara, Gorizia, Modena, Parma, Piacenza, Pordenone, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, Treviso, Trieste, Udine, Venezia, Verona, Vicenza, Arezzo, Perugia, Frosinone, Rieti, Campobasso, Enna, L’Aquila e Potenza | Dal 15 ottobre al 14 aprile | 14 ore al giorno |
F | Province di Cuneo, Belluno e Trento | Nessun limite | Nessun limite |
Le eccezioni
Date e fasce orarie stabilite a livello nazionale possono essere superate in caso di situazioni climatiche straordinarie e non previste. La decisione ultima in tal caso spetta al Sindaco del Comune interessato dall’ondata di freddo il quale può approvare delle modifiche per il calendario, posticipando ad esempio la data di spegnimento dei riscaldamenti, o attuare delle variazioni di orario.
Ci sono poi alcuni casi in cui i limiti di orario non si applicano: vale ad esempio per gli impianti che consentono la contabilizzazione del calore essendo dotati di una centralina climatica o di un cronotermostato, o anche a quelli gestiti con contratto di servizio energia che consente di perseguire il massimo del risparmio energetico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti