I risultati del sondaggio di Money.it su Quota 100: per il 65% dei rispondenti sarebbe sbagliato non prorogare la misura che scadrà il 31 dicembre 2021.
Una mancata proroga di Quota 100 sarebbe una scelta sbagliata. Questo è il responso del sondaggio di Money.it, vista la recente dichiarazione del premier Giuseppe Conte che ha fatto intendere come non è, al momento, nei piani del governo andare oltre alla scadenza del 31 dicembre 2021 per quanto riguarda la misura pensionistica.
Sondaggio: è giusto non prorogare Quota 100?
I risultati del sondaggio, che ricordiamo non ha valore scientifico ma soltanto indicativo visto che non è realizzato a campione, evidenzia come il 65% dei rispondenti abbia giudicato sbagliata una mancata proroga, a fronte di un 35% che invece sarebbe favorevole a uno stop.
Giuseppe Conte dal palco del Festival dell’Economia di Trento è stato molto chiaro “non è all’ordine del giorno il rinnovo di Quota 100”, con la misura che permette al momento di andare in pensione con 62 anni di età e 38 di contributi, in presenza comunque di tutta una serie di requisiti, destinata a terminare una volta finito il triennio di sperimentazione.
Lo stop alla misura arriva dopo che la Ragioneria dello Stato ha reso noto come il provvedimento previdenziale costerà, da qui al 2036, ben 63 miliardi alle casse statali.
Una scelta che subito ha provocato la dura reazione di Matteo Salvini, che ha fortemente voluto Quota 100 quando era ancora al governo con il Movimento 5 Stelle, con il leader della Lega che non ha risparmiato parole di fuoco verso il premier.
“Un presidente del Consiglio - ha attaccato Salvini - che in un momento di crisi come questo pensa di aumentare l’età pensionabile è da ricovero, o non capisce o è pagato per non capire”.
Un sondaggio sulla proroga di Quota 100
Quando è nato il “governo del cambiamento”, nel famoso patto siglato da Lega e Movimento 5 Stelle erano due i principali punti programmatici: il Reddito di Cittadinanza voluto dai grillini e Quota 100, richiesta invece dal Carroccio.
Nella prima manovra gialloverde sono stati così stanziati i fondi necessari per l’avvio delle due misure, con Quota 100 che a gennaio 2019 è partita in via sperimentale per una durata totale di tre anni.
Il provvedimento consente un pensionamento anticipato con un’età minima di 62 anni e 38 anni di contributi, a patto che si rispettino tutta una serie di requisiti.
A giugno 2020, stando ai dati forniti dall’INPS risultano essere state accolte 202.000 domande, mentre altre 35.000 sarebbero al momento in fase di valutazione.
Quando è stata lanciata, Matteo Salvini ha parlato di una misura che avrebbe riguardato 4-500.000 lavoratori, spiegando che Quota 100 avrebbe provocato un turnover di uno a uno: per un lavoratore andato in pensione, un altro sarebbe stato assunto.
Secondo la Corte dei Conti, ad aprile 2020 il tasso di sostituzione sarebbe circa del 40%, neanche la metà quindi da quanto previsto allora dai gialloverdi. Per la Ragioneria infine da qui al 2036 Quota 100 costerà 63 miliardi allo Stato.
Numeri questi che hanno spinto Giuseppe Conte ad annunciare che, alla scadenza naturale del 31 dicembre 2021, il governo con ogni probabilità non andrà a prorogare Quota 100 oltre il triennio di sperimentazione.
Chi invece ha già annunciato autentiche barricate in Parlamento è Matteo Salvini, pronto a dare battaglia per difendere un provvedimento da lui fortemente voluto quando era al governo.
“Vogliono tornare alla legge Fornero!? La Lega non glielo permetterà, promesso - ha tuonato Salvini facendo intendere che sul tema il Carroccio non intende indietreggiare - Non si scherza con i sacrifici di milioni di lavoratrici e lavoratori italiani”.
I risultati del sondaggio parlano di una maggioranza di lettori contrari a una mancata proroga di Quota 100, che però appare destinato ad andare in soffitta a partire dal 2022.
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