Risultati di ricerca manipolati: Google risponde alle accuse di Yelp

Linda Tiralongo

1 Luglio 2015 - 18:11

Google avrebbe violato le norme antitrust e finisce sotto accusa. Lo rivela uno studio di Yelp. Ecco cosa è successo e la risposta alle accuse.

Risultati di ricerca manipolati: Google risponde alle accuse di Yelp

Google è di nuovo sotto accusa perché favorisce la visibilità dei suoi prodotti rispetto a quelli dei suoi competitors. La notizia arriva da uno studio commissionato da Tim Wu della Yelp e da Michael Luca della Harward Business School.

E non sarebbe la prima volta che l’azienda di Mountain View finisce nel mirino dei controlli dell’antitrust. Già nell’aprile scorso, la Commissione europea aveva avviato un’indagine sulla violazione delle regole antitrust da parte di Google.

Secondo l’indagine di aprile, Google appariva già in torto: la Commissione Ue accusava l’azienda californiana di usare “l’assoluto dominio nel mercato dei motori di ricerca in Europa” coprendo una quota del 90%, per favorire i suoi prodotti.

Ma se fossero oscurati i risultati di ricerca e i link consigliati da Google, cosa accadrebbe?

Secondo il report dello studio condotto dalla Yelp, il 45% in più delle ricerche degli utenti del web sarebbe orientato sui prodotti della concorrenza.
Il dato è disarmante. Come ribadisce Tim Wu, noto cultore della materia anti trust sul web da anni,

la cosa più sconvolgente è rendersi conto che Google non sta presentando all’utenza il suo prodotto migliore, ma una versione del suo motore di ricerca intenzionalmente indebolita e peggiore per i consumatori.

Google manipola i risultati: lo studio

Nello studio, commissionato dalla Yelp, i ricercatori hanno diviso in due gruppi un campione di 2.690 volontari e hanno chiesto loro di fare delle ricerche su internet su attività locali.
In che modo però?
A un gruppo sono stati mostrati i risultati di ricerca che normalmente fornirebbe Google, mentre all’altro sono stati oscurati i primi e resi visibili solo quelli di Yelp e altri concorrenti. Secondo fonti Ansa, i risultati della versione alternativa ricevevano il 45% di click in più.
Secondo Wu, ciò significherebbe che

Google non ha calibrato il proprio motore per rendere il miglior servizio a utenti e commercianti

ma lo ha orientato alla sua creazione di profitti, a discapito quindi dei competitors sul web.

Google manipola i risultati: la replica

Quest’ultimo studio si basa su una metodologia viziata che si concentra sui risultati per appena una manciata di ricerche

così avrebbe replicato Google, accusato Yelp, di aver svolto un’indagine su un campione poco significativo per la portata della ricerca.
Un botta e risposta che potrebbe essere risolto solo da sanzioni e provvedimenti ad hoc anche se i più appoggiano la tesi secondo cui, se l’accesso principale al web è nato come privilegio di Google, era più che prevedibile che prima o poi, il colosso californiano tentasse secondo gli «inscrutabili algoritmi» che lo contraddistinguono di utilizzare questa posizione a suo vantaggio.

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