I risultati del sondaggio lanciato da Money.it: complessivamente sono stati il 75% dei rispondenti a dirsi contrari a una sostanziale riapertura sotto Natale, con il timore che sarebbe soprattutto legato ai rischi di una terza ondata.
Riaprire tutto a Natale, rendendo tutta l’Italia una sorta di zona gialla, sarebbe sbagliato. Questo è il risultato del sondaggio lanciato da Money.it che, in attesa del DPCM del 3 dicembre dove il governo andrà a stabilire quelle che saranno le linee guida e le norme che regolamenteranno le festività degli italiani, ha voluto chiedere ai propri lettori come si dovrebbe comportare Palazzo Chigi.
Guardando i risultati del sondaggio, che ricordiamo non ha valore scientifico ma soltanto indicativo non essendo realizzato a campione, si può notare come complessivamente il 75% dei rispondenti sia contrario a una riapertura generale sotto Natale.
Di questi, il 38% vorrebbe comunque un allentamento delle misure restrittive mentre il 37%, in un’ottica ancora più severa, preferirebbe che tutto il Paese fosse zona rossa per evitare una possibile terza ondata.
Per il 13% poi, ammettendo comunque la gravità della situazione sanitaria legata al Covid, sarebbe sotto le Feste più importante ridare fiato all’economia, mentre un 7% reputa che in Italia al momento non ci sia alcuna emergenza.
Si avvicina il periodo delle Feste e con esso l’atteso prossimo DPCM, dove si capirà quali saranno le misure restrittive decise da Palazzo Chigi e soprattutto chi riguarderà considerando l’attuale divisione dell’Italia in tre zone di rischio.
Vista la costante diminuzione dell’indice Rt e del rapporto tamponi/positivi riscontrata negli ultimi giorni, il numero dei morti invece come si evince anche dall’ultimo bollettino continua a essere drammaticamente alto, il governo spera che per Natale tutto il Paese possa essere considerato zona gialla.
Giuseppe Conte nel suo opporsi alla riapertura degli impianti sciistici ha sottolineato come sotto le festività “non si dovranno ripetere gli errori commessi a Ferragosto, non ce lo possiamo permettere”, ma al tempo stesso si cercherà di allentare la morsa restrittiva per ridare fiato all’economia.
Ecco che così ritorna l’eterno dilemma di questa emergenza coronavirus: dare precedenza all’aspetto sanitario e quindi optare per un Natale all’insegna della massima prudenza, oppure aumentare le aperture delle attività e consentire maggiori spostamenti e socialità.
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Già da giorni è in atto una sorta di braccio di ferro tra l’apparato sanitario, che vorrebbe regole stringenti, e il mondo economico che invece spera in un alleggerimento delle misure per dare una spinta ai consumi crollati in questo 2020 a causa della pandemia.
Il governo così del DPCM Natale dovrà cercare di trovare una sorta di via di mezzo. Se da una parte l’economia boccheggia, dall’altra un aumento dei focolai sotto il periodo delle Feste potrebbe portare a una terza ondata nei primi mesi del 2021.
Sono tanti così i nodi da sciogliere. La speranza è che a breve tutte le Regioni possano diventare zona gialla, ma si starebbe studiando delle norme ad hoc per consentire di fare shopping in sicurezza.
Negozi aperti ma futuro incerto per bar, pub e ristoranti, che al momento nella zona gialla chiudono alle ore 18 potendo continuare soltanto l’attività di asporto o di consegna a domicilio.
Resta da capire se ci si potrà spostare liberamente tra le Regioni oppure se rimarranno in vigore dei vincoli, così come sono da chiarire le regole per i cenoni in famiglia (ci saranno forse solo delle raccomandazioni) mentre già si è capito che saranno vietate feste e veglioni.
Visti i risultati del sondaggio, appare chiaro come tra i lettori di Money.it in questo momento domini la prudenza, con soprattutto lo spettro di una terza ondata che spaventerebbe più delle possibili ripercussioni economiche di una serrata generale sotto le Feste.
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