Rossano Sasso: il nuovo sottosegretario all’Istruzione ha confuso Dante con Topolino

Antonio Cosenza

25/02/2021

Rossano Sasso è il nuovo sottosegretario al Ministero dell’Istruzione (insieme a Barbara Floridia). Non mancano le polemiche per la sua nomina; ecco perché.

Rossano Sasso: il nuovo sottosegretario all’Istruzione ha confuso Dante con Topolino

Rossano Sasso (Lega) e Barbara Floridia (Movimento 5 Stelle), sono i nuovi sottosegretari al Ministero dell’Istruzione di supporto al neo Ministro Patrizio Bianchi.

Barbara Floridia messinese, classe 5 febbraio 1977, è laureata in Lettere Moderne (con voto 110 e lode) e dal 2000 è un’insegnante di Lettere nella scuola secondaria. Un nome che non sembra dispiacere al mondo della Scuola, a differenza di quello di Rossano Sasso per il quale nelle ultime ore non sono mancate le polemiche per alcune sue dichiarazioni infelici.

In passato Sasso è sempre stato molto critico rispetto alle politiche sui migranti e non ha perso occasione per esprimere il suo pensiero rispetto agli “irregolari”. Non un bel biglietto da visita per una scuola che guarda all’inclusione.

Ma l’ultimo scivolone social di Rossano Sasso è tutto da ridere: il deputato leghista, infatti, ha pubblicato un aforisma sul proprio profilo Facebook citando Dante; peccato, però, che questo non sia mai stato pronunciato dal sommo poeta.

Rossano Sasso e l’errore su Dante

Anche Rossano Sasso proviene dal mondo della scuola. Cresciuto ad Altamura, insegnante, questo è stato anche Segretario provinciale dell’UGL Scuola di Bari. Diverse le battaglie condotte come sindacalista: questo si è sempre battuto per la stabilizzazione dei precari, così come contro i trasferimenti degli insegnanti del Sud verso le Regioni del Nord.

Nei prossimi mesi comunque vedremo quale sarà il contributo di Rossano Sasso al Ministero dell’Istruzione. Per il momento, il suo biglietto da visita non è dei migliori.

Rossano Sasso, così come il nuovo Ministro Bianchi, ha commesso un errore che è diventato virale sul web. Pochi giorni fa, infatti, questo ha pubblicato una foto sul suo profilo Facebook accompagnata dalla frase “Chi si ferma è perduto, mille anni ogni minuto”, citazione che - secondo Sasso - appartiene a Dante Alighieri.

Come spiegato da Repubblica, però, non ci sono negli scritti del sommo poeta riferimenti a questa citazione. Non è Dante, quindi, ad aver scritto questa frase.

Se per la prima parte “chi si ferma è perduto”, l’autore potrebbe essere persino di Benito Mussolini - il quale la pronunciò nel suo discorso tenuto a Genova il 18 maggio del 1938 - la paternità di tutta la frase non è nota. Vi è una commedia di Totò del 1960 che porta questo titolo, ma non vi sono riferimenti di “dantiana memoria”.

Ed ecco che allora Rossano Sasso potrebbe aver confuso Dante con Topolino. Come fa notare Repubblica, infatti, tra il 1949 e il 1950 è stata pubblicata una serie a fumetti dove la storia della Divina Commedia veniva raccontata dai personaggi di Topolino. Il famoso Mickey Mouse ricopriva il ruolo del sommo poeta, e fu proprio lui a pronunciare la frase citata da Rossano Sasso.

Una frase che in realtà è da sempre molto cara a Salvini, il quale l’ha pronunciata più volte. Tuttavia, quando al leader della Lega venne fatto notare che si trattava, almeno per una parte, di una citazione di Benito Mussolini, questo ha scomodato Dante attribuendogli la paternità. Ma non è così: se proprio di Dante vogliamo parlare, infatti, dobbiamo riferirci a quello interpretato da Topolino nell’albo degli anni ‘50.

Gli altri scivoloni del nuovo sottosegretario all’Istruzione

Ma questo non è l’unico motivo per cui il nuovo sottosegretario al Ministero dell’Istruzione è così discusso sul web. C’è chi lamenta, infatti, il suo passato da “militante” leghista, quando Rossano Sasso era solito sfilare in manifestazioni in cui sventolavano bandiere con su scritto “Prima il Nord” (che questo decise di cancellare così da poter pubblicare le foto senza infastidire il suo elettorato di riferimento, ossia quello pugliese).

Nel 2018, invece, questo organizzò un flash mob contro un giovane marocchino accusato di aver violentato una ragazza 17enne. Il giovane - che Sasso ha descritto come “bastardo irregolare sul nostro territorio” - venne però prosciolto da ogni accusa, in quanto nel corso del processo emersero contraddizioni nelle dichiarazioni della minorenne la quale rischiò persino l’incriminazione per calunnia e falsa testimonianza. Inutile dire, però, che le scuse di Sasso non arrivarono mai.

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