La Russia ancora osservata speciale sul pericolo fallimento con diverse cedole in scadenza. Cosa potrebbe significare e quale impatto avrebbe un default sui risparmiatori italiani?
La Russia al bivio default: quali rischi corre l’Italia?
Sono giorni assai complessi per le finanze di Mosca e, di rimando, globali.
A metà marzo, la Russia ha pagato 117 milioni di dollari di interessi dovuti su due eurobond sovrani e la scorsa settimana un’altra cedola di 66 milioni di dollari su un’altra emissione.
Il giorno 29 marzo, il ministero delle Finanze di Mosca ha dichiarato di aver interamente pagato una cedola sull’eurobond del Paese in scadenza nel 2035.
Ma i grandi ostacoli che ora deve affrontare per effettuare pagamenti e il discorso del Cremlino che potrebbe assolvere il debito in rubli - innescando comunque un default - stanno gettando nel panico e nell’incertezza gli investitori.
La Russia ha altri $4,4 miliardi di rimborsi di debito estero dovuti per il resto dell’anno. Alcuni mutuatari aziendali hanno anche dovuto affrontare ritardi di pagamento.
Il prossimo esborso è previsto il 31 marzo, con la scadenza di 447 milioni di dollari di cedole. Il suo più grande pagamento dell’anno - e il suo primo rimborso completo del capitale, di 2 miliardi di dollari - è previsto per il 4 aprile.
In questo scenario comunque complicato, quanto possono perdere i risparmiatori italiani?
Default Russia: quanto perderanno i risparmiatori italiani?
Per capire i potenziali effetti di un fallimento della Russia anche in Italia, basta fare un po’ di conti per scovare quanto i risparmiatori e investitori italiani sono esposti al debito e alle attività di Mosca.
Sono circa 20 i miliardi di dollari di obbligazioni russe emesse in valuta estera possedute da investitori stranieri, nel totale di 39 miliardi di dollari di bond della Russia.
Come ripetono alcuni esperti, i titoli obbligazionari russi e ucraini non sono molto gettonati nei portafogli a reddito fisso.
Mettendo in focus l’Italia, secondo i dati della Banca d’Italia, nel 2020 l’esposizione alla Russia era pari a 19,1 miliardi di euro. Di questi, i crediti nei confronti dello Stato russo - quindi equiparabili a obbligazioni statali possedute - ammontavano a 1,3 miliardi di euro, mentre 3,4 miliardi erano legati alle banche e 14,1 miliardi di euro esposti verso aziende e famiglie.
Il possesso di debito sovrano russo da parte degli italiani non sarebbe molto e rappresenterebbe lo 0,16% di tutta l’esposizione che l’Italia ha verso l’estero. Quest’ultima è di 796,6 miliardi di euro, con la Russia a pesare per il 2,3%.
Chiaro che, in caso di inadempienza russa e di mancato pagamento delle cedole, anche i risparmiatori italiani perderebbero la loro quota, anche se pagata in rubli.
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