Cresce la tensione tra Russia e Giappone a causa del conflitto russo-ucraino. Potrebbe riaccendersi il conflitto mai terminato tra questi due Paesi. Ecco cosa sta accadendo e cosa teme il Giappone.
Non solo Ucraina. In estremo oriente aumenta la tensione tra la Russia e il Giappone. Il Paese del Sol Levante guarda e osserva con preoccupazione la scacchiera geopolitica su cui si muove la Russia, la Nato e l’Ucraina.
Ormai l’invasione della Russia in Ucraina sembra imminente e c’è il rischio che con questo evento si rinfocoli anche il conflitto mai estinto tra la Russia e il Giappone. Dalla seconda guerra mondiale infatti i due Paesi non hanno mai firmato un tratto di Pace, contendendosi ancora alcune isole.
L’invasione dell’Ucraina potrebbe quindi comportare dei seri rischi per i confini giapponesi. Il Paese non ha però perso tempo reagendo davanti alla crisi in Ucraina, scioccando Mosca, che ha di conseguenza aumentato l’attività delle forze armate nelle vicinanze del Giappone. Ecco cosa sta accadendo.
Russia, cresce la tensione con il Giappone: ecco perché
Ormai sembra imminente l’invasione russa in Ucraina, Kiev si prepara a un progetto di evacuazione della propria popolazione, ma non solo, anche gli altri Paesi si preparano. Davanti all’intensificarsi della crisi russo-ucraina, il Giappone ha deciso di reagire, sostenendo gli alleati occidentali, scioccando Mosca.
Il Governo giapponese ha infatti dirottato alcuni carichi di gas naturale liquefatto acquistati in Medio Oriente verso l’Europa in segno di solidarietà politica. Intanto l’ex Unione Sovietica all’inizio di questo mese ha schierato una flotta navale nelle acque vicine all’arcipelago giapponese. Una scelta questa che il Giappone ha interpretato come una ricaduta dell’escalation delle tensioni tra Russia e Ucraina, dimostrando alle altre Nazioni la propria forza militare. Non solo.
Secondo il Japanese Defense Paper 2021 mostrando la “tendenza all’aumento dell’attività delle forze armate russe nelle vicinanze del Giappone [...]e a dispiegare le più moderne attrezzature nella regione dell’Estremo Oriente”, Mosca starebbe sfruttando la rivalità tra Cina e Giappone. Ed è così che cresce la tensione tra il Paese del Sol Levante e la Russia.
Mentre Tokyo protesta, i riflettori giapponesi e internazionali sono puntati nella regione del Donbass, la regione ucraina al confine con la Russia.
Conflitto russo-ucraino: cosa teme il Giappone?
Davanti a la possibile invasione russa, Tokyo invoca una linea dura della Nato nei confronti della Russia e sembra che sia stata ascoltata dagli Stati Uniti. Il presidente Joe Biden, ha infatti minacciato il Paese di “pagarla cara”, con sanzioni gravose, se Vladimir Putin dovesse dare l’ordine di attaccare militarmente l’Ucraina. Evento ormai dato per certo dalle forti intelligence americane.
Il Giappone non si preoccupa delle possibili ricadute economiche, ma per le eventuali conseguenze geopolitiche dell’invasione russa a Kiev. Se infatti dovesse accadere qualcosa al confine russo-ucraino e non dovesse esserci nessuna risposta dura dalla Nato, “quel risultato potrebbe influenzare i calcoli di altre nazioni in Asia”. Con queste parole il ministro degli Esteri Yoshimasa Hayashi ha spiegato i timori in campo geopolitico della Nazione. Anche la Cina infatti potrebbe essere incoraggiata dal risultato, e potrebbe risolversi a prendere il controllo degli Stati vicini, minacciando il Giappone. Non solo.
Infatti i confini giapponesi sono minacciati da oltre settant’anni dal conflitto tra Russia e Giappone, che non si è mai estinto. Al centro della questione si troverebbero le isole Curili, occupate da Mosca nel 1945. Il Ministro Hayashi ha quindi inviato un messaggio a Vladimir Putin, sostenendo di desiderare un accordo con la Russia, ma anche che sia riconosciuta la sovranità nipponica sulle quattro isole meridionali dell’arcipelago.
Russia-Giappone: un conflitto che dura da oltre 70 anni
Il conflitto tra la Russia e il Giappone non si è mai concluso. Eppure le forze diplomatiche russe hanno ripetutamente offerto al vicino asiatico progetti economici vantaggiosi, in cambio del riconoscimento di una situazione di fatto: le isole Curili, dal 1945, appartengono alla Russia. Una situazione inaccettabile per il Giappone, che avrebbe invece chiesto un messaggio di scuse e la restituzione di quattro isole dell’arcipelago: richiesta prontamente rifiutata da Mosca.
Le Curili furono assegnate all’Unione Sovietica nel corso della conferenza di Yalta (febbraio 1945) dagli Stati Uniti e Regno Unito, per far in modo che Stalin prendesse parte al conflitto nella seconda guerra mondiale anche contro il Giappone. Allo sgancio della prima bomba atomica, Stalin occupò diversi territori nipponici, tra cui l’arcipelago delle Curili. Stando al governo giapponese, le quattro isole più meridionali dell’arcipelago, Habomai, Shikotan, Kunashir e Iturup, non erano realmente parte dell’arcipelago delle Curili, ma appartenevano al Giappone e come tali dovevano essere restituite. Queste quattro isole chiamate “Isole del Nord” sono ancora oggi rivendicate dal Giappone, come dimostra il messaggio del Ministro Hayashi:
Intendiamo portare avanti negoziati permanenti sulla base della nostra posizione fondamentale, che è il desiderio di concludere un accordo di pace, dopo che verrà risolta la questione territoriale.
Ancora oggi, il nodo, per cui la tensione tra Russia e Giappone non si è mai estinta, non si è sciolto, anzi potrebbe stringersi ancora di più a causa dell’invasione russa in Ucraina.
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