Il sarcasmo di Matteo Salvini dopo gli attacchi per il suo appello agli italiani: «Non chiederemo le fedi nuziali in pegno per salvare il paese...»
“La forza dell’Italia, che nessun altro degli amici seduti al tavolo oggi ha, né i francesi, né gli spagnoli, è un risparmio privato che non ha eguali al mondo. Io sono convinto che gli italiani siano pronti a darci una mano”.
Queste parole pronunciate da Matteo Salvini a margine del G6 di Lione avevano aperto molti interrogativi. Oltre all’idea dei CIR per favorire l’acquisto dei titoli di Stato da parte dei cittadini, in molti avevano paragonato l’uscita del leader della Lega alla manifestazione ”Oro alla Patria” del 1935 dove gli italiani furono chiamati a donare il loro oro.
Il chiarimento di Salvini: “Nessun prelievo o patrimoniale”
Aspettando il giudizio dell’Europa e delle agenzie di rating, aleggia sopra i cieli italici lo spettro di un nuovo innalzamento dello spread. Memori di quanto accadde nel 2011, in molti hanno chiesto al governo cosa potrebbe succedere in caso di un’impennata del differenziale.
Ecco dunque l’uscita di Matteo Salvini sugli italiani “pronti a darci una mano”, con il ministro dell’Interno dai microfoni di Radio Radicale che si è affrettato a escludere qualsiasi ipotesi di prelievo dai conti correnti.
“Non ci saranno patrimoniali né prelievi dai conti correnti - ha spiegato il vicepremier - non chiederemo le fedi nuziali in pegno per salvare il paese, non abbiamo in programma guerre per raggiungere nuovi imperi oltre il Mediterraneo... Fa tutto parte della fantasia”.
Ricostruzioni “fantascientifiche” quindi secondo il segretario della Lega, che ha confermato poi l’intenzione di andare avanti su un Def che avrebbe voluto farlo “ancora più importante, ma un passo alla volta”.
Quello che è sicuro comunque è che “non toglieremo neanche un centesimo di euro dalle misure che abbiamo preparato a vantaggio degli italiani”, smentendo così le voci che parlavano di modifiche importanti per quanto riguarda la Manovra.
Il messaggio di Matteo Salvini è quindi che “indietro non si torna”, con il giudizio delle agenzie di rating che non sembra spaventare il ministro. “Un film già visto ma faremo l’esatto contrario di quello che è stato fatto in passato”, con il governo gialloverde che si prepara quindi alla battaglia contro Europa e Mercati.
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