Il sondaggio di Money.it: è giusto che il Festival di Sanremo possa essere organizzato da un operatore diverso dalla Rai vista l’ipotesi di una messa al bando?
Sanremo, è giusto togliere il Festival alla Rai? Questo è stato il sondaggio che Money.it ha voluto rivolgere ai suoi lettori vista la “bomba”, arrivata nel pieno della 73esima edizione della kermesse canora, riguardante la possibilità di una messa al bando dell’organizzazione della manifestazione.
SONDAGGIO CHIUSO QUI I RISULTATI
Il Comune di Sanremo infatti è il titolare dei diritti di sfruttamento commerciale del Festival della canzone italiana e degli eventi collegati come per esempio Sanremo Giovani; dopo che il Tar della Liguria ha accolto la richiesta dell’Associazione fonografici italiani (Afi) di poter accedere agli atti della convenzione stipulata tra l’amministrazione comunale della Città dei Fiori e la Rai, ecco che si sono aperti diversi scenari.
La convenzione infatti sarebbe in scadenza e l’organizzazione del prossimo Festival di Sanremo potrebbe essere messa a bando, tanto che al Comune sarebbe già arrivata una manifestazione di interesse protocollata proveniente però non da un operatore audiovisivo.
Lo scopo di questo sondaggio, che ricordiamo non ha un valore scientifico ma soltanto indicativo non essendo realizzato a campione, è stato quello di capire se sia giusta o meno la possibilità di una messa a bando dell’organizzazione del Festival di Sanremo.
Festival di Saremo via dalla Rai: il sondaggio?
Da 73 anni il Festival di Sanremo è organizzato e trasmesso dalla Rai ma, come abbiamo detto, il sondaggio nasce dal fatto che è il Comune della cittadina ligure a essere titolare dei diritti di sfruttamento commerciale.
“Un festival senza la diretta Rai? Possibile” ha dichiarato a Striscia la Notizia Giuseppe Faraldi, assessore al Turismo del Comune di Sanremo, con il sindaco Alberto Biancheri che poi è entrato più nel dettaglio: “Nella serata di ieri mi è arrivata in Comune una comunicazione di un gruppo di soggetti, in mezzo ci sono case discografiche, imprenditori e società di comunicazione, che si dicono impegnate ad allestire una cordata per proporre all’amministrazione l’organizzazione della prossima edizione della manifestazione”.
Del resto il Festival è diventata una ben oliata macchina commerciale: a fronte di ricavi solo per quanto riguarda la pubblicità che in questo 2023 dovrebbero superare i 50 milioni per la Rai, la concessionaria pubblica avrebbe versato 5 milioni al Comune di Sanremo per una spesa totale che nel 2023 non dovrebbe superare i 17 milioni.
In caso di un eventuale bando, l’amministrazione comunale potrebbe monetizzare maggiormente la cessione dei diritti con la Rai che così rischierebbe di vedersi sfilare il suo programma di punta.
C’è un particolare che non va trascurato: grazie alla gestione Amadeus, il Festival di Sanremo è diventato un appuntamento irrinunciabile per i più giovani, come dimostrano le analisi sullo share delle prime tre puntate di quest’anno.
Con un Festival non più “roba da vecchi” ma assai popolare tra i giovani, non sarebbe un caso il balzo in classifica di Lazza e Mr.Rain dopo la serata in cui è stato possibile il televoto, ecco che Sanremo potrebbe far gola a molti con buona pace del romanticismo di una kermesse che storicamente è legata alla Rai.
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