Nell’incontro annuale della Consob con il mercato finanziario, il presidente, prof.Savona, ha offerto una panoramica dell’attuale quadro economico italiano e globale. In focus c’è l’inflazione.
Il presidente della Consob Savona ha parlato al mercato finanziario di nuovo in presenza dopo lo stop causato dalla pandemia.
Nella cornice della guerra in Ucraina e delle incertezze legate a una piena ripresa, gravata da prezzi in aumento e ombre di recessione, il professore ha offerto una rotta da seguire.
In focus c’è stata l’inflazione, tema trainante dei dibattici politici e motore indiscusso delle scelte di politica monetaria di questi mesi. Come affrontarla? La ricetta di Savona parte dal risparmio.
L’analisi di Savona sulla situazione finanziaria
Non ci sono soltanto brutte notizie sulla situazione economico-finanziaria del nostro Paese.
Il presidente della Consob, prof. Paolo Savona, ha ricordato che il 2021 è stato un anno all’insegna della ripresa, con “due fattori sui quali poggiano il benessere e la stabilità reale e finanziaria del Paese, le esportazioni e il risparmio, che hanno registrato un buon andamento.”
Non solo, a trainare l’Italia c’è stata anche la ripresa della “fiducia nel futuro, a seguito principalmente del successo registrato dalla lotta alla pandemia e dall’avvio dell’iniziativa Next Generation EU, che ha operato come una forza maieutica della volontà di ripresa latente nel Paese.”
Tutto è poi cambiato, ha ricordato Savona, con gli eventi più recenti quali l’inflazione in rialzo e la guerra in Ucraina. Incertezza, squilibri e rischi sono tornati nella scena finanziaria, lasciando spazio alla minaccia di instabilità.
Non c’è dubbio che al momento il nemico da affrontare è l’inflazione: ma come si può agire per essere davvero efficaci?
La ricetta anti-inflazione per il presidente Consob
L’impennata dei prezzi che sta pressando l’Italia, l’Europa e il mondo in generale ha bisogno di un percorso chiaro e strategico. Savona lo ha in mente:
“Il ricorso a strette monetarie o fiscali della dimensione necessaria per incidere significativamente sull’inflazione è reso difficile, se non proprio controproducente. È sconsigliabile intensificare politiche fiscali compensative degli effetti dell’inflazione, che sfociano in aumenti di spesa finanziata con maggiore debito pubblico...”
Nemmeno sono auspicabili, per Savona, operazioni di finanza straordinaria che aumenterebbero le incertezze dominanti, oppure politiche protezionistiche che non farebbero altro che alterare la distribuzione dei redditi, invece di migliorarla.
Dopo questa premessa, la ricetta proposta si basa su un punto:
“creare portafogli con una composizione equilibrata tra attività mobiliari e immobiliari. La politica avrebbe il compito di dare vita a una struttura giuridica di accoglimento, non solo tributaria, che soddisfi le istanze di protezione del risparmio tutelate dalla Costituzione”
Tale strumento capace di proteggere dall’inflazione diventerebbe ancora più efficace se il risparmiatore potesse investire con equilibrio in euro e in valute estere usate per le esportazioni.
Tutelando il risparmio si verrebbe a creare un circolo virtuoso stimolando “...l’attività produttiva, dato che a ogni investimento mobiliare, che incorporerebbe i titoli di proprietà e di debito delle imprese produttive, corrisponderebbe un ammontare proporzionale di investimenti immobiliari.”
In questo modo il capitale finanziario e quello produttivo agirebbero insieme e in modo ottimale se presenti in ciascun portafoglio liberamente costituito, con effetti positivi sul quadro macroeconomico.
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