Ancora vendite sulle azioni Boeing. Nuovi Paesi hanno annunciato di aver bloccato il 737 Max. Per la società di Chicago il conto appare particolarmente salato.
A seguito dell’incidente aereo costato la vita a 157 persone, ieri le azioni Boeing hanno toccato un minimo intraday di 365,55 dollari, circa 13,5 punti percentuali al di sotto del dato precedente. Le azioni Boeing nel corso della seduta sono riuscite a recuperare parte del terreno perso chiudendo in quota 400 dollari (400,001$), -5,33% rispetto a venerdì (Schianto Ethiopian Airlines: per Boeing rosso 12% in avvio).
Scongiurato il rischio della peggior performance giornaliera dal settembre del 2001, all’indomani dell’attacco alle Torri Gemelle, le azioni Boeing hanno segnato l’andamento peggiore dallo scorso 29 ottobre, quando un altro Boeing 737 Max aveva provocato la morte di 189 persone in Indonesia.
A pochi minuti dall’avvio delle contrattazioni, Boeing Company sul Nyse segna un calo del 3,2% a 387,17 dollari.
737 Max messo al bando da diversi Paesi
Subito dopo la notizia del tragico incidente, la Ethiopian Airlines ha fatto sapere di aver bloccato, “in via precauzionale”, tutti gli aerei di questo modello. Decisione analoga è stata adottata prima dalle autorità cinesi e da quelle indonesiane, poi è stato il turno di Australia, Argentina, Regno Unito, Singapore e Corea del Sud. Le autorità europee hanno detto di essere in contatto con le controparti statunitensi.
La Federal Aviation Administration ha ribadito che l’aereo è sicuro e che il collegamento tra i due incidenti non è stato ancora provato in via definitiva. Nonostante questo, le autorità statunitensi hanno chiesto a Boeing di modificare il software e il sistema di controllo MCAS (Maneuvering Characteristics Augmentation System), che può abbassare automaticamente il muso del velivolo nel caso in cui dai dati dovesse emergere il rischio di stallo.
Ricavi annui per 30 miliardi di dollari da 737 Max
Secondo le stime elaborate da George Ferguson, analista di Bloomberg Intelligence, a regime questo modello dovrebbe garantire ricavi annui per 30 miliardi di dollari e contribuire a circa un terzo degli utili operativi. Entro la fine dell’anno la produzione del 737 Max dovrebbe salire in quota 57 jet al mese.
L’indonesiana Lion Air, la compagnia coinvolta nel primo incidente, starebbe valutando, secondo le indiscrezioni, se annullare un ordine da 22 miliardi di dollari di 737 Max per virare sui modelli A320 della concorrente Airbus (il cui titolo è salito di un punto percentuale ieri e oggi segna un +0,6%). Nel complesso gli ordini pendenti, per un aereo che in media costa 122 milioni di dollari, si attestano a circa 5 mila unità.
Downgrade da parte di Edward Jones
Jeff Windau di Edward Jones ha annunciato di aver ridotto la valutazione sulle azioni Boeing da “buy” a “hold” poichè i due incidenti potrebbero avere un effetto tangibile sui conti di breve termine. “L’incidente potrebbe causare nuove spese e ritardi negli ordini che, in un’ottica di business, potrebbero mettere sotto pressione i risultati finanziari”, riporta l’analista.
“In una prima fase, le azioni potrebbero essere penalizzate dalla percezione sulla sicurezza del 737 Max 8 e questo potrebbe portare alla cancellazione degli ordini”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA