Lo sciopero mondiale degli affitti indetto ad aprile prevede la sospensione del canone di locazione. Ma cosa succede se non si paga l’affitto? Le cose da sapere.
L’emergenza sanitaria si sta lentamente trasformando anche in emergenza economica e migliaia di persone avranno molte difficoltà a pagare l’affitto nel mese di aprile, per questo motivo in molti paesi del mondo si è deciso di protestare con uno sciopero degli affitti.
Nonostante il Governo abbia attuato una serie di provvedimenti per la tutela delle famiglie e delle imprese i cittadini in affitto non sono stati presi in considerazione e le misure che concernono la casa prevedono solo il congelamento dei mutui e il blocco degli sfratti.
“Al momento non è stato definito alcun sostegno a chi vive in affitto, noi ci stiamo muovendo per avere un contributo economico per queste persone e la sospensione dei termini di pagamento, ma all’orizzonte non c’è nulla”
spiega Bruno Cattoli, del sindacato Unione Inquilini, per questo motivo diverse persone hanno deciso di non corrispondere al proprietario di casa il canone di aprile.
Sciopero degli affitti ad aprile: cosa prevede
Diversi sindacati e associazioni hanno proposto a livello globale uno sciopero degli affitti durante il mese di aprile e per i successivi, fino a quando non sarà cessata l’emergenza sanitaria. L’iniziativa prevede la sospensione del pagamento degli affitti, per tutte quelle persone che “non potranno permettersi di pagare le bollette in questa fase, indipendentemente dal fatto che lo vogliano”.
I primi movimenti di protesta sono nati nelle isole Canarie a Las Palmas e in poco tempo si sono diffusi in tutto il mondo, raggiungendo anche la West Coast americana e in modo particolare Los Angeles e San Francisco, dove gli affitti hanno dei costi esorbitanti.
Anche in Italia il tema si sta facendo caldo e a Bologna è nata Rent Strike, un’associazione che ha come obiettivo quello di far sospendere gli affitti fino a che la situazione nel Paese non sarà migliorata. Ma quali sono le conseguenze del mancato pagamento e quali sono le azioni legali da poter intraprendere?
Le conseguenze del mancato pagamento
Molte persone si stanno domandando quali siano le conseguenze di un mancato pagamento del canone di aprile. Bruno Cattoli precisa che “Se una persona non paga il canone entro il limite dei 20 giorni dalla data fissata, i proprietari possono aprire l’iter per la procedura di sfratto”.
L’affittuario ha a disposizione 30 giorni per provvedere a saldare il debito, scaduto questo lasso di tempo, il giudice potrà prevedere lo sfratto. Anche se in questo periodo tali procedure non avrebbero seguito dal momento che i tribunali civili hanno cessato la loro attività e gli sfratti sono stati bloccati fino al 30 giugno 2020, il problema si presenterebbe subito dopo la fase di lockdown.
Quali sono le alternative legali?
L’unica alternativa legale possibile resta il dialogo con il proprietario di casa chiedendo la sospensione, la riduzione o un differimento nel pagamento. un’altra possibilità che si propone è quella di chiedere ai proprietari di usare come canone di locazione la caparra, che di solito vale due mensilità, con l’impegno poi di restituirlo una volta superata la fase di emergenza.
“Noi stiamo lavorando alla campagna Ricontrattiamo gli affitti, una prassi già sperimentata durante la grande crisi del 2008-2009. Proprietari e inquilini senza costi burocratici possono accordarsi per una sospensione o una riduzione del canone di locazione per quattro-cinque mesi. Basta compilare una scrittura privata, che va poi registrata all’Agenzia delle entrate”
afferma Laura Grandi, segretaria generale del Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari della Toscana.
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