Sciopero scuola 11 ottobre: rientro in classe a rischio?

Chiara Esposito

10/10/2021

Il rientro a scuola l’11 ottobre sarà un percorso a ostacoli. Ecco perché lo sciopero nazionale mette a dura prova il sistema scolastico italiano.

Sciopero scuola 11 ottobre: rientro in classe a rischio?

Lo sciopero dell’11 ottobre rischia di mettere in crisi i settori più cruciali del Paese, la scuola in primis.

La manifestazione nazionale è stata indetta dalle sigle sindacali del trasporto pubblico Cub Trasporti, Usb lavoro privato Lombardia, Sgb, Al Cobas e Sol Cobas. Le stesse hanno proclamato l’astensione dal lavoro per 24 ore in tutti i settori pubblici e privati.

Ciò porterà al blocco dei trasporti in tutte le maggiori città italiane con disagi per lavoratori e non solo. A fronteggiarne le drammatiche conseguenze saranno gli universitari pendolari, ma soprattutto le famiglie impossibilitate a raggiungere le scuole con mezzi propri, o peggio, quelle imbottigliate nel traffico dei grandi centri cittadini, aree urbane abituate a smistare il flusso della viabilità su più tipologie di mezzi.

L’unica speranza per il rientro in aula saranno quindi le fasce orarie garantite che, tuttavia, non presentano meno insidie, anche a livello di salute pubblica.

Sciopero 11 ottobre 2021: anche la scuola aderisce

Sarà un lunedì incerto per molti studenti d’Italia, non solo per i pendolari ovviamente. Anche il personale della scuola, infatti, rientra tra coloro che aderiscono allo sciopero nazionale, giornata dove tutti i lavoratori si ritroveranno nelle piazze per protestare contro le ultime politiche governative, specialmente alla luce del fatto che nonostante in PNRR non ci sia una “svolta nell’uso pubblico e sociale dell’ingente massa di denaro”.

Sciopero al quale potrebbero anche unirsi le proteste per il green pass, già obbligatorio per il personale della scuola ma richiesto dal 15 ottobre anche in altri settori.

Si parla di una grande partecipazione allo sciopero dell’11 ottobre, per questo motivo alcune scuole potrebbero anche restare chiuse per mancanza di personale. Ad aderire alle proteste sia il corpo docente che il personale ATA, con il rischio concreto che possano esserci disagi per gli studenti.

Sciopero nazionale: le motivazioni della protesta

I motivi della protesta per questo lunedì nero sono vari e i Cobas li elencano sul proprio sito. Si richiede «una radicale inversione di tendenza» con un riferimento diretto a:

  • riduzione del tempo di lavoro a parità di salario per contrastare la disoccupazione dovuta all’informatizzazione e robotizzazione della produzione;
  • lavoro di qualità in termini di diritti (con il contratto a tempo indeterminato come regola generale);
  • abolizione del Jobs Act;
  • abolizione della riforma Fornero;
  • parità salariale per le donne;
  • contrasto allo sblocco dei licenziamenti e alla sospensione del reddito per mancanza di Green pass;
  • soppressione di appalti e subappalti;
  • rivalutazione delle pensioni attuali
  • istituzione di pensioni pubbliche garantite ai giovani:
  • reddito universale, esteso anche alle/ai migranti;
  • maggiori sanzioni per i datori di lavoro inadempienti;
  • rilancio dello Stato sociale tramite investimenti nella scuola pubblica con la riduzione del numero di alunne/i per classe, l’aumento degli organici con l’assunzione delle/dei docenti con 3 anni di servizio e le/gli Ata con 2 ma anche interventi immediati e di lungo periodo nell’edilizia scolastica e nei trasporti locali.

Quest’ultimo punto merita un’attenzione particolare in quanto mostra come la stessa mobilitazione che tanto ostacolerà gli studenti del paese, tra le varie rivendicazioni dei suoi sostenitori, vede anche alcuni temi cari agli stessi allievi e ai loro docenti. Ironia della sorte.

Pendolari a rischio

Per quanto riguarda il trasporto regionale saranno garantiti i servizi essenziali nelle fasce orarie di maggiore frequentazione ovvero dalle ore 06:00 alle ore 09:00 e dalle ore 18:00 alle ore 21:00.

Diversa però è la condizione di metro, autobus e tram bloccati del tutto sia a Roma che a Milano. Lavoratori Atac e Cotral saranno sicuramente fermi, ma lo sciopero del trasporto pubblico locale riguarderà anche l’Atm del capoluogo lombardo.

I disagi più consistenti quindi sono quelli per i pendolari a media percorrenza che, nel caso in cui scegliessero comunque il trasporto su rotaia nelle fasce sopracitate, si troveranno di fronte un problema non da poco: il sovraffollamento delle carrozze con conseguente mancanza di distanziamento.

La scelta quindi dovrebbe ricadere sull’auto? Non esattamente.

Disagi anche per chi si sposta in auto

Neppure ripiegare sullo spostamento in automobile potrebbe essere una valida soluzione al problema, capiamo come mai.

Ostacolare in ogni modo gli spostamenti tramite treno, autobus e tram riduce la viabilità cittadina dei grandi centri all’unica alternativa possibile: l’automobile.

Negli orari di punta però le strade sono già affollate e con un immissione in strada di massa cosa potrebbe succedere? Tenendo conto del blocco di alcune strade per i cortei che si muoveranno lungo alcune delle vie principali di Milano e Roma, il gioco si farà ancora più complesso.

Per lunedì 11 insomma molti studenti universitari dovranno far ricorso alla DAD e ancor più famiglie dovranno capire in che modo sia possibile accompagnare e riprendere i propri figli da scuola. Lasciare i ragazzi a casa forse, per alcuni nuclei familiari, sarà l’unica opzione possibile.

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