Scuola 2016: assunzioni con concorso per istituto e addio alla chiamata diretta

Chiara Ridolfi

24 Giugno 2016 - 12:38

Il settore scuola sembra non sembra trovare delle modalità chiare per l’assunzione dei docenti. La chiamata diretta potrebbe infatti essere riformata e cambiare in un mini-concorso interno alle scuole. Vediamo la proposta che sta valutando il Miur e le modalità di svolgimento.

Scuola 2016: assunzioni con concorso per istituto e addio alla chiamata diretta

La chiamata diretta non è mai andata a genio ai professori, dal momento che i criteri di assunzione non sono chiari e soprattutto non sembra esserci trasparenza. Il Dirigente scolastico potrebbe non dover più assumere docenti in questo modo dal momento che il Governo sta pensando una nuova soluzione: il concorso per istituti.

Gli insegnanti assegnati agli ambiti territoriali potrebbero quindi ottenere di partecipare a dei concorsi interni alle scuole, che valuterebbero i titoli e gli anni id insegnamento del docente. In questo modo si riuscirebbe a mitigare una situazione che fin da subito non è risultata chiara e ad evitare che la chiamata diretta diventi uno strumento di strapotere nelle mani del Preside dell’istituto.

Le negoziazioni tra Miur e sindacati sembrano aprire una nuova strada per gli insegnanti assegnati agli ambiti territoriali. La chiamata diretta sarebbe in questo modo mitigata e si potrebbero ottenere dei criteri di valutazione più consoni e soprattutto mettere dei paletti che impediscano modalità di assunzione poco chiare.

I professori in questo modo dovranno sostenere un nuovo concorso? Come cambia la chiamata diretta se entra in vigore questa proposta? Vediamo insieme gli scenari che si aprono con l’applicazione di questa proposta e le novità che verranno introdotte per l’assunzione dei docenti.

Scuola 2016: un concorso d’istituto invece della chiamata diretta?

Il Miur e sindacati si sono scontrati a lungo su questo punto; la chiamata diretta non sembra infatti rispettare dei criteri di trasparenza e sembra portare con sé solo problemi. La modalità di assunzione per i docenti di ambito territoriale infatti non ha dei criteri che si devono valutare, delle griglie da prendere in considerazione o altre tipologie di valutazione a livello nazionale.

I sindacati sembrano essere riusciti a vincere la battaglia, dal momento che potrebbe essere introdotto un concorso interno alle scuole con dei criteri stabiliti e soprattutto chiari. La proposta è quella di creare dei concorsi per cercare di moderare la legge 107/2015 che prevede l’assunzione dei docenti mediante chiamata diretta dei Dirigenti scolastici.
Mediante i concorsi invece si prenderebbero in considerazioni dei criteri stabiliti, che sono:

  • titoli del docente;
  • curriculum del docente;
  • valutazione del professore mediante griglie di valutazione stabilite.

Se davvero venisse approvata questa modifica i sindacati potrebbero davvero cantare vittoria, dal momento che la chiamata diretta è uno dei criteri che ha portato più problemi nell’ultimo periodo. Attuando invece un “mini-concorso” i docenti non sarebbero in balia di giudizi personali. Come funzionerebbe il mini-concorso? Vediamo insieme i criteri di svolgimento.

Scuola 2016, concorso d’istituto: come si svolgerebbe?

Il Miur sta seriamente prendendo in considerazione la proposta avanzata dai sindacati e ne sta analizzando i criteri guida. Nella proposta sembra che il concorso interno alle varie scuole abbia già delle linee guida e funzionerà in modo abbastanza semplice. Ogni scuola delineerà il profilo del professore che ricerca per il posto disponibile, indicando anche i titoli richiesti per quel posto di lavoro.

La data di presentazione di questi concorsi sarà nazionale e nello stesso giorno tutti i professori riceveranno le proposte per le posizioni libere e potranno presentare la domanda. Il dirigente scolastico a questo punto valuterà i vari curriculum e li classificherà in base ad un sistema nazionale. Il primo nella graduatoria stilata dal Preside otterrà l’incarico per i tre anni.

La valutazione verrà sempre effettuata dal preside, ma con dei criteri nazionali e delle modalità di giudizio ben definite. Le griglie di valutazione e i concorsi saranno uguali per tutte le scuole. Proprio questo è quello che da tempo chiedevano i professori: avere dei criteri identici per tutti i docenti italiani.

Sono ancora oscuri molti punti, dal momento che non è trapelato nulla sulle tempistiche, eventuali colloqui orali e le modalità di entrata in vigore. La strada però sembra essere quella giusta e si potrebbe in questo modo dire addio alla tanto odiata chiamata diretta.

Scuola 2016, concorso d’istituto: quali sono le problematiche?

Le problematiche del mini-concorso che potrebbe essere bandito a livello nazionale sono però tante e riguardano soprattutto le tempistiche. Non sarebbe infatti possibile cambiare l’apparato fin da questo anno, dal momento che le modifiche sono troppo grandi e soprattutto sono a livello italiano.
Non sembra infatti possibile bandire questi concorsi entro e non oltre luglio, dal momento che ancora ci sono dei nodi da sciogliere anche sul concorso docenti 2016.

Il settore scuola non è pronto per riuscire a sostenere l’impatto di un reclutamento di questo tipo, dal momento che ancora non sono delineati i modi di valutazione e le griglie che dovranno essere utilizzate dai presidi. La proposta quindi, anche nel caso venisse accettata dal Miur, avrebbe comunque dei tempi lunghi e quindi sarebbe attuabile dall’anno 2017/2018.

Inoltre predisporre un nuovo concorso nazionale, dopo tutti i problemi che si sono avuti e si continuano ad avere con gli orali del concorso scuola 2016, potrebbe non essere gradito a tutti i professori. Ma comunque sarebbe rimarrebbe l’unica alternativa possibile (almeno per ora) alla chiamata diretta.

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