Ma Regioni e Comuni continuano a lamentare la carenza di fondi
Si è concluso il tavolo sulla scuola italiana convocato ieri cui ha partecipato, fra gli altri, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Fra le ipotesi messe in campo per un ritorno a scuola in sicurezza a partire dall’1 settembre prossimo, c’è anche quella dei divisori in classe.
Ritorno a scuola, le soluzioni della ministra Azzolina
Dopo due ore di videoconferenza, è la ministra Azzolina a presentare un riassunto delle possibilità sul ritorno di alunne e alunni a scuola. Sono stati ipotizzati due scenari: uno è quello di un contagio “meno veloce”, l’altro è una situazione epidemiologica che “necessita di mantenere misure di distanziamento”. Più saranno i contagi, maggiori saranno le precauzioni.
Le soluzioni messe in campo per garantire la sicurezza di docenti e discenti sono, al momento, “pannelli in plexiglass nelle aule” per compartimentare i banchi, o eventualmente “tensostrutture e opere di edilizia leggera nelle aree esterne degli istituti scolastici”.
Esclusi doppi turni e sdoppiamento delle classi, suggeriti dal comitato ministeriale per la ripartenza guidato da Patrizio Bianchi. Presa in considerazione, invece, la “rimodulazione dell’unità oraria”, ovvero lezioni da 40 minuti invece che di 60.
“Se ci dovesse essere la necessità di mantenere un metro di distanziamento, bisognerà trovare altri luoghi rispetto agli edifici scolastici. Saranno necessari patti con gli enti locali. Se sarà necessario avvieremo opere di edilizia leggera. Un passo per volta per portare i nostri studenti in classe a settembre. Obiettivo comune”, ha detto la ministra.
Scuola, possibile ritorno alla dad
Se la situazione dovesse però degenerare, a un peggioramento cioè della condizione epidemiologica, si tornerà alla didattica a distanza, che continuerà ad “avere un ruolo centrale, ma non come adesso”.
La ministra ha rivendicato “l’investimento sul digitale”, che “non è stato banale”, ma “importante”. Regioni e Comuni, però, continuano a lanciare l’allarme sull’esiguità delle risorse. Nel decreto Rilancio alla scuola sono state destinati 1,4 miliardi di euro. Il premier Conte ne ha promessi di più con l’arrivo dei fondi europei.
© RIPRODUZIONE RISERVATA