Scuola, novità: più soldi alle paritarie nel dl Rilancio in Gazzetta Ufficiale

Teresa Maddonni

20/05/2020

Scuola, novità: arrivano più soldi alle scuole paritarie nel decreto Rilancio che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Un fondo di 150 milioni per le non statali dell’infanzia, primaria e secondaria. Vediamo cosa dice il testo e come sono ripartiti i soldi.

Scuola, novità: più soldi alle paritarie nel dl Rilancio in Gazzetta Ufficiale

Scuola, novità: più soldi alle paritarie nel decreto Rilancio in Gazzetta Ufficiale. Una delle poche modifiche al testo definitivo a firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella rispetto alle bozze circolate in queste settimane.

In particolare la novità riguarda le scuole paritarie tra le più colpite dalla chiusura dei servizi educativi, laddove seppur in parte aiutate dallo Stato si sostentano con i soldi che derivano dalle rette degli studenti.

Asili nido, infanzia, primaria, secondaria che rappresentano un tassello importante del sistema d’Istruzione in Italia, rischiano in parte di scomparire con grave pericolo per le famiglie e anche per il corpo docente e in generale il personale in queste impiegato.

Le scuole paritarie, infatti, pur mantenendosi sulle rette in questi due mesi di lockdown hanno avuto molte perdite. Ora con il decreto Rilancio ufficiale arrivano 150 milioni per queste scuole. Vediamo quali novità contiene il testo e come sono ripartiti i soldi.

Scuola, novità: più soldi alle paritarie nel decreto Rilancio

Scuola, novità con i soldi in più che arrivano alle paritarie dall’ultimo testo ufficiale del decreto Rilancio. In particolare vengono stanziati 150 milioni che sono ripartiti tra le scuole paritarie di diverso ordine e grado.

Nel decreto Rilancio alle scuole paritarie e ai soldi a queste destinati è dedicato l’articolo 233- Misure dì sostegno economico all’istruzione paritaria fino ai sedici anni e al sistema integrato da zero a sei anni.

I fondi per l’ammontare nel 2020 di 150 milioni sono ripartiti, come da comma 1, da decreto del ministro dell’istruzione, previa intesa in Conferenza unificata, che è prescindibile tra l’altro se non avviene entro 15 giorni.

Il fondo già previsto per i servizi educativi secondo l’articolo 12 del decreto n.65/2017 è incrementato di 15 milioni di euro. Il comma 3 del medesimo articolo stabilisce quanto segue:

Ai soggetti che gestiscono in via continuativa i servizi educativi e alle istituzioni scolastiche dell’infanzia non statali di cui all’artìcolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, è erogato un contributo complessivo di 65 milioni di euro nell’anno 2020, a titolo di sostegno economico in relazione alla riduzione o al mancato versamento delle rette o delle compartecipazioni comunque denominate, da parte dei fruitori, determinato dalla sospensione dei servizi in presenza a seguito delle misure adottate per contrastare la diffusione del COVID-19.

Il decreto stabilisce anche come tali risorse saranno ripartite sempre al medesimo comma:

“Con decreto del Ministro dell’istruzione il predetto contributo è ripartito tra gli uffici scolastici regionali in proporzione alla popolazione residente in età compresa tra zero e sei anni di età. Gli uffici scolastici regionali provvedono al successivo riparto in favore dei servizi educativi e delle istituzioni scolastiche dell’infanzia non statali di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, in proporzione al numero di bambini iscritti nell’anno scolastico 2019/2020.”

Vediamo ora cosa prevede il decreto per la scuola primaria e secondaria sempre paritaria.

Scuola, novità primaria e secondaria paritaria

Per quanto riguarda la scuola paritaria, le novità riguardano anche i fondi per la primaria e la secondaria. Nel caso specifico l’articolo 233 stabilisce al comma 4 che:

“Alle scuole primarie e secondarie paritarie, facenti parte del sistema nazionale di istruzione di cui all’articolo 1 della legge 10 marzo 2000, n. 62, è erogato un contributo complessivo di 70 milioni di euro nell’anno 2020, a titolo di sostegno economico in relazione alla riduzione o al mancato versamento delle rette o delle compartecipazioni comunque denominate, da parte dei fruitori fino ai sedici anni di età, determinato dalla sospensione dei servizi in presenza a seguito delle misure adottate per contrastare la diffusione del Covid-19.”

Anche in questo caso la ripartizione avviene secondo le stesse modalità stabilite per i servizi educativi dell’infanzia da 0 a 6 anni:

“Con decreto del Ministro dell’istruzione il predetto contributo è ripartito tra gli uffici scolastici regionali in proporzione al numero degli alunni fino a sedici anni iscritti nelle istituzioni scolastiche paritarie di cui al precedente periodo. Gli uffici scolastici regionali provvedono al successivo riparto in favore delle istituzioni scolastiche paritarie primarie e secondarie in proporzione al numero di alunni fino a sedici anni di età iscritti nell’anno scolastico 2019/2020.”

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