Alla scuola sono destinati 31,9 miliardi di euro con il Recovery Plan, laddove l’Istruzione rientra nella quarta missione del PNRR approvato in Consiglio dei Ministri. Il Piano prevede infatti obiettivi specifici da realizzare con una serie di riforme.
Quali sono le misure per la scuola del Recovery Plan? Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) del governo Draghi, approvato sabato dal Consiglio dei Ministri, prevede fondi e obiettivi per attuare riforme anche per la scuola che rientra nella missione Istruzione e ricerca.
Per la scuola il Recovery Plan prevede 31,9 miliardi di euro con la missione che si poggia su due componenti fondamentali:
- potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione, dagli asili nido alle università;
- dalla ricerca all’impresa.
Il Piano, come la prima bozza dell’ex governo Conte, si divide in sei missioni.
Il Recovery Plan o PNRR sarà presentato oggi alle 16 dal premier Draghi alla Camera per poi passare al Senato ed essere inviato a Bruxelles entro il 30 aprile. Vediamo ora nel dettaglio quali sono le misure per la scuola del Recovery Plan.
Scuola: obiettivi del Recovey Plan
La scuola, come abbiamo anticipato, nel Recovery Plan del governo Draghi trova spazio nella missione 4 Istruzione e ricerca, 31,9 miliardi di euro da destinare a obiettivi specifici, che il testo che si prepara ad approdare in Parlamento mette nero su bianco.
Nel dettaglio 30,9 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 1 miliardo dal Fondo complementare, finanziato attraverso lo scostamento pluriennale di bilancio approvato nel Consiglio dei ministri del 15 aprile.
Le risorse impiegate nella missione, come abbiamo anticipato, vengono divise in due componenti fondamentali del Piano che sono:
- potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione, dagli asili nido alle università per 19,44 miliardi di euro;
- dalla ricerca all’impresa per 11,44 miliardi di euro.
Gli obiettivi generali della missione sono così definiti:
- colmare in misura significativa le carenze strutturali, quantitative e qualitative, che oggi caratterizzano l’offerta di servizi di istruzione, educazione e formazione nel nostro Paese;
- rafforzare i sistemi di ricerca e la loro interazione con il mondo delle imprese e delle istituzioni.
Gli obiettivi generali per la scuola nel Recovery Plan del governo Draghi appena illustrati non si discostano molto da quanto previsto dal PNRR del governo Conte se non nella possibilità di poter contare su circa 3 miliardi in più.
La missione della scuola nel Recovery Plan ruota, come si legge nel testo stesso, intorno ai seguenti assi portanti:
- miglioramento qualitativo e ampliamento quantitativo dei servizi di istruzione e formazione;
- miglioramento dei processi di reclutamento e di formazione degli insegnanti;
- ampliamento delle competenze e potenziamento delle infrastrutture scolastiche;
- riforma e ampliamento dei dottorati;
- rafforzamento della ricerca e diffusione di modelli innovativi per la ricerca di base e applicata condotta in sinergia tra università e imprese;
- sostegno ai processi di innovazione e trasferimento tecnologico;
- potenziamento delle condizioni di supporto alla ricerca e all’innovazione.
Si legge nel comunicato del governo sul Recovery Plan in merito alla scuola:
“Il suo obiettivo è rafforzare il sistema educativo, le competenze digitali e tecnico-scientifiche, la ricerca e il trasferimento tecnologico. Il Piano investe negli asili nido, nelle scuole materne, nei servizi di educazione e cura per l’infanzia. Crea 152.000 posti per i bambini fino a 3 anni e 76.000 per i bambini tra i 3 e i 6 anni.”
E aggiunge:
“Il governo investe nel risanamento strutturale degli edifici scolastici, con l’obiettivo di ristrutturare una superficie complessiva di 2.400.000 metri quadri.
Inoltre, si prevede una riforma dell’orientamento, dei programmi di dottorato e dei corsi di laurea, per esempio con l’aggiornamento della disciplina dei dottorati e un loro aumento di circa 3.000 unità. Si sviluppa l’istruzione professionalizzante e si rafforza la filiera della ricerca e del trasferimento tecnologico.”
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La scuola nel Recovery Plan: riforme e investimenti
Per comprendere quali sono le riforme e gli investimenti legati alla scuola nel Recovery Plan dobbiamo analizzare una delle componenti della missione che abbiamo sopra illustrato, cui vanno la maggior parte delle risorse, vale a dire Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione, dagli asili nido alle università.
La componente, si legge nel testo del Pnrr, ha questi obiettivi principali:
- aumentare significativamente l’offerta di posti negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia e l’offerta del tempo pieno nella scuola primaria;
- consolidare l’uso dei test PISA/INVALSI;
- ridurre gradualmente i tassi di abbandono scolastico nella scuola secondaria;
- incrementare il numero di iscritti e di diplomati negli ITS, riformandone la missione;
- rivedere l’organizzazione e innovare il sistema dell’istruzione;
- favorire l’accesso all’Università, rendere più rapido il passaggio al mondo del lavoro e rafforzare gli strumenti di orientamento nella scelta del percorso universitario;
- riformare i processi di reclutamento e di formazione degli insegnanti;
- ampliare le competenze scientifiche, tecnologiche e linguistiche degli studenti, degli insegnanti e dei docenti, con particolare attenzione alla capacità di comunicare e risolvere problemi;
- riformare e aumentare i dottorati di ricerca, garantendo una valutazione continua della loro qualità.
Leggendo nel dettaglio gli obiettivi della missione del PNRR del governo Draghi lo stesso si pone per la scuola i medesimi obiettivi del precedente governo. Il testo del Recovery Plan sottolinea, per la componente che stiamo analizzando, quattro ambiti di intervento:
- miglioramento qualitativo e ampliamento quantitativo dei servizi di istruzione e formazione;
- miglioramento dei processi di reclutamento e di formazione degli insegnanti;
- ampliamento delle competenze e potenziamento delle infrastrutture;
- riforma e potenziamento dei dottorati.
In questi quattro ambiti di intervento si articolano le diverse riforme per la scuola del Recovery Plan e investimenti quali, tra gli altri:
- riforma degli Istituti tecnici e professionali e del sistema ITS;
- riforma dell’organizzazione del sistema scolastico;
- riforma delle classi di laurea e delle lauree abilitanti per determinate professioni;
- potenziamento infrastrutture per lo sport a scuola;
- investimento per gli alloggi degli studenti e riforma della legislazione per gli alloggi degli studenti;
- investimento per le borse di studio universitarie;
- riforma del reclutamento del personale docente
- investimento per la didattica digitale integrata e formazione sulla transizione digitale del personale
- scolastico;
- investimento per la scuola 4.0, per le scuole innovative, cablaggio, nuove aule didattiche e laboratori e piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica.
Per quanto riguarda invece la seconda componente per la missione Istruzione e ricerca del Recovery Plan, “Dalla ricerca all’impresa”, tra gli obiettivi generali troviamo:
- rafforzare la ricerca e favorire la diffusione di modelli innovativi per la ricerca di base e applicata condotta in sinergia tra università e imprese;
- sostenere i processi per l’innovazione e il trasferimento tecnologico;
- potenziare le infrastrutture di ricerca, il capitale e le competenze di supporto all’innovazione.
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