Il Tar ha sospeso l’ordinanza di Michele Emiliano che prevedeva la chiusura delle scuole in tutta la Puglia, ma il governatore ha già preparato un nuovo provvedimento.
Nel pomeriggio di martedì 23 febbraio il Tar della Puglia aveva sospeso l’ordinanza di Michele Emiliano con la quale veniva disposta la didattica a distanza al 100% per tutte le scuole di ogni ordine e grado. Secondo i giudici, infatti, l’ordinanza sarebbe in contrasto con il DPCM del 14 gennaio, in quanto la Regione Puglia è attualmente inserita in zona gialla.
Il governatore della Regione, comunque, mantiene le sue posizioni e annuncia la chiusura delle scuole fino al 14 marzo (la precedente ordinanza, invece, disponeva la didattica a distanza fino al 5 marzo).
Vediamo cosa sta succedendo in Puglia e perché Emiliano è contrario alla ripresa delle lezioni in aula.
Puglia, scuole chiuse: Emiliano sfida il Tar
In ottemperanza al decreto firmato dal presidente del Tar Orazio Ciliberti che accoglieva il ricorso presentato dal Codacons Lecce e da un gruppo di genitori contro l’ordinanza di Michele Emiliano (che disponeva la dad al 100% in tutte le scuole di ogni ordine e grado), gli alunni pugliesi sarebbero dovuto tornare sui banchi da mercoledì 24 febbraio.
Tuttavia, il governatore della Regione ha emanato - nella mattinata di mercoledì 24 febbraio - un’altra nuova ordinanza con la quale ha disposto la chiusura delle scuole fino al 14 marzo.
Con un post pubblicato sul profilo Facebook, Michele Emiliano ha cercato di spiegare cosa sta accadendo in Puglia.
“È stata sospesa una mia ordinanza - ha scritto il governatore - finalizzata a salvaguardare la vita del personale della scuola in vista dell’esplosione della pericolosa variante inglese. La sospensione è stata concessa per evitare un danno al diritto alla frequenza in presenza, non essendoci dubbio che la scuola pugliese ha anche un mezzo alternativo di didattica che è quella digitale integrata a distanza”.
Quali sono, dunque, i motivi che giustificherebbero la scelta del Presidente di andare contro la decisione del Tar?
Puglia zona gialla, ma scuole chiuse: perché
In allegato al provvedimento che il governatore Emiliano ha firmato in mattinata, sono stati inseriti i dati relativi all’incidenza dei contagi rilevati nelle scuole nel periodo 8-14 febbraio.
La relazione descrive “un incremento del 23% dei casi in fascia 0-5 anni, del 9% in fascia 6-10 anni e del 31% in fascia 11-13 anni, mentre sono in riduzione i casi in fascia 14-18 anni (-9%)”. “Esporre a rischio di contagio (per garantire la didattica in presenza) insegnanti e personale scolastico”, prosegue il report, “corrisponderebbe ad una violazione di misure di sicurezza sul lavoro disponibili in scienza e coscienza”.
Tuttavia, la nuova ordinanza ha riportato alcune modifiche rispetto alla precedente, ovvero la possibilità di svolgere attività laboratoriali per “mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali”. Di fatto, comunque, le scuole della Puglia rimangono ancora chiuse.
Le motivazioni del Tar
Con una sentenza, il Tar aveva sospeso l’efficacia dell’ordinanza del Governatore Michele Emiliano che prevedeva l’adozione della didattica a distanza al 100% in tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado fino al 5 marzo 2021.
I motivi della sospensione dell’ordinanza evidenziati dai giudici sono essenzialmente due:
- il primo fa riferimento alla classificazione della Puglia, attualmente in zona gialla. Infatti, le Regioni possono “introdurre misure derogatorie più restrittive rispetto a quelle disposte dal Governo nazionale, ma tali misure devono essere provvisorie e ragionevolmente coerenti con la classificazione del livello di gravità dell’emergenza in ambito regionale”;
- inoltre, scrivono i giudici, “se fosse vero che l’esigenza fondamentale è quella dichiarata di consentire l’attuazione del piano vaccinale degli operatori scolastici il provvedimento regionale impugnato dovrebbe avere una durata molto più lunga ”.
In merito al primo motivo, è intervenuto anche l’assessore alla Sanità pugliese, Pierluigi Lopalco, evidenziando come, nonostante la zona gialla, “abbiamo segnali molto preoccupanti di diffusione della variante inglese. Questa variante si diffonde molto velocemente proprio tra giovani e bambini. Prevenire è meglio che curare ”.
La sentenza del Tar osservava anche il rischio che tali chiusure possano penalizzare lo svolgimento dell’anno scolastico in corso oltre a “vanificare l’apporto didattico e formativo in violazione dei livelli essenziali di prestazioni fissati dallo Stato mediante provvedimenti governativi”.
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