La Commissione Contenziosa del Senato ha annullato la delibera che prevedeva la riformulazione dei vitalizi, con tanto di arretrati che adesso andranno restituiti: furia del Movimento 5 Stelle, ma anche il Partito Democratico critica la decisione.
Tornano i vitalizi al Senato, con la Commissione Contenziosa che ha annullato la revisione approvata nel 2018 con tre voti favorevoli (quelli del presidente Giacomo Caliendo e dei due tecnici) e due contrari (i leghisti Simone Pillon e Alessandro Riccardi).
Oltre al ripristino pieno dell’assegno in favore degli ex senatori, adesso Palazzo Madama dovrà anche restituire gli arretrati ai beneficiari a partire dall’ottobre 2018, quando su spinta del Movimento 5 Stelle venne approvata la delibera.
I vitalizi sono un assegno che era previsto per i parlamentari al termine del loro mandato. Sono stati aboliti nel 2012 ma nel 2018 è arrivata una delibera che ha stabilito il ricalcolo delle somme erogate, stabilendo che si seguisse il criterio contributivo e non quello retributivo.
Una sforbiciata questa che spesso è arrivata anche al 60% dell’importo del vitalizio, ma adesso dopo il voto della Commissione Contenziosa di Palazzo Madama almeno per gli ex senatori tutto tornerà come prima, con tanto di rimborso per quanto non incassato da quasi due anni a questa parte.
Al Senato tornano i vitalizi: ira del M5S
Soddisfazione per la decisione della Commissione Contenziosa del Senato da parte di Alessandro Paniz, avvocato ed ex parlamentare che rappresenta circa 1.000 ex deputati e senatori, che da sempre si è scagliato contro il ricalcolo del vitalizio.
“E’ stato ripristinato lo Stato di diritto - ha commentato Paniz - La delibera è stata annullata perché ritenuta ingiustificata a fronte della giurisprudenza consolidata della Corte Costituzionale e del diritto dell’Unione Europea”.
Il problema maggiore sarebbe quello della retroattività della delibera approvata nell’ottobre 2018, così come il fatto che con la misura si va a colpire soltanto la categoria degli ex senatori non rispettando il principio dell’erga omnes.
“Adesso gli effetti sono almeno tre - ha continuato Alessandro Paniz - Il Senato può impugnare l’annullamento all’organismo di secondo grado, che in questo caso è il Consiglio di giurisdizione dello stesso Senato. Vanno risarciti gli arretrati, e la Camera potrebbe subire gli effetti di questa decisione”.
Dura la reazione dopo il voto in Commissione da parte del Partito Democratico, con Nicola Zingaretti che ha parlato di una “scelta insostenibile e sbagliata”, mentre sono letteralmente furiosi diversi esponenti del Movimento 5 Stelle.
“Ci provavano da mesi: lo hanno fatto di notte, di nascosto - ha invece commentato il reggente dei 5 Stelle Vito Crimi - E’ uno schiaffo a un Paese che soffre. La casta si tiene il malloppo, noi non molleremo mai per ripristinare lo stato di diritto e il principio di uguaglianza. Chi dobbiamo ringraziare per questa operazione, la presidenza del Senato?”.
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