L’uso del cellulare alla guida può provocare gravi incidenti; questo comportamento errato è in aumento e la polizia ha deciso di procedere al sequestro dell’apparecchio in caso di sinistro per verificare se il guidatore fosse distratto dallo stesso.
Si passa alle maniere forti per chi usa il cellulare alla guida: si aggiunge il sequestro del telefono alle sanzioni previste per chi attua questo comportamento errato. Questo perché si è costatato che incidenti e infrazioni aumentano all’aumentare dell’utilizzo di questo strumento mentre si è al comando della vettura.
Per questo si è deciso di porre rimedio alla situazione con tutti i mezzi disponibili e quindi anche incrementando le sanzioni. Quella del sequestro è una trovata recente ma già attiva in altre nazione dove porta risultati positivi. L’obiettivo è comunque quello di porre rimedio a questa situazione che causa molte distrazioni e spesso gravi incidenti.
Usare l’apparecchio telefonico, non solo per fare chiamate, ma per navigare su internet o più semplicemente inviare un messaggio può mettere in pericolo la propria vita e quella degli altri e pertanto è necessario provvedere quanto prima.
Il caso
Utilizzare lo smartphone mentre si guida ci pone davanti a un grande rischio oltre alla possibilità di poter andare incontro a una multa salata come monito del proprio atteggiamento contrario alle norme del Codice della Strada.
Poiché il fenomeno anziché diminuire tende a crescere progressivamente, per ovviare a questo problema, la polizia italiana ha deciso di reagire. Dinnanzi all’ennesimo caso di incidente grave si è adeguata alle norme già attive in materia in altri paesi come Svizzera e Germania procedendo al sequestro dell’apparecchio telefonico.
Il primo caso di sequestro di cellulare per uso in auto è avvenuto in Italia a Torino pochi giorni fa: è stato possibile provare la colpevolezza del guidatore impegnato in attività che lo distraevano dalla guida durante il sinistro grazie ai nuovi strumenti tecnologici che rilevano e segnalano l’utilizzo dell’apparecchio.
A provvedere al ritiro e all’analisi del cellulare del guidatore coinvolto è stato il nucleo di investigazione scientifica della polizia municipale che ha verificato così se l’uomo stesse utilizzando il telefono al momento dell’incidente; è possibile risalire a questa informazione infatti con una semplice indagine forense degli apparecchi.
Le statistiche
Secondo l’Istat l’utilizzo del telefonino alla guida senza viva voce e auricolari è uno dei comportamenti errati più frequenti: negli ultimi 15 anni il numero di multe ha toccato quota 5.000 e gli incidenti gravi causati da queste eventualità sono l’80%.
La Polizia di Stato e i Carabinieri hanno anche rivelato che questa pratica scorretta ha causato 48.524 infrazioni al Codice della strada solo nel 2015, ossia il 20,9% in più rispetto all’anno precedente: si è passati dai 1.587 incidenti mortali del 2014 ai 1.627 del 2015 dei quali il 2,5% ha provocato 1.752 vittime.
Quando avviene il sequestro?
Non è possibile però procedere all’indagine forense in tutti i casi ma solo quando si verifica l’eventualità di reati, come omicidio stradale e lesioni. Inoltre le forze dell’ordine devono analizzare l’intero ambiente tecnologico: quindi oltre al cellulare anche il navigatore satellitare, la radio, o qualunque apparecchio idoneo a rendere disattento non solo l’automobilista ma anche il ciclista o chi cammina a piedi o in moto.
L’articolo 173, comma 2 del Codice della Strada ribadisce a questo proposito che:
“È vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici ovvero di usare cuffie sonore, fatta eccezione per i conducenti dei veicoli delle Forze armate e dei Corpi di cui all’articolo 138, comma 11, e di polizia”.
Di contro la norma specifica che è consentito utilizzare apparecchi a viva voce o dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie.
Chiunque non rispetti tale norma è costretto a pagare una multa che va da 160 a 646 euro. A questa sanzione se ne aggiunge una accessoria della sospensione della patente di guida da 1 a 3 mesi nel caso in cui lo stesso soggetto compia un’ulteriore violazione nel corso di un biennio.
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