Outlook su petrolio e gas naturale. Tra i metalli nickel sotto la lente.
Le materie prime ed il loro rappresentativo benchmark internazionale CRB Index hanno rallentato la loro corsa e - da inizio anno - le performance di quest’ultimo si attestano a +11,09%.
Rispetto ai massimi dello scorso febbraio il ritracciamento è di poco inferiore ai cinque punti percentuali (-4,97%) e le attuali quotazioni gravitano in un trading range prossimo ad una imminente direzionalità.
Osservando l’attuale impostazione grafica sono facilmente individuabili le due rispettive soglie di ingresso per ciascuna strategia di investimento: con la violazione della resistenza a 188,105 sarà possibile assistere ad un upside con primo target a in prossimità di area 190,51 mentre, all’opposto, il mancato supporto di soglia 183,22 punti agevolerà una probabile discesa in corrispondenza di quota 180,409.
Comparto Energy
Nel basket si distingue il principale constituent del sopracitato indice: il petrolio (rif. WTI) vede i propri corsi confinati all’interno di un chiaro e circoscritto canale laterale di breve termine.
Analizzandone la dinamica su base weekly si può inoltre individuare la prossimità alla media mobile a 200 osservazioni che, in caso di avvenuta violazione, comprometterebbe l’attuale stallo a favore di un probabile downside caratterizzato da elevate possibilità di poter rivedere area 44 dollari.
Un ulteriore fattore da prendere in considerazione viene ricondotto alla recente rottura della trendline rialzista che vede la propria origine in corrispondenza dei minimi (storici a causa dell’azzeramento dei prezzi) di aprile 2020. L’insieme di entrambi questi elementi (media mobile e trendline) deve imporre cautela in ottica operativa. Certamente il ritorno, con l’eventuale mancanza di supporto a quota 57,25 dollari, decreterà uno scenario negativo per il futuro dell’ “oro nero” che – per tale situazione – non è azzardato ipotizzare area 51,85 come primario obiettivo monthly.
Scenario invece positivo e pertanto orientato a nuovi massimi di periodo qualora dovessimo assistere a scambi sopra soglia 62,26 dollari.
Altro sottostante che si ritiene interessante nel comparto energy è il gas naturale: al momento si rimane in attesa della conferma che potrebbe arrivare già nel corso delle prossime sedute. Una chiusura al di sopra di area 2,60 Usd/MMBtu favorirebbe un orientamento in buy signal (rispetto all’attuale status neutral) sui lagging indicators e per tale ipotesi se ne auspica l’attento monitoraggio.
Comparto Metals
Nel paniere “metalli non preziosi” l’andamento del nickel potrebbe catalizzare nel brevissimo periodo l’attenzione degli operatori.
Il recedente drop avvenuto nel corso delle ultime 48ore ha riportato il sottostante in prossimità della soglia psicologica dei 16.000 Usd/t. Di certo, qualora i prezzi dovessero violare questo importante livello - quota 15.832 - assumerebbe una significativa valenza in ottica di breve termine. Di fatto, qualora dovessimo assistere ad un mancato ritorno oltre 16.000 Usd/t, il nickel potrebbe subire la pressione dei venditori che, intensificando la loro forza, contribuirebbero alla costruzione di un iniziale trend ribassista con primo target a 15.082 Usd/t.
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