Assenze in massa di piloti e assistenti hanno costretto la Southwest a cancellare 3.100 voli in 4 giorni. Il sindacato nega boicottaggi ma Rabobank avvisa: se il caos prende piede, il mercato reagirà
Sickouts. Meglio fare l’abitudine a questo termine anglosassone, in vista del 15 ottobre e dell’entrata in vigore del green pass obbligatorio sui luoghi di lavoro. Di cosa si tratti, è presto detto: assenze per malattia di massa. Sia per evitare di incorrere nelle penalizzazioni salariali previste per i non vaccinati, sia per creare un danno all’azienda e sperare così di spingerla a più miti consigli di mediazione.
E l’utilizzo della terminologia inglese non è un vezzo per evitare formule un po’ fantozziane tipo assenteismo sanitario, bensì perché il forte dubbio che una delle categorie più sindacalizzate in assoluto abbia messo in atto questo tipo di protesta contro la vaccinazione obbligatoria arriva dagli Stati Uniti. Nei quattro giorni conclusisi ieri, Southwest Airlines, prima linea aerea low cost degli Usa, ha dovuto cancellare qualcosa come 3.100 voli (1.000 solo domenica) a causa di assenze collettive fra piloti, personale di bordo e a terra. Questa immagine parla chiaro,
relativamente alla giornata di ieri: 356 cancellazioni, il 23% del totale di tutto il traffico aereo di quel giorno.
Casey Murray, presidente della Southwest Airlines Pilots Association, ha negato che l’accaduto sia riconducibile a qualche tipo di protesta organizzata, scaricando le responsabilità sulla compagnia che avrebbe assunto soltanto la metà dei 5.500 lavoratori annunciati entro la fine dell’anno: I nostri piloti ed equipaggi sono stanchi e frustrati ma il mandato statutario del nostro sindacato vieta di intraprendere azioni simili o anche soltanto contenziosi su materie come quelle del mandato vaccinale. Sicuramente, tutto vero. Resta un fatto: la Southwest Airlines ha imposto l’8 dicembre come termine ultimo per tutto il personale, deadline superata la quale chi non avrà ottemperato all’obbligo vaccinale rischia il licenziamento in tronco.
E a gettare qualche altro seme di dubbio, ci ha pensato la strana coincidenza geografica verificatasi oggi pomeriggio: il governatore del Texas, Greg Abbott, ha infatti emanato un ordine esecutivo che vieta l’obbligo vaccinale nello Stato, sia per i dipendenti pubblici che privati. Il vaccino è sicuro ed efficace, sta salvando molte vite ma deve restare una scelta volontaria e individuale, mai forzata od obbligata, ha dichiarato. Stranamente, il quartier generale della Southwest Airlines si trova a Dallas. A stretto giro di posta, il CeO della linea aerea, Gary Kelly, ha confermato alla Cnbc che ignorerà la nuova direttiva statale e resterà fedele a quella federale della Casa Bianca. Tradotto, scontro aperto. Con la politica locale apparentemente (e in modo interessato) schierata a favore degli scioperanti fantasma.
E a far presagire il rischio di epidemie di massa fra i lavoratori non vaccinati ci ha pensato anche Rabobank, tanto che il suo analista di punta, Michael Every, oggi ha dedicato la sua seguitissima newsletter quotidiana al tema. Il titolo è tutto un programma e parla da solo: The market might soon start worrying how contagious «sickouts» might prove to be. Tradotto, il mercato potrebbe presto cominciare a preoccuparsi rispetto a quanto contagiosi i sickouts potrebbero dimostrarsi. La sua preoccupazione principale? Pensate a cosa potrebbe accadere se assenze di massa del personale andassero a colpire infrastrutture come porti, terminal, treni o trasporto merci su gomma, già colpite pesantemente dai colli di bottiglia sulla supply chain.
Insomma, per quanto il management della Southwest Airlines abbia tentato di tranquillizzare i passeggeri, parlando di criticità legate alle condizioni atmosferiche e il sindacato neghi boicottaggi latenti, la mossa del governatore del Texas rischia di aprire un varco pericoloso. Dopo tanti mesi passati a pendere dalla labbra del professor Fauci, forse a Roma farebbero bene a seguire con attenzione cosa stia accedendo in questo oltre Oltreoceano. Perché il tempo stringe. E i rischi appaiono decisamente al rialzo. Sickouts, una parola che potrebbe tramutarsi nel nuovo spread.
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