Il sindaco di Las Vegas propone la riapertura anticipata di tutte le attività noncurante del parere degli esperti ed esponendo i cittadini a un possibile contagio di massa.
La situazione sanitaria negli Stati Uniti continua ad essere drammatica, tanto da far conteggiare oltre 47mila morti e 800mila contagi in tutto il Paese. Queste cifre non hanno intimorito il sindaco di Las Vegas, Carolyn Goodman, che ha dichiarato di voler riaprire totalmente la città esponendo al rischio di contagio tutti i cittadini scommettendo sulla loro vita: “Vedremo quanti morti ci saranno".
La scioccante e provocatoria dichiarazione è stata fatta nel corso di un’intervista alla CNN in cui il sindaco ha definito il lockdown nel Nevada come una “follia” andando controcorrente al parere degli esperti che sostengono che i bar, hotel e casinò, le principali attività del Nevada che basa la sua economia sul turismo del gioco d’azzardo, siano tra i luoghi più a rischio per contrarre il coronavirus.
Riaprire tutto, contro il parere degli esperti
Goodman sostiene che le paure sono unicamente allarmiste e senza senso, aggiungendo di avere intenzione di voler riaprire tutto appellandosi ai valori degli Stati Uniti:“ Così funziona la concorrenza in questo Paese: con la libera impresa e la possibilità di assicurarsi che ciò che offri al pubblico soddisfi le sue esigenze”.
La riapertura totale sarebbe completamente a spese dei cittadini che potrebbero vedere la loro città trasformarsi in un enorme focolaio, peggiore di quello in cui il virus è nato: Wuhan. Gli esperti di tutto il mondo concordano sul fatto che l’isolamento sia la miglior forma di prevenzione e contenimento del virus, e quindi una riapertura anticipata potrebbe avere effetti deleteri sulla salute di tutti cittadini.
Qui il contagio di massa non preoccupa
A rendere ancora più gravi le affermazioni del sindaco si aggiunge la sua proposta di rendere la città di Las Vegas un “gruppo di controllo” in cui non attuare l’isolamento per verificare se le misure restrittive imposte dal Governo siano effettivamente il modo corretto per contenere il coronavirus. Anche il presidente Donald Trump inizia ad essere insofferente nei confronti del lockdown, schierandosi a favore delle proteste contro l’isolamento.
Il sindaco non si dice preoccupato di un possibile contagio di massa nei bar e nei ristoranti affermando che: “Io sono solo un sindaco, non sta a me controllare che si rispettino le norme igieniche nei locali pubblici”, aggiungendo inoltre che nella sua città il rischio è minore dal momento che “qui siamo a Las Vegas, mica in Cina”.
Alla proposta del sindaco di Las Vegas si aggiunge anche quella del Governatore del Texas Dan Patrick, cha ha proposto una riapertura anticipata, per non gravare troppo sull’economia dello Stato e non “scontentare gli azionisti”; anche il collega delle Georgia ha permesso a diverse attività produttive di ripartire nonostante non sia garantita la distanza di sicurezza tra i lavoratori.
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