Société Générale multata per transazioni con Paesi sottoposti alle sanzioni statunitensi. L’accordo non avrà impatti negativi sul bilancio
Société Générale pagherà 1,34 miliardi di dollari di multa in virtù dell’accordo raggiunto con le autorità statunitensi.
Dal 2000 in poi, ha fatto notare il procuratore di Manhattan, la banca francese ha registrato transazioni in dollari con Paesi finiti nel mirino delle sanzioni USA. Da qui è scattato il procedimento sanzionatorio.
Le transazioni, infatti, sono state definite sia illegali che viziate da mancanza di trasparenza ed hanno riguardato Iran, Cuba, Libia e Sudan, tutti Paesi sottoposti all’embargo statunitense.
Più nello specifico, con la sola Cuba, Société Générale ha riciclato circa 13 miliardi di transazioni cercando di eludere l’embargo e violando di conseguenza il Trading With The Enemy Act.
“Riconosciamo e ci rammarichiamo delle carenze che sono state identificate in questi insediamenti e abbiamo collaborato con le autorità statunitensi per risolvere questi problemi”,
ha affermato l’amministratore delegato Frédéric Oudéa.
Multa a Société Générale non peserà sui conti
La multa, hanno precisato da Société Générale, sarà coperta per intero da accantonamenti già realizzati e di conseguenza non avrà conseguenze sui conti dell’istituto.
“Questo accordo non avrà un impatto aggiuntivo sui risultati della banca per il 2018”,
si legge nel comunicato stampa pubblicato dalla francese.
Alla multa da 1,34 miliardi farà seguito quella da 95 milioni che Société Générale dovrà pagare al Dipartimento dei servizi finanziari di New York. In entrambi i casi, le sanzioni non hanno colto di sorpresa l’istituto, già perfettamente consapevole dei procedimenti a suo carico e oggi fiducioso circa i risultati dell’intero 2018.
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