Il Sole 24 Ore prospetta ai suoi dipendenti un taglio di stipendio del 25% attraverso il ricorso alla cassa integrazione. Giornalisti ANSA di nuovo in sciopero.
In qualità di direttore responsabile di Money.it esprimo tutta la mia solidarietà per i colleghi del Sole 24 Ore che, attraverso un comunicato sindacale, hanno reso noto che nella giornata di oggi (17 giugno 2020) la versione online del quotidiano non sarà aggiornata e giovedì il giornale non sarà in edicola.
Il motivo dello stop dei lavori dei giornalisti e altri dipendenti del Sole 24 Ore è da ricercare nella volontà della azienda di far ricorso allo strumento della cassa integrazione COVID-19 per una settimana al mese per ogni dipendente, il che si tradurrebbe in un taglio degli stipendi del 25% - una scelta «inaccettabile sul piano sindacale e inapplicabile su quello organizzativo», specifica il comunicato.
L’editoria, sia online che cartacea, è stata duramente colpita dalla crisi del coronavirus: nonostante le visualizzazioni online e la vendita dei quotidiani siano di fatto aumentate a partire da marzo, la raccolta pubblicitaria, complici le difficoltà delle aziende inserzioniste, è diminuita sensibilmente, andando a mettere in ulteriore difficoltà le aziende editoriali tradizionali, soprattutto quelle con difficoltà di bilancio pregresse, come il Sole 24 Ore. Circa un mese fa l’azienda aveva già comunicato una riduzione dei compensi per i propri collaboratori.
I dipendenti del Sole 24 Ore non sono gli unici a combattere contro le decisioni aziendali a tema ridimensionamento del personale e taglio dei compensi. Esprimo la mia più sincera solidarietà anche nei confronti dei colleghi dell’ANSA, il cui Cdr ha comunicato uno sciopero a partire dalle 22 di oggi fino alle 7 di mercoledì 17 giugno contro il piano di interventi prospettato dall’azienda in risposta ad un buco di bilancio per diversi milioni di euro.
Dipendenti Sole 24 Ore in rivolta, azienda comunica taglio del 25% sugli stipendi
Con l’annuncio di voler ricorrere alla cassa integrazione per i suoi dipendenti, l’azienda del Sole 24 Ore ha spiegato che l’obiettivo primario è quello di tutelare il conto economico dell’azienda, afflitto da un calo dei ricavi generato dalla pandemia, come spiegato nel corso di sette incontri tra le parti.
«Nel percorso negoziale, l’azienda ha altresì dato disponibilità a ridimensionare in modo tangibile la misura dell’intervento, fino a un valore medio del 15% traguardato su un arco temporale più esteso unitamente ad altre azioni di contenimento costi, accogliendo in parte le istanze della controparte, ma è stato respinto dal CdR», aggiungono i vertici.
Il comitato di redazione del Sole 24 Ore sottolinea l’inadeguatezza della decisione, soprattutto a fronte dell’impegno dei dipendenti che, durante l’emergenza dettata dal COVID-19, nonostante l’«inerzia dell’azienda» hanno agito anche con mezzi propri per lavorare da remoto e garantire le uscite quotidiani sia sul web che su scarta stampata.
La mole di lavoro dei giornalisti e di tutti gli operatori dell’editoria informativa, infatti, non è diminuita bensì aumentata, e di molto, grazie ad una maggiore richiesta di informazione da parte dei cittadini.
Ciò si è tradotto in un aumento di visite sul sito (+145% a marzo) e di vendite del quotidiano in edicola (+6,3% a marzo), come vantato dall’azienda stessa, risultati che tuttavia non riescono a compensare il crollo dei ricavi provenienti dalla raccolta pubblicitaria.
Per questo motivo, secondo il comitato del Sole, l’assenza in via alternata di una settimana al mese per ogni lavoratore andrebbe a compromettere la qualità e la realizzazione stessa della produzione editoriale.
Per i lavoratori del Sole 24 Ore si tratta di «una forzatura che la redazione, nel segno di un rispetto per la qualità del prodotto che altri evidentemente ignorano, non può che respingere. E che continuerà a respingere con ogni mezzo nelle prossime settimane».
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