L’ultimo sondaggio di Nando Pagnoncelli sul referendum per il taglio dei parlamentari, vede sempre nettamente in testa il Sì nonostante un recupero del No.
Il referendum per il taglio dei parlamentari sembrerebbe avere un destino segnato. Questo è quanto emerge dall’ultimo sondaggio realizzato da Ipsos per il Corriere della Sera e diramato in data 4 settembre.
Il prossimo 20 e 21 settembre sarà il giorno dell’atteso election day, con il governo che ha deciso di accorpare il referendum ccostituzionale alle elezioni regionali e al primo turno delle amministrative.
A causa dell’emergenza coronavirus, il referendum è stato posticipato di diversi mesi con tanto di ritorno alla doppia giornata per esprimere il proprio voto, il tutto per evitare possibili assembramenti ai seggi.
Nel dettaglio, i cittadini dovranno esprimersi sul confermare o meno la riforma del taglio dei parlamentari, approvata su spinta del Movimento 5 Stelle lo scorso autunno e che prevede, a partire dalla prossima legislatura, una sforbiciata di 115 senatori e 230 deputati per un totale di 345 parlamentari in meno.
Un referendum questo che si è reso necessario per la richiesta da parte di 71 senatori, ma che stando ai sondaggi al momento vedrebbe in testa il Sì nonostante una sorta di recupero del No nelle ultime settimane.
I sondaggi sul referendum taglio dei parlamentari
In vista del referendum del 20 e 21 settembre, l’ultimo sondggio in ordine di tempo in merito al referendum è stato realizzato da Ipsos in data 4 settembre per conto del Corriere della Sera.
Il Sì secondo la rilevazione condotta da Nando Paglioncelli sarebbe al 71% conto il 29% attestato al No, con il 68% degli elettori del PD che si sarebbero detti favorevoli alla riforma.
Alcuni giorni prima era stato l’istituo Winpoll a realizzare un sondaggio lo scorso 25 agosto, dove il divario tra i due fronti appariva come meno accentuato.
Per la rilevazione il Sì sarebbe al 66% con il No fermo al 34%. Una distanza importante ma inferiore a quanto trapelato nelle scorse settimane. Nel dettaglio, è interessante vedere come l’elettorato di tutti i partiti sia sostanzialmente spaccato a eccezione di quello del Movimento 5 Stelle.
Settimane prima anche l’istituto Ipsos ha realizzato un sondaggio, per conto del Corriere della Sera, inerente al referendum costituzionale sulla conferma o meno della riforma del taglio dei parlamentari.
In precedenza Lab2101 per conto di Affari Italiani ha realizzato un sondaggio, tra il 14 e 17 agosto, che vedeva nettamente in testa il Sì, attestato al 72,4%.
Stando all’indagine, il fronte del Sì sarebbe nettamente in testa rispetto al No, ma emergerebbe anche come non sia molta alta l’attenzione degli italiani verso questo referendum.
- Sì - 46%
- No - 10%
- Non voto / Scheda bianca - 20%
- Indecisi - 24%
Sempre nello stesso sondaggio, verrebbe infatti fuori come soltanto il 28% degli intervistati è a conoscenza che il prossimo 20 e 21 settembre si terrà il referendum, con il 67% che comunque ritiene il tema molto o abbastanza importante.
Se dovesse vincere il Sì, questa sforbiciata del numero dei parlamentari comporterà una revisione dell’attuale legge elettorale, visto che dovranno essere ridisegnati i collegi.
L’intenzione del governo però sembrerebbe essere quella di fare una legge elettorale tutta nuova, tanto da aver elaborato il Germnaicum, un sistema puramente proporzionale con soglia di sbarramento al 5%, che approderà alla Camera per il suo primo voto il prossimo 27 luglio.
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