Sospensione reddito di cittadinanza: per il mese di febbraio riguarderà diversi beneficiari del sussidio. Vediamo cosa fare e quanto dura.
La sospensione del reddito di cittadinanza riguarda per il mese di febbraio alcuni beneficiari del sussidio. Ma cosa fare? Quanto dura la sospensione? Due domande che chi percepisce nel reddito di cittadinanza, e si vedrà sospeso il beneficio a febbraio senza l’accredito entro la fine del mese, potrebbe porsi.
La sospensione del reddito di cittadinanza del mese di febbraio nel 2021 è anche doppia perché riguarda sia coloro che non hanno aggiornato l’ISEE entro il 31 gennaio 2021, sia coloro ai quali a gennaio sono scadute le prime 18 mensilità del beneficio e nel mese corrente hanno fatto domanda per il rinnovo.
Coloro che non hanno rinnovato l’ISEE entro il 31 gennaio hanno ricevuto il reddito di cittadinanza il mese scorso, come annunciato da INPS, sulla base del vecchio ISEE 2020. A febbraio l’importo è congelato. Vediamo allora quanto dura la sospensione del reddito di cittadinanza e cosa fare.
Reddito di cittadinanza e sospensione: quanto dura e cosa fare
Per i percettori del reddito di cittadinanza che non hanno aggiornato l’ISEE entro il 31 gennaio 2021 è prevista la sospensione del reddito di cittadinanza per il mese di febbraio.
A febbraio il reddito di cittadinanza viene pagato intorno al 27 del mese e non oltre il 28. Per chi ha fatto richiesta a gennaio per il reddito di cittadinanza questo viene invece erogato sulla carta del reddito di cittadinanza a partire dal 15 del mese corrente. Non per tutti sarà così.
I beneficiari che non hanno aggiornato l’ISEE entro il 31 gennaio scorso non riceveranno la quota prevista per febbraio. La sospensione del reddito di cittadinanza durerà per l’intero mese. Sospeso però non vuol dire revocato.
I beneficiari che vogliono vedersi “sbloccato” il pagamento devono procedere all’aggiornamento dell’ISEE per il quale sarà necessario presentarsi presso un Caf. Qui sarà possibile compilare la nuova Dsu ai fini ISEE.
Ovviamente non sarà possibile procedere al pagamento del reddito di cittadinanza nel mese di febbraio perché l’INPS deve controllare con attenzione le nuove dichiarazioni.
La sospensione del reddito di cittadinanza non durerà per sempre perché i beneficiari lo otterranno nuovamente a partire da marzo. La mensilità del reddito di cittadinanza soggetta a sospensione verrà recuperata dal beneficiario.
Reddito di cittadinanza: i casi di sospensione
Ma quando si ha la sospensione del reddito di cittadinanza? Nel mese di febbraio la sospensione del reddito di cittadinanza sarà effettiva quando Poste Italiane non andrà a ricaricare le carte dei beneficiari che non hanno aggiornato l’ISEE entro il 31 gennaio 2021.
Come abbiamo anticipato l’INPS impiegherà un po’ di tempo prima di poter controllare i requisiti: vi possono essere variazioni nel nucleo familiare rispetto all’anno precedente e questo può determinare un aumento o riduzione dell’importo del reddito di cittadinanza.
La sospensione del reddito di cittadinanza avviene anche nel caso in cui sia stato raggiunto il limite di erogazione delle mensilità del beneficio come abbiamo anticipato, ovvero i 18 mesi. Coloro che hanno ottenuto la prima mensilità del reddito di cittadinanza a luglio 2019 hanno terminato i 18 mesi a gennaio e possono richiedere il rinnovo a febbraio sempre se sussistono i requisiti.
Il reddito di cittadinanza può essere rinnovato dopo i 18 mesi, ma è necessario che tra la prima fase e il rinnovo con la nuova domanda da presentare all’INPS intercorra un mese di sospensione del beneficio.
Come si legge nell’articolo 3, comma 6, del decreto 4/2019 (convertito dalla Legge 26/2019) il reddito di cittadinanza può essere rinnovato “previa sospensione dell’erogazione del medesimo per un periodo di un mese prima di ciascun rinnovo”.
Ben diversa è la situazione quando si parla di decadenza del beneficio, vale a dire la revoca dello stesso. La decadenza del reddito di cittadinanza può verificarsi per le seguenti motivazioni:
- per dichiarazione mendace o incompleta della situazione reddituale, patrimoniale o relativa al nucleo familiare;
- per mancata comunicazione tempestiva all’INPS della variazione del proprio patrimonio (entro 30 giorni);
- se si percepisce il reddito di cittadinanza, ma allo stesso tempo si lavora in nero o si accumula reddito da attività illecite;
- nel caso in cui uno dei membri del nucleo familiare abbia trovato lavoro così da far alzare la soglia di reddito prevista al di sopra dei limiti per percepire il reddito di cittadinanza.
Per alcuni dei casi sopra indicati sono previste pene severe, e si rischia anche il carcere.
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