Spagna: è vero miracolo economico? Il paragone con l’Italia

Luca Pezzotta

4 Novembre 2016 - 15:06

In Spagna è davvero miracolo economico, risultato di politiche di austerità e riforme o è solo ripresa effimera? Il paragone con l’Italia.

Spagna: è vero miracolo economico? Il paragone con l’Italia

Un altro dei paesi ricompresi negli ormai noti PIIGSS vive il suo momento di gloria: la Spagna, che “senza governo cresce tre volte l’Italia”.
Dopo il miracolo economico dell’Irlanda - “la tigre celtica”, è stata perfino titolata in qualche caso - grazie, neanche a dirlo, alle solite riforme strutturali, ora sembrerebbe il mondo dell’economia iberica.

La crisi dell’Irlanda è stata fiscale, come appurato a termine di uno studio della Commissione Europea dal titolo “Ireland’s economic crisis: how did it happen and what is being done about it?”, dove si dice che la crisi fu causata da un crollo delle entrate. Essa, dunque, ha grandi differenze rispetto, ad esempio, alla crisi economica italia.
Ciò che ci interessa ora, invece, è valutare se quello della Spagna può essere considerato un vero “momento di gloria”, oppure potrebbe essere un qualcosa di più simile ai “quindici minuti di celebrità” profetizzati - si dice – per il futuro da Andy Warhol.
Cerchiamo di capire se per la Spagna si può parlare di vera ripresa economica comparando alcuni indicatori economici di Italia e dell’economia spagnola.

Spagna: è vera ripresa economica? Il paragone con l’Italia

  • Spesa governativa

Cominciamo prendendo in considerazione la spesa governativa di Italia e Spagna:

Spesa governativa Spagna (linea continua azzurra, scala di sinistra), spesa governativa Italia (linea punteggiata nera, scala di destra)

Si può notare che entrambe le spese governative cominciano ad invertire il trend di crescita ed a diminuire, circa, dal 2009. Ma mentre nel 2013 la spesa spagnola si stabilizza e poi ricomincia a crescere, quella dell’Italia continua a scendere.
Per completezza segnaliamo che, però, la spesa pubblica in percentuale del PIL è inferiore in Spagna, essendo arrivata ad un massimo del 48% ed assestandosi nel 2015 attorno al 43,3%; mentre in Italia è al 50,5% (2015), ma è arrivata anche oltre il 51%.

Ma se guardiamo all’andamento della spesa in termini assoluti e consideriamo l’austerità una diminuzione della stessa, vediamo che in Italia la spesa continua a diminuire, mentre in Spagna nel 2013 il trend si inverte.

Quindi sembrerebbe che da una parte (in Italia) si continui a fare austerità, mentre dall’altra (in Spagna) il trend, almeno parzialmente e a prima vista, risulta invertito.

  • Rapporto deficit/PIL

Dopo la spesa governativa prendiamo il rapporto deficit/PIL:

Rapporto deficit/PIL Spagna (colonne blu, scala di sinistra), rapporto deficit/PIL Italia (linea punteggiata nera scala di destra)

In questo caso, nel 2006 e 2007, la Spagna parte da una posizione migliore della nostra, l’Italia è in deficit e la Spagna in surplus. Già dal 2008, però, anche la Spagna entra in deficit, ed in misura maggiore di noi, arrivando al 4%. Dopodiché la forbice tra il nostro rapporto deficit/PIL e quello della Spagna aumenta. Invero, quello spagnolo arriva vicino e, un paio di volte, anche oltre il 10%; mentre noi arriviamo solo un anno (2009) oltre il 5%. Pertanto, se valutassimo questi deficit in relazione al fatidico rapporto deficit/PIL del 3% imposto dai trattati, sembrerebbe quasi che i virtuosi…siamo noi.

  • Rapporto debito/PIL

Ora vediamo, invece, quello che tutti considerano il vero nostro punto di debolezza, il Tallone d’Achille dell’Italia, cioè il rapporto debito/PIL:

Rapporto debito/PIL Spagna (colonne blu, scala di sinistra), rapporto debito/PIL Italia (linea punteggiata nera, scala di destra)

È vero che nel 2015 la Spagna ha un rapporto debito/PIL ancora di molto inferiore al nostro e appena sotto la soglia del 100%, ma guardiamo meglio cosa succede dal 2008. Nel 2008 il nostro rapporto debito/PIL era al 103%; mentre nel 2015 raggiunge il 133%. Quindi è aumentato di circa trenta punti percentuali tra 2008 e 2015. Il rapporto debito/PIL della Spagna era al 39% nel 2008 ed arriva al 99% nel 2015. Quindi aumenta di ben sessanta punti percentuali tra 2008 e 2015. Una crescita doppia rispetto a quello dell’Italia.

Per quanto riguarda il saldo delle partite correnti entrambi i paesi sono in surplus circa dal 2012, con una migliore performance dell’Italia; mentre la crescita del PIL è più sostenuta in Spagna che in Italia dal 2014.

  • Disoccupazione

Infine, vediamo gli effetti occupazionali di questa miracolosa crescita spagnola:

Tasso di disoccupazione in Spagna (linea continua azzurra, scala di sinistra), tasso di disoccupazione Italia (linea punteggiata nera, scala di destra)

Dopo l’aumento della disoccupazione susseguente al 2008, la stessa comincia a scendere sia in Spagna che in Italia. Ma, mentre in Italia scende da un livello attorno al 13% (fine 2014), ad appena sotto il 12% attuale, in Spagna passa dal 25,9% (2014), all’attuale 18,9%.

Dal punto di vista occupazionale, pertanto, la Spagna sembrerebbe aver reagito meglio alla crisi con una diminuzione della disoccupazione maggiore della nostra. Ma gli effetti della diminuzione della disoccupazione dipendono anche dai livelli di partenza della stessa. Perire da un livello di disoccupazione, per esempio, del 13% non è uguale che partire dal 26%.

Infatti, sempre per esempio, una diminuzione del 10% della disoccupazione nel primo caso porterà a un livello sotto il 4% che, da molti economisti, è considerato piena occupazione; nel secondo caso resteranno comunque alti livelli di disoccupazione. Pertanto, possiamo dire che, dal punto di vista occupazionale, la Spagna ha fatto meglio di noi ma i livelli di disoccupazione restano comunque molto elevati. E sembra, perciò, eccessivo parlare di miracolo per una economia dove quasi un quinto delle capacità disponibili restano inutilizzate.

Spagna: possiamo parlare di miracolo economico?

Concludendo, come visto, la Spagna ha invertito il trend discendente della sua spesa in termini assoluti nel 2013, mentre quello dell’Italia ha continuato a diminuire. IL rapporto deficit/PIL successivamente alla crisi segna un altro punto a nostro favore con indebitamenti netti inferiori.

Il nostro rapporto debito/PIL resta di molto superiore ma, sempre da inizio crisi, quello spagnolo è cresciuto del doppio; la situazione occupazionale in Spagna resta peggiore che in Italia. Se c’è un miracolo spagnolo in termine di crescita, pertanto, potrebbe anche essere (non è detto che sia per forza, ma che potrebbe essere sì) perché la Spagna non ha fatto poi, negli ultimi anni, tutta questa austerità, avendo indebitamenti netti anche superiori al 10% ed avendo invertito il trend della spesa con il risultato di una crescita (in punti percentuali) del rapporto debito/PIL doppia rispetto alla nostra.

Nonostante questo si grida al miracolo economico spagnolo, mentre si vorrebbe biasimare l’Italia quando chiede uno 0,1% di deficit in più in relazione alle emergenze. Sembra quasi che non vengano valutati i vari parametri, i loro livelli di partenza e gli sforzi compiuti, nel complesso ma, piuttosto, si valuti il singolo parametro di volta in volta più comodo (per es. nel caso dell’Italia l’alto rapporto debito/PIL) per avallare i provvedimenti da imporre ad ogni singolo paese.

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