Perché le spiagge di Rosignano Solvay sono bianche? Cosa c’è dietro i Caraibi livornesi e rischi del carbonato di sodio nelle acque per la salute umana e della fauna.
L’inquinamento delle spiagge bianche di Rosignano Solvay, i cosiddetti “Caraibi livornesi”, e la presenza di alti quantitativi di carbonato di calcio rilasciato nelle acque dall’azienda nel corso degli anni, con rischi per la salute di bagnanti e di pesci. Questo il tema al centro dell’inchiesta Report di stasera lunedì 2 dicembre.
Le suggestive spiagge bianche di Rosignano Marittimo, piccolo comune in provincia di Livorno, sono arcinote per l’apparente somiglianza con le coste tropicali. Sabbia candida e mare cristallino non sono, però, frutto di madre natura, bensì il risultato dello sversamento di bicarbonato e agenti sbiancanti negli anni da parte della vicina azienda Solvay, situata a circa un chilometro dalla costa che ha cambiato aspetto al paesaggio (e al nome del comune toscano).
Convivere con un impianto chimico della portata di Solvay può far pagare un alto prezzo in termini di ambiente e salute. Dallo stabilimento livornese esce quasi tutto il carbonato di sodio utile all’industria italiana e ciò provoca inevitabilmente un altissimo rilascio di rifiuti scaricati in aria, terra e mare, attraverso il canale di scolo.
Il gruppo belga del settore chimico Solvay nel 1912 ha costruito a Rosignano la sede, attiva tutt’oggi, destinata alla produzione di soda caustica, bicarbonato e carbonato di sodio. La sodiera di Rosignano produce quasi tutto il carbonato di sodio necessario all’industria italiana, ma con un importante impatto ambientale. Secondo un report delle Nazioni Unite per l’ambiente, il tratto di costa delle Spiagge Bianche di Rosignano Marittimo in Toscana è tra i più inquinati di tutto il Mediterraneo. Stando ai dati, solo nel 2017 l’industria chimica italiana ha scaricato nei mari 4,18 tonnellate di arsenico, 5,96 tonnellate di cromo, 13 tonnellate di benzene e tanti altri inquinanti come mercurio, piombo, cadmio, cromo e zinco, spesso autorizzati in deroga dal governo e che possono creare danni agli organismi marini e all’uomo, soprattutto il mercurio.
Ma nonostante ciò questo tratto di costa viene preso d’assalto da turisti da ogni parte, che fanno il bagno non preoccupati del pericolo di contaminazione, e Rosignano Solvay è Bandiera Blu da anni.
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Cosa c’è dietro i finti tropici di Rosignano Solvay? Le spiagge bianche sono tossiche? Quali rischi corre chi si fa il bagno in quell’acqua inquinata?Proviamo a fare chiarezza.
Rosignano Solvay: perché la spiaggia è bianca?
Accusata da decenni dagli ambientalisti e dalle associazioni di cittadini di provocare danni all’ambiente e alla salute, Solvay sul suo sito ha creato una pagina ad hoc in cui possiamo leggere:
Alcuni filmati e articoli sostengono che le spiagge bianche e le limpide acque azzurre siano il prodotto di scarichi idrici contaminati provenienti dal vicino stabilimento.
In verità, scrive l’azienda,
la spiaggia deve il suo colore a innocui depositi di calcare polverizzato che viene trasportato dagli scarichi idrici dello stabilimento. L’azzurro dell’acqua è un fenomeno naturale causato dal riflettersi del cielo contro il fondo bianco del mare.
I residui di carbonato di calcio che finiscono in mare non si sciolgono bene in acqua: ciò fa sì che il mare sia turchese ma non trasparente. L’acqua infatti resta opaca, e tra chi ha fatto il bagno a Rosignano c’è chi dice che l’acqua lasci sulla pelle una patina untuosa. La spiaggia è inoltre ricoperta da un’infinità di minuscoli pallini bianchi simili a neve artificiale: si tratta di polimeri cristallizzati, scarti della lavorazione del polietilene, con cui i bambini si ritrovano a giocare. Non è un materiale pericoloso, ma di certo non è neanche un toccasana se pensiamo che questi scarti fluttuano in acqua finendo nello stomaco di pesci e uccelli marini.
Ma l’azienda produce anche composti sbiancanti, ragion per cui non è folle ipotizzare che il motivo della spiaggia lattea e dell’acqua turchese sia dovuto alla presenza di questi agenti. Secondo le associazioni di ambientalisti, Solvay sversa in acqua dai primi anni del 900 metalli pesanti e solventi organici potenzialmente cancerogeni.
Sempre attraverso il suo sito internet l’industria desidera chiarire che il sito non inquina né la spiaggia, né le sue acque. “L’impianto non scarica metalli pesanti in forma libera provenienti dalle attività produttive. Gli scarichi contengono depositi di calcare in polvere – materiali innocui, che si trovano in natura.”
Inquinamento Rosignano Solvay: chi fa i controlli?
Dei controlli sullo stato dell’acqua e la sua balneabilità si occupa l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (ARPAT), che controlla gli scarichi almeno 4 volte l’anno anche per quanto riguarda i metalli pesanti, mentre Solvay fa sapere di inviare i risultati dei propri controlli sull’acqua scaricata ogni 2 settimane.
ARPAT precisa che “sullo scarico a mare della Solvay, nel periodo in questione, è sempre stato rispettato il limite previsto per la concentrazione dell’arsenico sia nello scarico generale che nello scarico del piè di impianto della Sodiera. Per altri parametri, negli anni sono stati rilevati alcuni superamenti episodici”. Nel 2017 lo stato chimico del mare di Rosignano è definito non buono per via di tracce di mercurio e tributilstagno presenti però anche in altre zone del litorale toscano.
Le analisi dimostrano che l’acqua è sicura: la sua qualità è allineata con quella del resto della costa toscana e la balneazione non è vietata se non a valle e a monte del canale di scarico dello stabilimento Solvay (Fosso Bianco), un tratto di 100 metri che poi è la distanza definita per legge per qualsiasi tipo di struttura industriale in Italia.
Tuttavia non è raro vedere persone fare il bagno in quel tratto di costa, indifferenti al divieto e ai possibili pericoli a cui vanno incontro. La domanda sorge spontanea: perché nessuno controlla che il divieto venga rispettato?
Spiagge bianche Rosignano Solvay tossiche? I rischi
Calcare e gesso presenti sulle Spiagge Bianche di Rosignano sono materiali non pericolosi e non tossici, ma il problema più grave riguarda l’inquinamento della costa con metalli pesanti, di cui gli ambientalisti accusano Solvay.
Non tutti lo sanno, ma anche se i controlli fanno sapere che le spiagge hanno l’acqua pulita, in verità i test italiani non controllano l’inquinamento chimico. Dalle verifiche la qualità delle acque è buona o eccellente, ma il paradosso è che il test riguarda la presenza di batteri fecali e simili, ma non altri inquinanti.
La normativa che dice quali parametri chimici vadano considerati per decretare balneabilità e non dell’acqua è in termini microbioloici, e non con l’inquinamento chimico-fisico o la pulizia della sabbia. Come fatto presente dagli ambientalisti, i test per valutare la qualità delle acque dovrebbero essere rivisti e ampliati a un più alto numero di parametri.
Nell’estate 2017 una moria di pesci senza precedenti si è verificata sulle spiagge bianche di Rosignano Solvay: centinaia di esemplari di media grandezza sono stati ritrovati spiaggiati soprattutto alla foce del Fosso Bianco di Rosignano. La causa potrebbe essere legata alla presenza di ammoniaca nell’acqua dovuta però a un momentaneo malfunzionamento alla fabbrica avvenuto in quei giorni.
In attesa di fare chiarezza, è bene sapere che proprio in questi giorni Solvay è stata condannata dal Tribunale di Livorno al risarcimento di 13.354,00, oltre interessi, di un lavoratore che l’ha denunciata per la prolungata esposizione lavorativa certa a polveri e fibre di amianto.
Da anni si parla di correlazione tra la presenza dello stabilimento di Rosignano e la diffusione di disturbi e patologie tipiche dell’esposizione all’amianto come mesotelioma, tumore ai polmoni, tumore alle ovaie, tumore dell’esofago, tumore faringe, tumore alla laringe, ispessimenti pleurici e placche pleuriche, sono patologie invalidanti correlate alla esposizione amianto.
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