La tabella con i livelli di mercurio nei pesci che mangiamo. Quali sono i limiti consentiti per legge e i rischi per la salute.
Che vi sia mercurio nel pesce che finisce sulle nostre tavole non è un mistero: questo metallo è ampiamente contenuto negli alimenti nella sua forma più tossica, il metilmercurio. Le dosi più alte si trovano proprio nei prodotti ittici, sia freschi che in scatola.
Per tutelare i consumatori, con il Regolamento (CE) n. 1881/2006 l’Europa ha fissato i limiti di mercurio consentiti nei prodotti della pesca a 0,5 mg/kg per i pesci e muscolo di pesce, e 1 mg/kg per lo squalo, pesce spada, tonno, rana pescatrice, storione, ecc...
Ma quanto mercurio c’è davvero nel pesce che mangiamo e quanto è pericoloso per la salute? All’indomani dell’ennesimo allarme lanciato dal Ministero della Salute per la contaminazione da mercurio di lotti di smeriglio ritirati dal mercato, facciamo chiarezza sui possibili rischi per la nostra salute causati da mercurio nel pesce.
Salmone, palombi, tonno, smerigli, pesce spada, verdesche: quali sono le specie più contaminate? Il C.e.I.R.S.A. (Centro interdipartimentale di Ricerca e documentazione sulla Sicurezza Alimentare) nel 2015 ha svolto una ricerca per indagare i livelli di metilmercurio nei pesci più consumati dall’uomo, al cui vertice troviamo il pesce spada. Vediamo quali sono gli altri pesci più contaminati, i valori consentiti e i rischi per la salute.
Tabella dei pesci più contaminati da mercurio
Tipologia di alimento | Valore medio di metilmercurio (µg/kg) |
---|---|
Pesce spada | 1212 |
Luccio | 394 |
Aragosta | 302 |
Tonno | 290 |
Orata | 225 |
Branzino | 202 |
Lofiformi (Rana pescatrice) | 195 |
Scorfano | 189 |
Carne di pesce | 166 |
Persico | 165 |
Spigola | 152 |
Nasello | 136 |
Sgombro | 107 |
Merluzzo/gadiformi | 94 |
Coregone (salmonide d’acqua dolce) | 85 |
Sogliola | 76 |
Platessa | 64 |
Carpa | 55 |
Calamaro | 46 |
Aringa | 36 |
Gambero | 35 |
Salmone/trota | 33 |
Calamari | 23 |
Acciughe | 17 |
Sardine | 13 |
Ostriche | 12 |
Vongole | 9 |
Capasanta | 3 |
Gamberetti | 1 |
Mercurio nel pesce: i rischi per la salute
Il mercurio è un elemento molto tossico, presente in natura in forme diverse: mercurio metallico, mercurio inorganico, mercurio organico. Quest’ultimo è quello incriminato di contaminazione dei pesci, delle acque e del cibo in generale sotto forma di metilmercurio. Gli effetti sulla salute, in caso di intossicazione acuta sono:
- broncopolmonite;
- problemi neurologici alla corteccia cerebrale e cervelletto;
- problemi all’apparato gastrointestinale.
L’intossicazione da mercurio nella sua forma cronica si manifesta con i seguenti sintomi:
- tremori;
- alterazione dei movimenti;
- debolezza muscolare;
- perdita della vista;
- perdita dell’udito;
- danno ai reni;
- stato confusionale.
Nei casi peggiori l’intossicazione può portare al coma e alla morte. Molti casi di danni a cervello e reni in età avanzata sono legati all’intossicazione da metilmercurio, nonché intossicazioni acute trasmesse dalla mamma al bambino (in fase di gravidanza e/o allattamento) che provocano gravi danni permanenti ai piccoli. I bambini e le donne incinte sono le categorie più a rischio, difatti gli esperti consigliano di evitare di assumere pesce spada, squalo e sgombro in gravidanza, allattamento e in età infantile, o di non consumarne più di 1 porzione (100 grammi) a settimana.
Il tonno in scatola è sicuro?
Il tonno è il quarto pesce più contaminato da mercurio nella lista rilasciata dal C.e.I.R.S.A., per cui molti si chiedono se è sicuro mangiare tonno in scatola. La risposta è sì, se il pesce in questione è un tonno pinne gialle. Il tonno in scatola, infatti, raramente è della qualità tonno rosso e/o tonno obeso (quello che si serve nei ristoranti di sushi), per cui le dimensioni dell’animale sono più ridotte, proporzionali alla quantità di mercurio che vi si trova.
Il rischio maggiore riguarda invece il pesce proveniente da mercati illegali, di cui non è certificata la provenienza e/o pescati in acque particolarmente inquinate. Leggi anche Botulino nel tonno in scatola: marca e lotto richiamati
Per evitare contaminazioni da mercurio tramite il consumo del pesce, bisogna mangiare solo cibo certificato, e seguire la guida riportata qui sotto.
Mercurio nel pesce: come evitare la contaminazione
Per evitare una possibile contaminazione acuta o cronica da mercurio, bisogna attenersi alla guida sottostante, che indica come evitare una possibile contaminazione da mercurio. La dieta è particolarmente indicata per i soggetti più a rischio, nonché donne in gravidanza e allattamento. I consigli da seguire sono mutuati dalla FDA (Food and Drug Administration) e dall’EPA (Enviromental Protection Agency), che hanno realizzato un dossier sulle raccomandazioni legate al consumo del pesce per il rischio di contaminazione da mercurio. Ecco la guida:
- consumare circa 225-340 grammi di pesce a settimana (due o tre porzioni);
- evitare pesci con possibile elevato contenuto di mercurio (squalo, sgombro reale e pesce spada, tonno bianco) ossia pesci predatori;
- prediligere il consumo di pesci meno contaminati (sardine, sgombri, branzini, orate, sogliole, trote) ossia pesci di taglia più piccola non carnivori.
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