Si potrà uscire dal proprio Comune il 25, 26 dicembre e 1° gennaio, stop a spostamenti tra Province: il Governo apre all’ipotesi di concedere una deroga per i ricongiungimenti a Natale e cambiare così le regole previste dal decreto.
Sì agli spostamenti tra Comuni a Natale, no a quelli tra Province: questa, a grandi linee, la novità in fase di valutazione a Palazzo Chigi che potrebbe cambiare le regole previste dal Decreto legge che regola gli spostamenti fino al 15 gennaio.
Il premier Conte si sarebbe convinto a revocare il divieto a spostarsi dal proprio Comune nei giorni 25, 26 dicembre e 1 gennaio, e ha presentato al Parlamento un provvedimento di modifica.
Così, dopo un lungo tira e molla con Province e Regioni, e discussioni all’interno della stessa maggioranza, si fa sempre più concreta l’ipotesi di allentare le maglie della norma per consentire alle famiglie che abitano in Comuni diversi di riunirsi per trascorrere insieme le festività.
Spostamenti tra Comuni vietati a Natale: il Governo ci ripensa
La misura contenuta nel decreto legge 2 dicembre che prevede una stretta agli spostamenti tra Comuni nelle giornate del 25 e 26 dicembre 2020 e del 1° gennaio 2021 ha sollevato non poche proteste: Regioni e Province hanno duramente contestato il divieto, in particolare perché penalizzerà solo i piccoli centri e impedirà alle famiglie che abitano a pochi chilometri di distanza di potersi riunire per Natale, rischiando di isolare gli anziani durante le festività.
Alcune Regioni, come Piemonte e Liguria, hanno fatto la controproposta che prevede di estendere il divieto di spostamento fuori Provincia, e non più fuori Comune vista la massiccia presenza di piccolissimi centri con meno di 5.000 abitanti, che sarebbero fortemente svantaggiati rispetto alle città più grandi.
In risposta alle proteste il ministro della Salute Speranza, intervenendo alla trasmissione Di Martedì, aveva detto: “Le misure sono queste e le confermiamo e le norme restano queste. In questa fase non possiamo permetterci spostamenti che non siano indispensabili e il messaggio del governo vuole essere questo: nei giorni più caldi, dove c’è più rischio che salga la mobilità, chiediamo un sacrificio alle persone”.
Se oggi registriamo un calo dell’indice Rt e un miglioramento nel numero di nuovi contagi è grazie alle misure adottate finora, “ma guai a pensare che questo rappresenti uno scampato pericolo”, ha sottolineato Speranza. Allentare le maglie delle restrizioni può mettere a repentaglio gli sforzi fatti finora, e il rischio di una terza ondata in Italia a gennaio-febbraio (ormai data per certa dagli esperti) pende sulla nostra testa come la spada di Damocle.
Il discorso, però, è tutt’altro che chiuso date le ultime notizie.
Cosa cambia
La mozione del centrodestra, che verrà discussa in aula mercoledì 16 dicembre, prevede l’abolizione della misura: sì agli spostamenti tra Comuni a Natale, Santo Stefano e Capodanno.
La modifica al decreto potrebbe consistere nell’estensione del divieto all’intero territorio provinciale: in questo caso a Natale, Santo Stefano e Capodanno ci si potrà spostare tra un Comune e l’altro liberamente, ma non si potrà uscire dalla propria Provincia se non per motivi di necessità, o per il rientro al proprio domicilio, residenza o abitazione.
La novità non verrà ratificata con un chiarimento nelle FAQ del Governo, tramite “un’interpretazione estensiva delle situazioni di necessità che giustificano lo spostamento tra comuni”. È probabile che ci sarà un emendamento al decreto sul Natale o a quello sui ristori, che verrà presentato dalla maggioranza entro lunedì.
In ogni caso resterà in vigore il divieto di spostarsi tra Regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio, anche se. si trovano in zona gialla.
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